Da giovedì 13 maggio alle ore 18:00 il Teatro Cantiere Florida di Firenze, riparte da EYEFLOW. Sguardi sulla danza, il progetto formativo di Versiliadanza teso a indagare i linguaggi della danza, del teatro e delle arti contemporanee, che torna nel 2021 con uno sguardo più storico, per affrontare con tre appuntamenti a tema, a cura di docenti universitari e artisti, alcuni snodi e figure fondamentali della storia dell’arte coreutica. DAL NEOPLATONISMO COREUTICO AL BALLETTO ROMANTICO è il titolo del primo appuntamento che sarà appunto giovedì 13 maggio ore 18:00 e che vedrà protagonisti Elena Cervellati docente di Storia della danza e Teorie e poetiche della danza dell’Università degli Studi di Bologna; Caterina Pagnini ricercatrice in Discipline dello spettacolo e docente di Storia della danza e del mimo e Storia del teatro medievale e rinascimentale, vicepresidente del Corso di Studi Dams dell’Università degli Studi di Firenze; Alessandro Pontremoli professore ordinario, docente di Storia e Studi della Danza e Teatro educativo e sociale, presidente del Corso Studi Dams dell’Università degli Studi di Torino. Giovedì 20 maggio alle ore 18:00 si parlerà di ALWIN NIKOLAIS con Simona Bucci già danzatrice solista della Alwin Nikolais Dance Company, coordinatrice dell’Accademia Isola Danza La Biennale di Venezia, assistente di Carolyn Carlson, direttrice della Compagnia Simona Bucci. A seguire è prevista la proiezione del documentario: “Pietro Leopoldo e la fondazione delle scuole Leopoldine a Firenze” nell’ambito della Festa della Toscana 2020 e con la compartecipazione del Consiglio Regionale della Toscana. Giovedì 26 maggio alle ore 19:00 si parlerà dell’ARCHIVIO ANDRES NEUMANN: FONTI PER IL TEATRODANZA con Renzo Guardenti – professore associato, docente di Storia del teatro e dello spettacolo, Storia del teatro moderno e contemporaneo e Istituzioni di regia (Dipartimento di eccellenza SAGAS – Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo, Università degli Studi di Firenze) e a seguire di LINDSAY KEMP con Daniela Maccari, danzatrice, coreografa, prima ballerina della Compagnia Lindsay Kemp e sua assistente alla regia. L’iniziativa è rivolta a studenti universitari, studenti degli istituti superiori, artisti e operatori del settore, cittadinanza. Gli eventi s’inseriscono nel progetto di formazione interdisciplinare sui linguaggi della danza e delle arti contemporanee Looking for Art, sostenuto dalla Fondazione CR FIRENZE. Gli incontri sono a ingresso gratuito. Per prenotazioni organizzazione@versiliadanza.it.
Venerdì 14 maggio, alle ore 19:45, andrà invece in scenail Teatro dell’Elce con LETTERA A EICHMANN reading sonorizzato da Noi figli di Eichmann di G. Anders, voce Marco Di Costanzo, fonica Erik Haglund. All’indomani della condanna e dell’esecuzione di Adolf Eichmann, uno dei principali esecutori materiali dell’Olocausto, processato in Israele tra il 1961 e il 1962, il filosofo tedesco Günther Anders scrive una lettera al figlio, Klaus Eichmann, esortandolo a fare i conti con la sua eredità morale. Con lo scorrere delle pagine emerge un dubbio: l’eredità di Klaus non è forse la stessa di tutti noi, figli di un’epoca meccanizzata in cui il mostruoso potrebbe nuovamente manifestarsi con facilità? Siamo forse tutti figli di Eichmann? Lettera a Eichmann fa parte di “Lighthouse”, progetto di produzione continua di reading sulla cultura civile. I reading sono allestiti con un tavolo di lettura centrale con il pubblico disposto intorno o su due lati. La circolarità dello spazio e il carattere avvolgente del suono favoriscono una forte intimità dell’ascolto. La lettura non è impartita da attori con il leggio dall’alto verso il basso, ma al contrario è condivisa, partecipata. Gli attori e gli spettatori vi sono immersi. Marco Di Costanzo è regista, autore e attore teatrale. Si forma con O. Melnik a Firenze e si specializza con A. Vasil’ev, A. Mnouchkine, Y. Lebreton, P. Byland. Nel 2006 fonda il Teatro dell’Elce, nucleo di produzione di cui è direttore artistico.
Mercoledì 19 e giovedì 20 maggio alle ore 19:45, va in scena in PRIMA NAZIONALE LET ME BE, (lo spettacolo prevede anche un audiodescrizione per non vedenti, con cuffie a disposizione del pubblico) creazione e interpretazione di Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino, che ne cura anche la drammaturgia. Il progetto nasce nel 2019 dall’urgenza di Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello, di esternare come può svilupparsi la descrizione di uno spettacolo di danza a una persona che non vede. Come arriva l’immagine a Giuseppe? E come Camilla può tradurla e trasmettergliela? Non esistono regole, esiste solo una complicità tra i due maturata nel tempo che permette loro di creare un linguaggio nuovo fatto di parole e movimento, arricchito di volta in volta da nuovi gesti e visioni. I due interpreti hanno deciso di guardarsi da fuori nel corso della descrizione di uno spettacolo. Durante questo processo si sono resi conto di aver creato a loro volta una piccola e intima partitura coreografica oltre che delle dinamiche relazionali. La rielaborazione della descrizione porta con sé riflessioni, associazioni, ricordi e visioni frutto di esperienze personali che se trasmesse possono influenzare la visione dell’altro. Si creano quindi dei filtri nella trasmissione di una visione che vanno a modificare la percezione di chi non vede. Lo spettacolo è prodotto da Fuori Equilibrio e coprodotto da: Versiliadanza, Oriente Occidente/Europe Beyond Access cofunded by Creative Europe, Murate Art District, Associazione MUS.E, Comune di Firenze, con il sostegno del Centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni. Giuseppe Comuniello comincia il suo percorso nella danza nel 2009, dopo aver perso la vista, con il coreografo Virgilio Sieni, con il quale collabora ancora oggi. Collabora con il Festival Oriente Occidente per il network internazionale sulla danza accessibile. Il suo ultimo lavoro è Danza cieca, creato e interpretato insieme a Virgilio Sieni per Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Camilla Guarino si avvicina alla danza fin da piccola per poi integrare i suoi studi con laboratori teatrali, sul movimento e di scrittura. Si avvicina al coreografo Virgilio Sieni nel 2015, dopo un laboratorio di critica giornalistica tenuto da Massimo Marino e Altre Velocità. Laureata con una tesi magistrale su Virgilio Sieni, è coinvolta come interprete e stagista nel lavoro dell’artista. Nel 2015 collabora con la Biennale Danza di Venezia e nel 2018 vi partecipa con il progetto Biennale College ASAC seguito da Elisa Vaccarino. Nel 2020 si diploma al Master in drammaturgia presso l’Accademia Silvio d’Amico collaborando come tirocinante con Chiara Bersani.
La programmazione del Teatro cantiere Florida prosegue il 28 e 29 maggio, ore 19.45 con l’anteprima di Il mio nome è Cassandra di FEDERICA BOGNETTI e altri appuntamenti sono previsti nel mese di giugno.