Sarà inevitabilmente un mondo nuovo quello che dovremo far sorgere dopo la pandemia che ha unito, nella stessa sfida, il globo intero. E allora sarà cruciale porci le domande che portano con sé tutte le transizioni: cosa tenere del passato? Su quali valori diversi far sorgere il nuovo che verrà? In quale modo le generazioni più giovani, che del passato portano il peso e del futuro la responsabilità, potranno esserne protagoniste? Come approderemo a quel futuro?
Da queste riflessioni parte l’edizione 2021 di Mittelfest – festival multidisciplinare di teatro, musica e danza di riferimento per l’area Centro-europea e balcanica, che per il suo 30esimo compleanno, con un aspetto e un assetto rinnovato, declinerà il tema EREDI. A iniziare da un nuovo simbolo che rinasce “dall’eredità” di quello originale disegnato da Ferruccio Montanari, da un nuovo sito in 5 lingue (oltre l’italiano: l’inglese, lo sloveno, il tedesco e il friulano) e da una nuova immagine che sviluppa lo stesso logo e lo dipana in fili lanciati al futuro.
La scelta del tema e la direzione sono di Giacomo Pedini, lui stesso “giovane” ed erede della tradizione teatrale, cresciuto come drammaturgo e regista per lo più in ambito emiliano, con un solido percorso professionale anche all’Università di Bologna, ora al suo primo anno del triennio 2021 – 23 che lo vedrà in carica per la rassegna friulana.
“Eredi: quando la parola è stata scelta come tema per Mittelfest 2021, era come se emergesse da una nebbia di fascinazioni, intuizioni, incontri e letture. C’era anzitutto il desiderio di trovare un termine a misura di persona. E poi una lunga lista di involontari richiami letterari: l’incipit del Libro dell’Es di Groddeck, una poesia di Sanguineti, Carlo Emilia Gadda che usa la metafora del gomitolo, per narrare l’intreccio continuo e senza inizio e senza fine dei casi e delle vicende degli umani. Poi c’era il trentennale di Mittelfest, il decennale Unesco di Cividale del Friuli, questo lungo anno di sconvolgimenti pandemici: anniversari e shock che, a loro modo, hanno generato la necessità di confrontarsi con il rapporto tra le esperienze passate e il presente.
In questo reticolo di somiglianze e mutamenti è venuto fuori il legame con il Novecento, i suoi brandelli e, ancor più, quello tra generazioni. Insomma con una parola si è provato a racchiudere una geografia e una storia che, in tre decadi, sono state alquanto mobili, nonché, con gli spettacoli, si è tentato di proporre al pubblico strade diverse, che rispondano talvolta a ciò che a Mittelfest si cerca, talaltra a ciò che a Mittelfest sorprende”, spiega il direttore Pedini.
Uno degli aspetti rinnovati di Mittelfest 2021 sarà la sua formula scandita in due importanti festival e una presenza sul territorio continuativa, per non fare di Mittelfest un evento episodico, ma un reale momento di crescita che unisce più realtà all’interno di una terra, e questa terra a una dimensione internazionale. Ecco dunque da un lato l’appuntamento tradizionale con Mittelfest, che riconferma per il secondo anno la presenza a fine estate dal 27 agosto al 5 settembre, dall’altro il nuovo programma dedicato ai giovani under 30 della Mitteleuropa, Mittelyoung, esito di un bando mitteleuropeo, in scena dal 24 al 27 giugno. A questi si aggiungono momenti di festival diffusi lungo tutto il corso dell’anno sotto il nome di Mittelland.
“Questo trentesimo anniversario del festival coincide con uno dei momenti più difficili della recente storia umana. La sfida globale della pandemia ha insieme unito e innalzato nuovi muri e confini tra i Paesi. Allora si è fatto tanto più importante in questa ricorrenza, che cade “nel mezzo del cammin di nostra vita”, come direbbe Dante, di cui si festeggia quest’anno il 700° dalla morte, confermare la vocazione originaria del festival, per come era nato nel 1991 dopo la caduta del muro di Berlino. Ovvero quella di fare della cultura un ponte per unire, per dare a tutti nuova forza, passione e lungimiranza.
Con questo intento, e con l’idea di prendere l’eredità del passato per creare un futuro sempre migliore, facendo attenzione insieme al territorio, all’Italia e a quel bacino mitteleuropeo e dei Balcani che è il riferimento naturale di questo appuntamento, la presente edizione di Mittelfest risponde alla complessità del momento facendosi addirittura più grande e dando particolare rilievo, e un concreto aiuto, ai giovani, che sono i veri eredi delle azioni che metteremo oggi in campo per rinascere”, aggiunge il presidente Roberto Corciulo.
Il tema “eredi” diviene dunque cruciale per tracciare il passaggio ad una nuova era, che è anche una nuova giovinezza del festival. In scena si alterneranno nomi affermati della scena nazionale ed europea e nuove promesse, riflessioni nate dalla grande letteratura e spettacoli innovativi che ricorrono alle più evolute tecnologie, in un dialogo che mescola stili e generi, sguardi ed espansioni nello spazio e nel tempo, per fare di questo appuntamento, anche per la sua collocazione geografica, un’opportunità di incontro che sia laboratorio di futuro.
In numeri, Mittelfest quest’anno avrà 31 progetti artistici – 17 musicali, 6 teatrali, 5 di danza, a cui si aggiungeranno 3 spettacoli selezionati di Mittelyoung – per 18 prime assolute e italiane, 8 produzioni o coproduzioni, il tutto coinvolgendo 13 diversi Paesi. Mittelyoung ospiterà i 9 spettacoli usciti vincitori dal bando concluso lo scorso 30 marzo con 162 proposte giunte da tutti i Paesi della Mitteleuropa: 3 di teatro, 3 di danza e 3 di musica, in rappresentanza di 6 diverse nazionalità.
Mittelfest è realizzato con il sostegno dei soci Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Cividale, di CiviBank e Ente Regionale FVG e con il contributo di MIC/Fus, Fondazione Friuli, Camera di Commercio Pordenone e Udine, ARLeF – Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane, e PromoturismoFVG.
È sostenuto da APT Gorizia e Fazioli. Sponsorizzato come Principal Sponsor da Zorzettig e come Special Sponsor da Domenis 1898 e da Moroso Spa. Partner commerciali Io sono Friuli Venezia Giulia e Consorzio Produttori Pietra Piasentina. Patrocinato da CEI – Central European Initiative, Istituto italiano di Cultura di Cracovia, Ambasciata Bielorussa, Consolato Generale di Romania a Trieste, Istituto Polacco di Roma, Ambasciata d’Austria – Roma, Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma, Ambasciata di Croazia, Consolato Onorario della Repubblica d’Austria a Trieste, Consolato Generale della Repubblica di Slovenia a Trieste, Consolato Generale della Repubblica di Croazia a Trieste.
Un ringraziamento particolare va al reparto Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Inoltre Mittelfest è realizzato con le collaborazioni internazionali di Dutch Performing Arts, che lavora alla promozione internazionale degli spettacoli olandesi con il contributo di Performing Arts Fund NL, e di Onassis STEGI – Outward Turn Program.
Sono media partner di Mittelfest Radio 3, Rai Friuli Venezia Giulia, Messaggero Veneto e Telefriuli. Mittelfest, infine, aderisce a European Festivals Association, Italiafestival e al progetto Go!2025.
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MITTELFEST 27 agosto – 5 settembre.
Il programma
Anche quest’anno sarà un concerto della FVG Orchestra ad aprire il 27 agosto con un concerto intitolato, dal famoso ponte di Cividale del Friuli, Devil’s Bridge/ Il ponte del diavolo: musiche, memorie, tradizioni dei fiumi europei. L’evento è reso tanto più speciale dal brano commissionato per l’occasione al compositore Cristian Carrara, che si chiama proprio Il ponte del diavolo, dalla presenza della giovanissima solista Erica Piccotti e del grande direttore bulgaro Grigor Palikarov.
Mentre, già dalla mattina della giornata inaugurale, inizierà il percorso lungo tutto il festival di uno dei due spettacoli site-specific in programma. Si tratta di Remote Cividale, la proposta del collettivo tedesco Rimini Protokoll che, dopo un successo internazionale, approda a Cividale nella usuale modalità rappresentativa del gruppo, che si rinnova a ogni geografia. Un viaggio dentro la città, in cui 30 persone audioguidate saranno invitate a rinnovare lo sguardo su luoghi noti, traendone sensi inediti. Contro la prevedibilità e gli automatismi, siamo così invitati, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, a trovare nuova bellezza dentro il consueto. La presenza di Rimini Protokoll a Mittelfest inaugura inoltre una collaborazione con il gruppo, che avrà seguiti produttivi anche nelle prossime due edizioni.
L’altro spettacolo che fa di Cividale il proprio speciale e irripetibile set si terrà il 4-5 settembre, giorno di chiusura del festival: Signal at Cividale, spettacolo olandese supportato da Dutch Performing Arts, con la musica e la regia di Strijbos & Van Rijswijk, in prima assoluta. 24 auto parlanti a lunga gettata, con il supporto di soprani dal vivo, attraverseranno Cividale del Friuli e irradieranno suoni e composizioni sorprendenti, ancora una volta per rivivere con meraviglia ciò che crediamo già di conoscere.
Ritornando alla giornata di apertura del festival, e individuando alcuni temi che attraversano la rassegna, il 27 agosto andrà in scena anche Letra, spettacolo italo-albanese – coprodotto da Koreja e Teatro Metropol di Tirana – dal testo di Ylljet Aliçka e per la regia di Salvatore Tramacere, che racconta di un uomo, Mark, che non sa leggere e scrivere e commissiona una lettera per fare domanda di un alloggio popolare. Da questa lettera, scritta per mano altrui, vedrà oggettivizzata la sua vita, un senso di precarietà condiviso, che solo con l’amore si può trasformare in apertura e libertà.
Lo stesso tema della MEMORIA come codice che contiene indizi per il futuro ritorna nello spettacolo del grande coreografo, danzatore e artista visivo ungherese Josef Nadj che, nello spettacolo Mnémosyne (dal 28 agosto all’1 settembre), ci porta in prima nazionale la sua visione poetica, con profondità, compassione e humour: un’opera totale che unisce una mostra fotografica e una scatola nera in cui l’artista mette in mostra se stesso.
Così è per un altro degli appuntamenti di primo piano del festival, Europeana, breve storia del XX secolo, dal libro dello scrittore di Praga Patrick Ourednik, cui Lino Guanciale, attore molto amato dal pubblico teatrale, cinematografico e televisivo, darà la voce e la regia il 28 agosto in prima assoluta, accompagnato dalla fisarmonica del musicista sloveno Marko Hatlak (una coproduzione Mittelfest e Wrong Child, in collaborazione con Ljubiana festival). Il testo unisce scampoli della storia europea del Novecento, accumulati come si accumulano i giornali vecchi in uno sgabuzzino, in una trama che perde vecchi sensi, ne acquisisce nuovi, ma si dà soprattutto in intensità. Una storia fatta di mille storie.
Nei luoghi della memoria, con ami verso il mondo, si aggira anche lo spettacolo musicale olandese, sostenuto da Dutch Performing Arts, in prima nazionale I Don’t want to be an individual all on my own di Genevieve Murphy (28 agosto), in cui l’artista combina performance e arte visiva con la musica classica, per ripercorrere una festa di compleanno anni ’90, portandoci dentro la sua mente per indicarci la strada da cui ciò che chiamiamo “io” esce da sé per incontrare gli altri.
Da qui anche il tema del MITO diviene ponte tra passato e futuro in due spettacoli musicali: Sisyphus (3 settembre, prima nazionale in collaborazione con Onassis STEGI – Outward Turn Program di Atene), in cui la compositrice e suonatrice di kanun ellenica Sofia Labropoulou ci porta con il suo gruppo nelle atmosfere del mito di Sisifo, dalla tradizione greca alla versione di Camus, unendo ritmi popolari e classici, fino alle canzoni dei Sex Pistols, e They have waited long enough (4 settembre, prima nazionale), spettacolo per parole e musica, frutto di una collaborazione multipla – prodotto dal festival olandese Wonderfeel con Lunalia (BE), Antwerp Liedfest (BE), Oranjewould (NL), Mittelfest (IT), November Music (NL) e il sostegno di Dutch Performing Arts – con Catharine Dain, Raphaëla Danksagmüller, Shaza Manla e lo String Quartet, in cui Medea, Circe, Penelope riescono finalmente ad avere voce e a raccontare la loro storia e a farci scoprire cose nuove, utili al loro cammino. Hanno lavorato con commissione ad hoc allo spettacolo i tre compositori internazionali Van Parys, Aftab Darvishi e Calliope Tsoupaki, da segnalare la partecipazione della scrittrice Natalie Hayenes, nota per le sue riletture dei mitri antichi.
Non lontana è la suggestione di Le divine donne di Dante (5 settembre), coproduzione di Ravenna Festival, Macerata Opera Festival e Mittelfest, in cui Neri Marcorè, accompagnato dall’Orchestra Arcangelo Corelli diretta da Jacopo Rivani, incontra protagoniste femminili della Divina Commedia, rimaste dietro alle quinte della tradizione, dando così una prospettiva diversa della storia: proprio quella da cui può nascere una nuova storia.
Quello della VOCE DELLE DONNE diventa, infatti, un altro pilastro importante in questa edizione del festival, per apportare valori diversi.
Oltre alla giovane solista del concerto inaugurale e altre presenze diffuse nei vari spettacoli e temi, al femminile è anche la musica di Once upon a song in Balkans, spettacolo bosniaco con Tijana Vignjević e Belma Alić (29 agosto, prima nazionale), con due artiste provenienti da un’educazione musicale classica che sperimentano e combinano stili musicali e linguaggi della musica tradizionale balcanica e contemporanea, tessendo il tema dell’amore, del desiderio, della perdita, anche con comicità. E ancora lo spettacolo sloveno My husband (31 agosto, prima nazionale), basato sui racconti di Rumena Bužarovska, una delle migliori autrici macedoni, per la regia di Ivana Djilas. In scena ci sono 9 donne, in bilico tra attese, delusioni, finizione e realtà, che, in attesa di rifarsi una vita in Occidente, parlano con sarcasmo dei loro mariti. E straordinaria è anche la partecipazione al festival dell’apprezzatissima violinista moldava Patricia Kopatchinskaja che il 29 agosto, insieme al pianista turco Fazil Say, offrirà un concerto in prima nazionale con musiche da Franz Schubert, Johannes Brahms, Leoš Janáček.
Allora diventa inevitabile introdurre anche il tema della dialettica tra PADRI E FIGLI, laboratorio perfetto per sperimentare un progetto per il tempo a venire. In questo filone il nuovo progetto di Nicola Borghesi con Kepler 452 (2 settembre, prima assoluta) Uguale ma più piccolo – un laboratorio per i figli: uno spettacolo-laboratorio che indaga con i mezzi del teatro il rapporto tra padri e figli. E qui ben si inserisce anche l’opera musicale Entente harmonique, con Lorenza Borrani, su musiche di Debussy, quando fu stregato da Petruska dell’allora giovanissimo Igor Stravinskij, in una bizzarra inversione che vede talvolta i “figli” insegnare ai padri, sullo sfondo dell’Europa della Triplice Intesa. Anche Lorenza Borrani inaugura una collaborazione con Mittelfest che si irradierà sul tutto il triennio, coinvolgendo in futuro l’ensemble Spira Mirabilis.
E ancora lo spettacolo di parole e musica, tenero e divertente, Due padri e altri animali feroci (5 settembre), con il fumettista e inventore di storie Leo Ortolani e Giampaolo Bandini, uno dei più grandi chitarristi italiani, entrambi con una doppia storia di adozione. Un viaggio irresistibile sulle nuove famiglie.
Possiamo considerarlo un messaggio lanciato al FUTURO invece quello che è racchiuso nel magnifico testo di Italo Calvino, che sarà portato per la prima volta in scena dal violoncellista Enrico Bronzi, accompagnato dalle parole dello scrittore Paolo di Paolo, sotto il titolo: Six memos, come le chiamò Calvino stesso, sottotitolando: Sei proposte per il prossimo millennio. Lezioni che pareva parlassero di letteratura, invece parlavano di noi e ci invitavano a calcare il tempo a venire con maggiore leggerezza e attenzione globale. Da un’idea di Valentina Danelon, lo spettacolo avrà luogo il 2 settembre in prima assoluta (produzione Mittelfest e Associazione Progetto Musica).
E semi di futuro ci sono anche nello spettacolo di danza PLI del danzatore e coreografo Ceco Viktor Černický (3 settembre), che lui stesso dichiara di aver creato con l’ispirazione dei principi fisici del filosofo tedesco Leibniz. Un’opera a metà tra teatro fisico e danza, che lo vede in un dialogo con 22 sedie che abitano il set, per invitarci a guardare oltre quel che si vede, nei luoghi dello spazio e della materia piegati all’infinito, che Leibniz chiamava “verità”.
Tra le altre novità di Mittelfest 2021, in questo caso dedicate in particolare alle FAMIGLIE, c’è il ritorno del TEATRO DI FIGURA in collaborazione con Centro Teatro Animazione di Gorizia, che per Mittelfest aprirà i propri bauli con la Giostra (29 agosto), diretto da Roberto Piaggio, Antonella Coruzzi, Jelena Sitar, e allestirà 6 brevi interventi performativi dislocati per la città, ottimi per grandi e bambini. Nonché l’arrivo del CIRCO, nelle sue migliori declinazioni. Ecco dunque lo spettacolo acrobatico di danza A testa in giù con Melissa Rouguier e Nicole Felix Rodrigues (30 agosto, prima assoluta da Italia, Francia e Brasile). Una performance che rompe le barriere tra pubblico e scena, e che ci pone una domanda intrigante: visto a testa in giù, non potrebbe essere il mondo nel suo senso migliore?
Ancora nel settore circo lo spettacolo irriverente, poetico e divertente: GAP 42 del duo tedesco Mano a mano, Chris e Iris, già collaboratori del Cirque Eloize e premiati a livello internazionale. Due corpi dissimili, distanti 42 centimetri in altezza e 42 chili di peso, si incontrano acrobaticamente e affrontano e superano la loro differenza (2 settembre, prima nazionale).
Per grandi e piccoli anche lo spettacolo di Ortoteatro Racconti a briglia sciolta! (5 settembre), spettacolo di fiabe popolari narrate e cantate, con protagonisti animali parlanti, galli magici e capre maligne.
Altre proposte dal TERRITORIO FRIULANO sono: Timp a Tiare, che consolida la collaborazione con Arlef e apre quella con Accademia Naonis, coproduttori insieme a Mittelfest: un di questo viaggio sonoro per voci soliste dentro la canzone friulana dal ‘500 a oggi, con sguardi rivolti al futuro e con la partecipazione straordinaria di Tosca che si esibirà in 3 canzoni friulane. Il tutto da un’idea di Franca Drioli e Walter Sivilotti: in prima assoluta l’1 settembre.
Il viaggio di Galileo, poi, mette insieme il Conservatorio G. Tartini di Trieste e le accademie di musica di Belgrado e di Novi Sad-Serbia – in una collaborazione culturale tra Italia e Serbia, e da un’idea di Ivan Fedele (che ha anche scritto la musica per l’occasione), con la direzione del Maestro Marco Angius (30 agosto, prima assoluta) – e crea un viaggio multimediale tra note e visioni, per immaginare come lo scienziato pisano avrebbe potuto scrutare il cielo con la moderna tecnologia.
Lo spettacolo Aere Fragmenta vede invece all’opera il Conservatorio Tomadini di Udine e propone una fragorosa performance che mette insieme maestri e allievi della scuola di ottoni. L’evento, in scena l’1 settembre in prima assoluta, si collega a una collaborazione con la Fondazione Villa de’ Claricini.
Infine, lo spettacolo Turn off subtitles (Ovvero ode a Giuseppe Molinari), prodotto da Mittelfest e da Piano FVG, in scena in prima assoluta il 29 agosto con Matteo Bevilaqua e Martina Tavano, vuole rendere omaggio con un evento multidisciplinare e due performer – la ballerina Martina Tavano e il pianista Matteo Bevilacqua – al musicista e compositore sacilese scomparso prematuramente.
Un’iniziativa particolare che si ripete quest’anno per la seconda edizione è Empatia A/R, un progetto di Luca d’Agostino che ci accompagna in un viaggio multisensoriale nell’universo friulano e nella fascinosa mitologia delle “agane”, spiriti acquatici della mitologia locale, con le musiche di Giorgio Pacorig e le voci di Aida Talliente e Marta Cuscunà. La performance sarà aperta lungo tutto il corso del festival, una prima assoluta prodotta da Mittelfest.
Oltre agli spettacoli, nei giorni del festival si terranno 2 forum internazionali: Forum Italia-Slovenia (28 agosto), e il convegno annuale di EFA (European Festival Association) a cui Mittelfest aderisce (4 settembre). E inoltre caffè con gli artisti, laboratori, eventi per i più piccoli, mostre, studi di teatro in divenire. Tra questi Tutte quelle famiglie felici, a cura di Monica Codena con la consulenza di Paola Pini, prodotto dal Teatro Rossetti e liberamente tratto da frammenti letterari tratti da: Alfred Döblin, Sándor Márai, Robert Musil, Stefan Zweig, Robert Walser, Thomas Bernhard, W. G. Sebald (31 agosto), e Carlo e Nadia. Studio intorno ad un incontro, primo passo del progetto Michelstaedter. La grande trasgressione di Antonio Devetag, prodotto dal Teatri Stabil Furlan (1-2 settembre).
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MITTELYOUNG 24 – 27 giugno
Programma:
Questa rassegna under 30 è una delle maggiori novità dell’edizione 2021 di Mittelfest: un modo per festeggiare il festival al suo 30esimo anno, ma anche un modo per ripartire dopo uno dei periodi più complessi per lo spettacolo dal vivo, dopo la pandemia.
Mittelfest, dando un concreto aiuto produttivo ai giovani, vuole così progettare insieme a loro il futuro, esplorare la possibilità di un’eredità, e in questo modo far parte dell’impegnativa ricostruzione del mondo nuovo che chiederà ad ognuno di noi di fare la propria parte.
In seguito a un bando diffuso in tutti i Paesi della Mitteleuropa, che si è concluso con 162 proposte giunte alla segreteria del festival, sono stati dunque individuati, da una commissione under 30, 9 spettacoli, 3 per ognuno dei settori teatro, danza e musica, che saranno rappresentati nei giorni della rassegna e riceveranno un sostegno economico dal festival. Al termine di Mittelyoung, saranno scelti dalla stessa commissione 3 spettacoli che replicheranno anche nel calendario di Mittelfest.
6 sono i Paesi rappresentati dalle opere prescelte, quasi tutte in prima assoluta. I temi proposti sono principalmente quelli dell’ambiente, delle relazioni e del futuro.
Seguendo il calendario, il 24 giugno, aprirà la manifestazione lo spettacolo di danza sloveno Indultado di e con Lia Ujčič: una performance sul coraggio e la violenza, sulla combattività e il perdono; sulla sospensione e la grazia contenute nel titolo, che fermano i fatti in un centro che ci chiama a riflettere.
A seguire, lo spettacolo Italo-albanese PPP ti racconto l’Albania. Primo studio. Un progetto di storie autobiografiche, rielaborazioni autoriali, estratti dal romanzo Sogno di una cosa e altri scritti di Pasolini, di e con Klaus Martini
Il 25 giugno il trio greco-tedesco Mosatrïc presenta lo spettacolo musicale Amuse*d: un esperimento che si muove tra stili e generi diversi: un mosaico di musica, danza e performance che spazia dalla Grecia ai Balcani, dalla Spagna alla Scandinavia.
È ceco invece lo spettacolo di danza Potrait of a Post-Hasburgian di e con Sara Koluchova: un assolo inedito, ispirato alla danza folk e al costume della regione Podluzi in Repubblica Ceca, che punta a mettere in discussione gli elementi che costruiscono la nostra identità.
Il 26 giugno Burtuqal Quartet (Andrea Timpanaro, Aura Fazio, Marco Scandurra, Andrea Rigano) con lo spettacolo musicale Sorda e bella portano in scena una rilettura della Sicilia nell’ultimo secolo, terra tante volte vilipesa e ferita, dalla prospettiva di chi ha spezzato le proprie radici. Mentre Angelica Bifano presenterà lo spettacolo teatrale Mamma son tanto felice, con la volontà di mettere a confronto 3 generazioni: mamma, figlia e nipote, e perciò passato, presente e futuro. Le preoccupazioni, le necessità e i desideri. E anche il filo rosso che le lega.
Il 27 giugno, ultimo giorno della rassegna, in scena ci sarà la compagnia friulana Sclapaduris, composta da Matteo Ciccioli, Francesca Boldrin, Francesco Ganuti, Letizia Bianchini e Gloria Romanin, con Attenti al loop: una vivisezione ossessiva della favola di Cappuccetto rosso, che alla fine ci fa supporre nuovi possibili finali.
Si chiude con uno spettacolo che unisce teatro, danza e musica, proveniente dai Paesi Bassi: A waste of time, con Antonio Bove, Gabriele Segantini, Miguel Filipe che ridanno vita a oggetti rifiutati, trasformandoli in strumenti con cui rileggere musiche contemporanee e note.
Le iniziative del territorio per il calendario MITTELLAND verranno presentate in seguito, ma ricordiamo già alcuni appuntamenti, tra giugno e agosto: 23 giugno Forum con Confindustria, 27 luglio serata speciale per i 30 anni di Mittelfest, mentre nei giorni prima di Mittelfest si terranno un forum con Civibank e il Premio Ristori, fissato per il 25 agosto, in collaborazione con l’Associazione Soroptimist.
Mittelfest, inoltre, è anche la sua terra e la sua città, Cividale, patrimonio mondiale dell’Unesco: una rete di pubblico, artisti, ospiti, cittadini e un network di hotel, ristoranti e caffè, in una delle terre più rinomate d’Italia per la storia e i sapori. Un punto di riferimento enogastronomico internazionale attorniato dai paesaggi unici delle Valli del Natisone e del Torre terre perfette per un turismo slow, Covid-free.
Info: www.mittelfest.org