Trasformare una ferita in un luogo di narrazione e di poesia. È questo lo spirito di “Barca in Barriera”, prima edizione della rassegna teatrale dedicata alla migrazione, in programma a Torino dal 25 al 27 giugno presso la sede della Fondazione Mamre. Tre giorni con spettacoli e momenti di incontro con il pubblico per affrontare in maniera trasversale e partecipativa il tema dell’ospitalità e dell’accoglienza, rendendo protagoniste le storie di coloro che, oggi come ieri, sono costretti a fuggire dal proprio paese.
Si inizia venerdì 25 giugno alle 21 con “Tripolis”, produzione del Piccolo Teatro Patafisico di Palermo, che affida a un unico attore sulla scena, Dario Muratore, il difficile compito di rovesciare la prospettiva dell’esilio: attraverso il dialogo fra un giovane uomo e sua nonna, riaffiora il dramma dell’emigrazione italiana in Libia, nella colonia italiana a Tripoli.
Sabato 26 giugno alle 17 avrà luogo la Living Library “Quella volta in cui ho perso il filo”, organizzata dalla Cooperativa Zenith nell’ambito del progetto Crisalide di cui la Fondazione Mamre è partner. Attraverso un caleidoscopio di 16 storie, raccontate in contemporanea al pubblico diviso in piccoli gruppi, verrà esplorato il tema della follia. Alle 21 in scena l’anteprima di “Sindrome Italia. O delle vite sospese” che, riprendendo il nome di un vero e proprio fenomeno medico-sociale, parla del purgatorio in cui si trovano le giovani madri che arrivano in Italia per lavorare come colf o badanti. Tiziana Francesca Vaccaro, partendo da una serie di testimonianze dirette, porta sulla scena le condizioni psicologiche delle care-giver distrutte dalla scissione di non sentirsi più né madri né donne.
Spazio alla condivisione e alla partecipazione domenica 27 giugno alle 18 con il Salotto di Storytelling Torino, un momento in cui prendere parte a un dialogo collettivo in cui raccontare e ascoltare storie, miti e fiabe sul tema dell’Ospitalità. Gran finale alle 21 con “Invisibili” monologo di e con Mohamed Ba, perfermer nato in Senegal e arrivato in Italia 16 anni fa, che ha fatto del teatro lo strumento espressivo della sua esistenza, che porterà sulla scena un monologo teso fra comico e dramma per raccontare la vita di chi decide di mettersi in mare sapendo ciò che lascia ma poco o nulla di quello che rincorre.
La rassegna andrà in scena in uno dei luoghi torinesi che più testimoniano le vicende di chi deve lasciare la propria terra d’origine. Nel cuore di Barriera di Milano dallo scorso anno è custodita Speranza, la barca partita dalla Tunisia e approdata a Lampedusa con 61 rifugiati nel 2017. Nel 2020, dopo aver attraversato tutta la Penisola, la barca è stata trasportata in piazzale Croce Rossa Italiana 185/A a Torino, nell’attuale sede della Fondazione Mamre, per farne un’installazione permanente e che, in occasione della rassegna “Barca in Barriera”, si trasformerà in un vero e proprio teatro.
“Speranza si prefigura come simbolo della migrazione, una lente di ingrandimento attraverso cui portare l’attenzione sui drammi del Mediterraneo – commenta Francesca Vallarino Gancia co-fondatrice di Mamre – Per la Fondazione Mamre organizzare una rassegna teatrale e dare voce alle storie di chi quei luoghi di passaggio li ha vissuti sulla propria pelle, vuole far riflettere su quanto il fenomeno migratorio sia qualcosa che ci riguarda da vicino come persone e cittadini”.
“Oggi siamo assuefatti dall’orrore delle tragedie che ci circondano, vicine e lontane – racconta Luigi Orfeo, co-direttore di Casa Fools – Il teatro resta il mezzo di comunicazione più potente per arrivare davvero ai cuori, alle teste e alle coscienze in modo forte, potente, divertente e coraggioso. Queste sono le prerogative di un teatro che vuole essere protagonista nella storia civile contemporanea. Questo è ciò che Mamre ci ha chiamato a realizzare davanti alla barca Speranza: fare del teatro un mezzo di comprensione e unione.”
“Barca in Barriera” è organizzata da Fondazione Mamre in collaborazione con Casa Fools e con il contributo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e in collaborazione con la Regione Piemonte.
Prenotazioni Tel: 011 852433 – Mail: mamre@fondazionemamre.org