In attesa della XII edizione di Pistoia – Dialoghi sull’uomo, in programma da venerdì 24 a domenica 26 settembre, il festival di antropologia del contemporaneo offrirà a giugno un’anteprima sul tema dell’anno: “Altri orizzonti: camminare, conoscere, scoprire”.
Sabato 18 giugno, alle ore 18, al Teatro Bolognini e in diretta streaming, la conferenza Torneremo a percorre le strade del mondo di Stefano Allievi, uno dei più importanti sociologi italiani, e massimo esperto di fenomeni migratori e di “umanità in movimento”. A lui è affidato il compito di ragionare sulla natura degli esseri umani, che, da quando hanno assunto la posizione eretta, non hanno mai smesso di errare e cercare ovunque un proprio luogo, facendo della storia del genere umano una storia di migrazioni. La pandemia ha profondamente cambiato il nostro modo di concepire la mobilità, il viaggiare e l’incontro con l’altro, depauperato dell’elemento più importante: il contatto. Allievi, ripercorrendo le grandi migrazioni della cultura occidentale, mostrerà, con una vera e propria teoria della mobilità, quali siano stati in passato e siano oggi i vantaggi e i rischi che la mobilità porta con sé. Esplorando un tema di grandissima attualità, offrirà riflessioni inedite e la sua visione, rassicurante, ben espressa già nel titolo del suo nuovo libro Torneremo a percorre le strade del mondo. Breve saggio sull’umanità in movimento, in uscita il 15 giugno per la serie dei libri dei Dialoghi edita da UTET.
I promotori del festival, la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e il Comune di Pistoia, con la direttrice Giulia Cogoli, hanno voluto l’incontro proprio nella data originariamente prevista per la partenza della manifestazione, posticipata per senso di responsabilità. Un modo di “esserci” con una riflessione sull’umanità, aperta a tutti grazie al live-streaming sul sito e sui social del festival. Una lectio che prepara alle tante che si ascolteranno ancora nel centro storico di Pistoia a fine estate.
Al termine della conferenza di Allievi, sarà premiato il vincitore del contest di scrittura lanciato ad aprile dai Dialoghi per studenti delle superiori sul tema Altri orizzonti.
L’anteprima del festival di antropologia del contemporaneo prevede, inoltre, quattro interviste a grandi antropologi e antropologhe del panorama internazionale, a cura di Marco Aime, Giulia Cogoli e Adriano Favole, che a giugno saranno trasmesse ogni domenica sul sito e sui canali social della manifestazione.
6 giugno: Jared Diamond, biologo, fisiologo, ornitologo, antropologo e geografo statunitense, Premio Pulitzer nel 1998, è un ricercatore a tutto tondo, in grado di conciliare una pluralità di approcci di studio. Diamond è noto per cercare relazioni significative tra dati ecologici e ambientali e fattori antropologici che possano spiegare le dinamiche evolutive delle società umane. Nell’intervista dei Dialoghi approfondisce il rapporto tra globalizzazione e malattie, tra cui il Covid; il cammino continuo dell’uomo verso nuove scoperte e il rischio di utilizzarle in modo sbagliato e pericoloso; il rapporto dell’uomo con la natura; le migrazioni e gli uomini del Neolitico, che ancora abitano la Nuova Guinea.
13 giugno: Martine Segalen, etnologa francese, ha insegnato al Dipartimento di sociologia e antropologia dell’Università di Parigi-Nanterre, è membro della Société d’ethnologie française, ha diretto una delle più prestigiose riviste di antropologia, Ethnologie Française. Nei suoi studi, Segalen ha analizzato in modo approfondito la ritualità sociale: i rituali, ormai sempre più distaccati dalla religione e dalla comunità di appartenenza, si sono trasformati, via via, in una celebrazione individuale del collettivo. Recentemente ha lavorato, in particolare, sulla risposta dei giovani alla pandemia e sulle nuove forme di famiglia e parentela in Europa.
20 giugno: Philippe Descola, allievo di Claude Lévi-Strauss, insegna antropologia della natura al Collège de France ed è direttore del prestigioso dipartimento LAS – Laboratorio di Antropologia Sociale di Parigi, fondato dal suo maestro. I suoi studi si concentrano principalmente sull’Amazzonia e sulla conoscenza di come altre società si sono rapportate e si rapportano all’ambiente. Se oggi sta nascendo un nuovo ambientalismo che diffida di una contrapposizione tra Natura e Cultura e che guarda alle relazioni e all’interdipendenza tra gli esseri viventi che condividono la Terra, molto si deve anche al suo lavoro.
27 giugno: Vanessa Maher, antropologa britannica, ha vissuto in molti paesi del mondo; dopo la laurea a Cambridge ha condotto studi sul campo in Marocco, in Italia e in Inghilterra, e ha insegnato tra l’altro nelle Università di Torino, Salerno e Verona. Nei suoi studi ha riflettuto in particolare sul gender-gap, sui rapporti di genere. Anche nell’intervista ci racconta delle difficoltà, delle sfide affrontate ma anche delle opportunità incontrate nelle ricerche sul campo e nella carriera universitaria per una donna, e di come l’antropologia possa contribuire ai gender studies.
Stefano Allievi, ordinario di Sociologia presso l’Università di Padova, insegna anche in numerosi master e corsi di specializzazione. È membro di comitati scientifici di istituzioni e riviste, e del Consiglio per l’islam italiano presso il ministero dell’Interno. Svolge un’intensa attività di divulgazione, con articoli e conferenze-spettacolo tratte dai suoi testi. Esperto di fenomeni migratori e pluralismo religioso, con particolare riferimento all’islam, il suo campo di ricerca esplora le forme di mutamento culturale in Europa. Tra le sue ultime pubblicazioni: Il burkini come metafora. Conflitti simbolici sull’islam in Europa (2017); Conversioni: verso un nuovo modo di credere? (2017); Immigrazione. Cambiare tutto (2018); 5 cose che tutti dovremmo sapere sull’immigrazione (2018) e La spirale del sottosviluppo. Perché (così) l’Italia non ha futuro (2020).