L’Aida di Giuseppe Verdi diretta in forma di concerto dal Maestro Riccardo Muti inaugura in grande stile il 19 giugno (con replica il 22 giugno) la 98esima edizione dell’Arena di Verona Opera Festival che conferma la sua programmazione nel 2021 sempre all’insegna dell’eccellenza. Un’inaugurazione speciale in occasione del 150° anniversario dalla prima rappresentazione dell’Aida all’Opera del Cairo nel 1871 e che segna il ritorno di Muti a Verona dopo 41 anni di assenza per dirigere un cast stellare, Sonya Yoncheva, Francesco Meli, Anita Rachvelishvili, Riccardo Zanellato.
“Siamo orgogliosi di presentare la nuova stagione, incredibile e straordinaria che sarebbe stata tale anche in periodo ordinario. Ma siamo in momento difficile da un punto di vista organizzativo – ricorda Federico Sboarina, Sindaco di Verona e presidente della Fondazione Arena – perché ci troviamo senza certezze per il futuro: come lo scorso anno, nonostante le difficoltà, noi siamo qui, ma la dimensione internazionale di questo teatro è tale che sentiamo il peso di far ripartire la stagione proprio qui”.
La stagione areniana del 2021, dal 19 giugno al 4 settembre, mette in scena il cartellone che era stato ideato per il 2020, ma in chiave rivisitata, dovendo fare i conti con l’emergenza sanitaria ancora in corso. Spazio quindi a un collettivo artistico che metterà in scena cinque nuovi allestimenti necessariamente nel rispetto di rigorosi protocolli di sicurezza e che saranno più leggeri e meno architettonici rispetto alla tradizione, non meno magniloquenti della tradizione areniana, ma più tecnologici con l’ausilio dell’innovazione conferito dalle video proiezioni. Ad arricchire i nuovi allestimenti, la bellezza aggiunta due costumi di scena di repertorio.
“La priorità centrale è la sicurezza degli artisti e dei lavoratori e verranno eseguite solo le attività in linea con le normative sanitarie che saranno in vigore – conferma il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia – ribadiamo la vicinanza e il sostegno agli artisti e partecipazione di Arena di Verona cercando di scritturare gli artisti dello scorso anno. La tutela della cultura e del lavoro dei nostri dipendenti è sempre stata la nostra priorità nonostante i teatri siano stati chiusi noi non ci siamo mai fermati. L’impronta areniana è l’unica al mondo anche in questa nuova stagione, noi non abbiamo mai fermato il nostro lavoro. Ho sentito la responsabilità di dare vita a stagioni artistiche che conferissero altrettanto pregio al tocco e all’impronta areniana, nonostante le mille difficoltà, per traghettare verso il futuro un patrimonio di stima e prestigio integri”.
Ecco allora che restano invariati i cast annunciati nel 2020: Marco Armiliato dirige Cavalleria rusticana e Pagliacci Marina Rebeka e Vittorio Grigolo e la coppia Roberto Alagna e Aleksandra Kurzak (cinque repliche dal 25 giugno) Aida sarà diretta da Diego Matheuz e Daniel Oren (11 repliche dal 26 giugno), quest’ultimo anche sul podio per Nabucco (8 repliche dal 3 luglio). Ancora Verdi con La Traviata diretta da Francesco Ivan Ciampa (sei repliche dal 10 luglio) alla guida dell’Orchestra in alternanza con Jader Bignamini per la Turandot pucciniana che vedrà protagonista la coppia coppia stellare Anna Netrebko – Yusif Eyvazov (quattro repliche dal 29 luglio).
Spazio poi al Requiem di Verdi diretto dal maestro Speranza Scappucci (allieva di Muti) al debutto nel Festival il 18 luglio, ma non mancano i beniamini del pubblico areniano con le star Plácido Domingo protagonista di Domingo Opera Night (30 luglio), Roberto Bolle con il suo imperdibile Roberto Bolle&Friends (3 agosto), Jonas Kaufmann con il Gala Event del 17 agosto e la Nona Sinfonia di Beethoven (il 22 agosto).
“Dobbiamo avere la capacità di programmare con coraggio per salvaguardare l’arte i livelli occupazionali ma ecco la novità: lavoriamo con grande ottimismo e massima serietà – prosegue la Gasdia – ma soprattutto con la convinzione che il festival areniamo deve tornare a produrre spettacoli d’opera dopo la stagione concertistica dello scorso anno. Ho sentito la responsabilità di dare vita a stagioni artistiche che conferissero altrettanto pregio al tocco e all’impronta areniana, nonostante le mille difficoltà, per traghettare verso il futuro un patrimonio di stima e prestigio integri”.
Il palco tornerà nella sua posizione originaria e le nuove tecnologie si integreranno nella tradizione degli storici ed iconici allestimenti che da oltre cento anni hanno reso l’opera in Arena unica in tutto il mondo anche se il fil rouge del nuovo progetto della 98esima edizione del Verona Opera Festival verrà svelato successivamente integrato con una serie di novità legate alla stagione estiva del 2021. Info e dettagli sul sito dell’Arena di Verona Opera Festival.