Edizione n. 29 per il Festival ArteScienza manifestazione internazionale organizzata dal Centro Ricerche Musicali che a Roma, dal 7 al 21 luglio, dal 17 al 30 settembre, e con il concerto conclusivo del PMCE al Parco della Musica il 22 novembre, incentra la sua nuova edizione sul tema “Forme Traslate”. Concerti, video musicali d’autore, installazioni sonore, improvvisi musicali, di teatro e danza, workshop, incontri, proiezioni di film e una originale web opera in cui confluiscono le più innovative ricerche artistiche, attraverso tecnologie inusuali e avanzate, che stimolino il pubblico e i giovani come un laboratorio creativo aperto.
L’edizione del 2021 si inserisce in un progetto più ampio, di durata triennale, dal titolo “Accelerazione | Decelerazione”. Una riflessione attraverso le arti sul fenomeno dell’accelerazione sociale che contraddistingue la moderna società occidentale, incline al cambiamento e al movimento continuo, e dall’altro l’attività di controllo e speculazione dell’artista. “Quest’anno – spiegano Laura Bianchini e Michelangelo Lupone fondatori del CRM e coordinatori artistici del Festival – intendiamo approfondire il tema del rapporto tra movimento e stasi, tra realtà e virtualità, della necessità di tornare al reale (secondo la teoria di Baumann), della spiritualità come livello più elevato di ogni linea evolutiva con approfondimenti teorici attraverso incontri e colloqui con personalità della cultura contemporanea”.
Il progetto, promosso da Roma Culture, è vincitore dell’Avviso pubblico Estate Romana 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
Il Festival è sostenuto dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo.
Il luogo dove si svolgerà prevalentemente il Festival sarà il Goethe-Institut Rom rinsaldando una preziosa e quasi trentennale collaborazione fra CRM e l’Istituto di cultura tedesco.
Per la prima parte del Festival, ogni giorno dal 7 al 17 luglio gli spazi dei Giardini, dell’Auditorium, del Kunst Raum si animeranno delle performance degli artisti di ArteScienza. Il Giardino, che accoglierà a inizio serata il pubblico, si presterà soprattutto per i concerti-installazione realizzati da giovani autori per gli spettacolari Olofoni, proiettori sonori progettati dal CRM, in grado di diffondere il suono in modo dettagliato fino a 100 metri con una minima dispersione di energia. Ai concerti-installazione si alternano brevi “improvvisi” affidati in diverse giornate al soprano Elisabetta Scatarzi, l’attrice e regista Luisa Merloni, il dj Anacleto Vitolo, la coreografa e danzatrice Alessandra Cristiani, il clarinettista Alessandro Malcangi e la flautista Elena D’Alò. Gli “improvvisi” e i concerti-installazione anticiperanno ogni giorno l’appuntamento principale della serata: concerti e proiezioni di film d’autore, quest’ultimi a cura del Goethe-Institut.
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L’INAUGURAZIONE
Giornata particolarmente ricca quella dell’apertura del 7 luglio (dalle ore 20) in cui si inaugurano tre progetti fruibili fino al 17 luglio.
L’installazione sonora d’arte di Alessio Gabriele De Natura (Da)ta è stimolata dalla vegetazione del giardino che reagisce come pura materia musicale alla presenza e all’attività umana con cui entra in contatto. La vegetazione restituisce la materia sonora attraverso sofisticati diffusori disseminati, invisibili, nel giardino e inglobano, in una sorta di foresta/bosco di suoni, l’ascoltatore.
Anche Emanuela Mentuccia si è lasciata ispirare dall’architettura del Giardino dell’istituto tedesco. In Gioco del Centro una duplice disposizione degli Olofoni sul livello superiore del giardino e sul piano basso incrocia come in un dialogo i lobi di emissione sonora, una sorta di “spirale aurea” che realizza un luogo ideale d’ascolto in cui il pubblico può muoversi o stazionare, e scegliere liberamente la propria posizione per l’ascolto delle opere.
Originale anche il nuovo lavoro di Silvia Lanzalone Hop(e) Points, un’opera audiovisuale ideata e prodotta nel web durante la pandemia, in cui la necessità di distanziamento fisico ha stimolato l’incremento di nuove forme di comunicazione e nuove forme d’arte digitale. “Virtuale ed incorporea – ci racconta l’autrice -, l’opera si genera, si compone, si sviluppa e si mostra nel web, attualizzandosi nel momento in cui viene ascoltata e osservata, e manifestandosi attraverso il mezzo tecnologico che la diffonde e l’ambiente che la ospita. Il pubblico può ascoltare e vedere l’opera secondo tecnologie, modalità e tempi propri, accedendovi tramite link, o assistendo alle sue diverse possibili rappresentazioni, o semplicemente immaginandola esistere ed evolversi nel web”.
Infine nella Kunst Raum, Ger .:. mania sarà un omaggio a Vettor Pisani, a cura di Zerynthia-Goethe Institut, per ricordare uno degli esponenti più importanti della ricerca artistica in Italia a partire dagli anni ’70, che con la Germania ebbe un rapporto privilegiato.
Alle 21 ci si sposta nell’Auditorium per il concerto inaugurale del Festival Elektroniche Kammermusik con musica di Evangelisti, Boulez, Berio, Nono e Lachenmann, affidata ad Arianna Granieri (pianoforte), Sauro Berti (clarinetto basso), Marina Boselli (euphonium) e Giuseppe Silvi (live electronics).
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GLI ALTRI CONCERTI DEL FESTIVAL E LE PROIEZIONI A CURA DEL GOETHE-INSTITUT
L’8 luglio in programma la proiezione del film del 2016 Die letze Sau (L’ultima scrofa, titolo internazionale The last pig), per la regia del tedesco Aron Lehmann. Ad aprire la giornata, la presentazione (ore 18.30) del volume Peppino Di Giugno, genio italiano. Macchine Digitali per la Musica in Tempo Reale, curato da Silvia Lanzalone (Esarmonia 2020). Un’occasione per dialogare con Giuseppe Di Giugno, fisico geniale e appassionato di musica, insieme ad altri ricercatori della materia e compositori.
Il 9 luglio il concerto Outlines con la prima esecuzione di due opere degli americani Chris Chafe e James Dashow (con una prima assoluta per ArteScienza) padri della computer music. Ne sono interpreti Lucia Bova (arpa), Arturo Tallini (chitarra), Elena D’Alò (flauto).
Diretta da Leonardo Zaccone, l’Orchestra Giovanile “Oltre le note” è protagonista del concerto dell’11 luglio con l’esecuzione di tre lavori di Alvin Lucier (Words on windy corners), Domenico Guaccero (Sinfonia 2) e dello stesso Zaccone (Memory Space) in cui ai musicisti vengono richieste azioni performative e improvvisative.
Dual è il titolo del concerto del 12 luglio affidato a Simone Beneventi (percussioni) e Andrea Rebaudengo (pianoforte) interpreti della musica di Fedele (Drive, Duals) e Aperghis (Quatre pièces fébriles). Autori e opere danno un’immagine viva e non scontata della “specialità” e specificità di questa formazione in duo, e sono rappresentativi dell’invenzione compositiva dei nostri tempi tra Francia e Italia.
È di Tobias Wiemann il film Amelie rennt (Amelie corre, titolo internazionale Mountain Miracle – An unexpected friendship), realizzato fra il 2016 e il 2017 e selezionato dal Goehte-Institut per la proiezione del 14 luglio. Un film e una storia, quella di due bambini Amelie e Bart, piena di tematiche e allusioni letterarie.
Il Kairos Quartett è una delle formazioni europee più accreditate per la musica d’oggi, venticinque anni di attività artistica incentrata sulla musica del nostro secolo, con anteprime assolute sia di musica occidentale, sia di altre culture, come l’Estremo Oriente. Il 15 luglio presentano in concerto tre prime esecuzioni italiane di Wieland Hoban (Rules of Engagement I: Hora’ot Pticha Be’esh), Julio Estrada (Canto mnémico. Fugue en 4 dimensions), Wieland Hoban (Rules of Engagement II: Al-Shifa). Il programma si completa con )Place( di Giorgio Netti.
Tra i più ferventi rappresentanti della scena musicale contemporanea, il duo svizzero-tedesco Alexandre Babel – Theo Nabicht sarà ad ArteScienza il 16 luglio con la performance Private Jamsession. Il duo scava negli estremi della virtuosità strumentale, fra le possibilità e le ‘improbabilità’ acustiche del rarissimo clarinetto contrabbasso Selmer e della percussione in un flusso ininterrotto e decostruttivista, rumori-strumentali, microritmi ripetitivi e proto-melodie astratte. Entrambi fanno parte del famoso Ensemble KNM-Kammerensemble Neue Musik Berlin, che esplora i terreni della musica contemporanea dalla fine degli anni Ottanta.
Sono “conversazioni” d’improvvisazione musicale quelle che nascono dal duo franco-lituano Marc Ducret e Liudas Mockūnas con cui si chiudono i concerti al Goethe Institut il 17 luglio. Chitarrista e compositore il primo, sassofonista jazz e improvvisatore il secondo, sono entrambi artisti internazionali costantemente proiettati verso la sperimentazione e la ricerca in ambito musicale.
Ad ospitare il Festival il 20 luglio ci sarà anche la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, che grazie alle sue caratteristiche acustiche sarà il luogo perfetto per il duo svizzero UMS’nJIP, uno dei più vivaci laboratori di musica contemporanea d’Europa. Il Duo propone un repertorio singolare di musica contemporanea eseguito con flauti a becco, flauto Petzold, voce e live electronics di diversi autori: ad accomunare i brani è la ‘miscela’ illusionistica che scaturisce dall’incontro fra flauto e voce, simile all’illusione visiva del trompe l’oeil con cui sono realizzati i celebri affreschi di Andrea Pozzo nella chiesa a Campo Marzio. (il concerto verrà replicato il 21 luglio al Parco Fluviale di Isola del Liri, in provincia di Frosinone).
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LE MASTERCLASS
Numerose quest’anno anche le masterclass che si svolgono durante il festival, coinvolgendo giovani studenti di scuole e conservatori, e docenti e compositori impegnati ciascuno ad approfondire un aspetto diverso della composizione: “Forme aperte della musica” è il workshop di composizione/Improvvisazione a cura di Leonardo Zaccone e Andrea Salvi – Metadiapason. “Music instrument and physical model” è la masterclass che terrà Chris Chafe direttore del Computer Center Research Music Acoustic di Stanford (CA, USA). La masterclass di Giuseppe Silvi sarà su “Spazio d’ascolto e spazializzazione”, mentre Ivan Fedele si soffermerà su “Composizone/interpretazione”. Infine Xavier Serra direttore del Music Technology Group dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona terrà lezioni su “From sound analysis to music understanding”.
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GLI APPUNTAMENTI DI SETTEMBRE e NOVEMBRE
Il Festival riprende a settembre, sempre al Goethe Institut, dove dal 17 al 30 settembre nel Kunst Raum verrà esposta l’opera scultoreo-musicale Codici a tratti di Michelangelo Lupone e Licia Galizia. Un lavoro “adattivo”, ovvero sensibile alle variazioni dell’ambiente circostante e alle azioni del fruitore, che muta il suo andamento musicale in base a ciò che accade intorno ad essa e agli input che riceve; conserva ed elabora le informazioni provenienti dall’interazione con il fruitore per rispondere musicalmente in modo “adeguato e rinnovato” alle azioni e/o alle circostanze. All’apertura e chiusura della mostra un dialogo con la violista Carlotta Libonati farà sì che l’opera metta in relazione la musica strumentale con quella virtuale. Nella giornata del 17 anche la presentazione di un libro (Circuiti del tempo. Un percorso storico-critico nella creatività musicale elettroacustica e informatica di Agostino Di Scipio, LIM, 2021), e un colloquio con artisti e personalità della cultura contemporanea sul tema “Arte e Spiritualità”.
Si arriva al 22 novembre per la chiusura del festival, al Teatro Studio dell’Auditorium Parco della Musica in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma per il concerto di musica contemporanea con live electronics eseguito dal PMCE Parco della Musica Contemporary Ensemble, diretto da Tonino Battista. In programma opere di Gerard Grisey e una prima assoluta per ArteScienza di Michelangelo Lupone.
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Link foto
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Info e prenotazioni: tel 06 45563595, cell 348 6522105, www.crm-music.it – www.artescienza.info
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Biglietti:
Concerti, performance al Goethe-Institut: intero euro 10, ridotto euro 7 (> 65, giovani < 26, disabili); € 5 possessori card Goethe-Institut. Concerti/Installazione prezzo unico euro 5. Quota iscrizione Workshop euro 10. Masterclass singola € 20,
4 masterclass € 60.
Tutte le altre iniziative (comprese le proiezioni dei film a cura del Goethe-Institut e l’esposizione “Codici a tratti” di settembre e il concerto a Isola del Liri) sono ad ingresso gratuito
Ingresso contingentato fino ad esaurimento posti
I Luoghi del Festival
Goethe-Institut Rom Via Savoia 15, Roma
Chiesa Sant’Ignazio di Loyola Via del Caravita 8a, Roma
Auditorium Parco della Musica Viale de Coubertin 30, Roma
Isola del Liri (FR) Parco Fluviale