Dopo aver appreso la volontà del Ministro della Cultura Dario Franceschini di riaprire i teatri (e dei cinema) il prossimo 27 marzo, in occasione della Giornata Mondiale del Teatro, l’ATIP – Associazione Teatri Italiani Privati evidenzia l’impossibilità per il settore Privato dello Spettacolo dal Vivo di ipotizzare una riapertura delle sale nei prossimi 30 giorni senza la certezza di un sostegno economico e operativo. In una lettera indirizzata al Ministro Franceschini, l’Associazione presieduta da Massimo Romeo Piparo, anche in considerazione di un’emergenza sanitaria non ancora superata, sottolinea la necessità di valutare le obiettive difficoltà delle Aziende Private produttrici e organizzatrici degli Spettacoli dal vivo che operano rischiando in proprio e senza il sostegno di significative risorse Statali: il clima di incertezza, l’assenza di un protocollo sanitario specifico e collaudato per i lavoratori del palcoscenico, le restrizioni ancora presenti e la riduzione delle capienze impediscono di fatto di poter tornare a lavorare in sicurezza nei teatri.
Nella lettera, l’ATIP coglie l’occasione di proporre al Ministro di usare la simbolica Giornata Mondiale del Teatro del 27 Marzo “per un momento di confronto con l’intero comparto dello spettacolo dal vivo, delle Istituzioni e della Politica, della Cultura, della Stampa per definire tutti insieme i parametri e la tabella di marcia per una organizzata, strutturata e ponderata apertura delle nostre attività”.
Nata nel maggio dello scorso anno, l’ATIP – Associazione Teatri Italiani Privati vede come nucleo fondatore 18 grandi Teatri Privati sparsi lungo tutta la Penisola ai quali si sono aggiunti numerosi teatri (al momento oltre 48) e molte realtà produttive.
I 18 Teatri fondatori – da soli – sviluppano 28.632 posti a sedere; 2300 giornate di spettacolo dal vivo in una stagione; 2.5 milioni di biglietti venduti; 55 milioni di euro di incasso; 5,5 milioni di IVA sui biglietti.
I 18 teatri fondatori sono (in ordine alfabetico):
1. Ambra Jovinelli, Roma (800 posti)
2. Augusteo, Napoli (1420 posti)
3. Celebrazioni, Bologna (966)
4. Colosseo, Torino (1503)
5. Creberg, Bergamo (1526)
6. Degli Arcimboldi, Milano (2346)
7. Geox, Padova (4500)
8. EuropAuditorium, Bologna (1700)
9. Lyrick, Assisi (1000)
10. Manzoni, Milano (850)
11. Metropolitan, Catania (1780)
12. Morato, Brescia (1800)
13. Politeama, Genova (1054)
14. Quirino, Roma (850)
15. Repower, Milano (1730)
16. Sistina, Roma (1565)
17. Team, Bari (2056)
18. Verdi/A. Pagliano, Firenze (1538)
La lettera lettera indirizzata al Ministro Franceschini.
– Al Ministro dei Beni e delle attività Culturali On. Dario Franceschini; e p.c.: – Vice Ministro dei Beni e delle Attività Culturali On. Lucia Borgonzoni; – Direttore Generale del Mibac Dott. Antonio Parente; Loro Sedi
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Oggetto: RIAPERTURA DELLE SALE TEATRALI IL 27 MARZO.
Ill.mo Ministro Franceschini,
abbiamo appreso dagli organi di informazione della sua intenzione di riaprire al pubblico le sale teatrali (e quelle cinematografiche) in una data simbolica quale quella del 27 Marzo, Giornata Mondiale del Teatro, esattamente tra 30 giorni.
Pur ringraziandola per l’interesse mostrato nei confronti del nostro settore, ci corre l’obbligo di evidenziare l’assoluta impossibilità per il settore Privato dello Spettacolo dal Vivo di ipotizzare una simile tabella di marcia.
Oltre al limite psicologico -che vede di nuovo il nostro Paese piombare nello sconforto di una situazione pandemica tutt’altro che risolta, sconcertato dalla lentezza della campagna vaccinale i cui limiti sono all’ordine del giorno-, ci appare palese la difficoltà economica di affrontare un altro tentativo di ripartire senza la certezza di un sostegno economico e operativo affinché tale eventuale riapertura non si traduca una irreversibile debacle per il settore.
La preghiamo – ancora una volta- di poter distinguere le “facoltà” di un Ente Pubblico che opera nello Spettacolo dal Vivo sostenuto da significative risorse Statali, da quelle delle Aziende Private che rischiano in proprio e devono per forza ricorrere ai proventi della vendita dei biglietti, e per giunta con congruo anticipo.
La invitiamo anche, ove possibile, a mettere a fuoco – come già Ella ha saputo encomiabilmente fare in occasione dei ristori concessi all’esercizio Privato- quanto sia importante e vitale preservare l’incolumità finanziaria dell’Azienda produttrice e organizzatrice degli Spettacoli dal vivo al fine di poter al contempo garantire la tutela dei lavoratori e delle maestranze che tanto desiderano tornare in piena attività.
Lei comprende bene quanto sia poco praticabile per i Teatri Privati poter riaprire in presenza di una tale incertezza sanitaria e soprattutto coi limiti imposti – e che verranno possibilmente via via inaspriti- dal CTS, quali la drastica riduzione delle capienze, gli accorgimenti sanitari e l’imposizione delle mascherine per tutto il personale e il pubblico, oltre all’assenza di un protocollo specifico e collaudato per i lavoratori del palcoscenico (inclusi musicisti, cantanti e tersicorei), e l’impossibilità di muoversi tra le Regioni. Last but not least la chiusura per coprifuoco entro le 22.
ATIP Le propone di usare la simbolica Giornata Mondiale del Teatro del 27 Marzo per un momento di confronto con l’intero comparto dello Spettacolo dal vivo, delle Istituzioni e della Politica, della Stampa -a cui speriamo vivamente Lei vorrà aderire e partecipare come Patrocinante- per definire tutti insieme i parametri e la tabella di marcia per una organizzata, strutturata e ponderata apertura delle nostre attività.
Siamo certi che da un confronto aperto anche a noi operatori del settore Privato, Lei possa trarre tutte le informazioni necessarie e tutte le istanze oggettive per giungere a quella “normalità” che tutti noi desideriamo arrivi prima possibile.
Massimo Romeo Piparo
Presidente ATIP