L’omaggio di Ravenna Festival a Igor’ Stravinskij, nel cinquantesimo anniversario della morte, prosegue con due suites tratte da suoi balletti e affidate alla direzione di Charles Dutoit, la cui carriera ultra sessantennale ha segnato la storia della musica accanto ai giganti del Novecento. Alla Rocca Brancaleone il direttore svizzero sarà alla testa della Slovenian Philharmonic Orchestra con Jeu de cartes, dal balletto che Stravinskij immaginò nel 1935 come una vera partita a poker, e la seconda suite da L’uccello di fuoco, il balletto ispirato alla Russia magica e primordiale che rivelò al mondo intero il nome del futuro compositore della Sagra della Primavera, casus belli che fece litigare l’Europa musicale d’inizio Novecento. Tra le due suites, Dutoit dirigerà il pianista argentino Nelson Goerner nel Primo Concerto per pianoforte e orchestra di Čajkovskij, il titolo più arduo per un solista della tastiera, ma paradossalmente rifiutato dal primo dedicatario, Nikolaj Rubinstein, che nel 1875 non accettò il lavoro giudicandolo ineseguibile. L’appuntamento, reso possibile dal sostegno dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale, è già sold out ma sarà in diretta streaming su ravennafestival.live.
Per una volta libero di scegliere autonomamente il soggetto di un balletto per Lincoln Kirstein, fondatore assieme a George Balanchine dell’American Ballet, Stravinskij si lanciò sul gioco d’azzardo. Tra il 1935 e il 1937 nacque Jeu de cartes, da cui è stata tratta una suite che tutto conserva dello spirito dei personaggi originali, ovvero quindici carte che si sfidano in una partita a poker in tre mani, dove il personaggio principale è l’infido Jolly, capace di mutare l’andamento del gioco in ogni momento. Ma sarà una scala reale di cuori a battere in extremis i suoi diabolici piani. Nel 1910 il ventottenne Stravinskij compose invece il balletto che lo avrebbe lanciato in orbita internazionale pochi anni prima della scandalosa prima parigina della Sagra della Primavera. Ne L’uccello di fuoco, prima collaborazione tra il compositore e i Ballets Russes di Djagilev, lo zarevic Ivan si salva dal terribile mago Katscej prima agitando la penna d’oro dell’Uccello di fuoco e poi schiacciando un gigantesco uovo in cui è racchiusa l’anima del malvagio avversario. La Danza infernale di Katscej è il momento più intenso della Seconda suite, nel quale si ritrova quell’impulso ritmico della Sagra. Era sulla definitiva rampa di lancio anche Čajkovskij quando nel 1875 presentò il Primo Concerto per pianoforte e orchestra, eseguito a Boston da un entusiasta Hans von Bülow, primo solista ad affrontare quegli “scandalosi” accordi iniziali così lontani dalla sensibilità dell’epoca.
A quasi 85 anni, Charles Dutoit è uno dei pochi testimoni viventi della grande scuola direttoriale del Novecento. A vent’anni fu invitato da Karajan a dirigere alla Wiener Staatsoper. Da allora ha diretto in tutti i teatri del mondo, dal Covent Garden di Londra al Colón di Buenos Aires; oggi direttore ospite principale della Filarmonica di San Pietroburgo, ha guidato la London Philharmonic Orchestra, l’Orchestra National de France, la Montreal Symphony Orchestra ed è stato protagonista di leggendarie incisioni con la Philadelphia Orchestra. Giramondo infaticabile, ha lasciato tracce durevoli in Cina (dove è stato 32 volte, dirigendo prime assolute nazionali di Stravinskij, Strauss e Britten) e Giappone. Oltre alla musica, la sua passione per la storia, l’arte e l’archeologia lo ha portato a visitare 196 paesi del mondo.
L’argentino Nelson Goerner, classe 1969, è uno dei più grandi pianisti della sua generazione, come dimostrano le innumerevoli collaborazioni con le più prestigiose orchestre del mondo, dalla London Phiharmonic all’Orchestre de Paris, sotto la guida di direttori quali Esa-Pekka Salonen, Neeme Järvi, Philippe Herreweghe, Fabio Luisi. La sua rivelazione risale al 1986, con la vittoria al Concorso Franz Liszt di Buenos Aires, che gli ha consentito di viaggiare e studiare al fianco di Maria Tipo a Ginevra. Proprio qui, nel 1990, Goerner ha vinto anche il prestigioso Concorso di Ginevra.
Tra i maggiori successi internazionali delle ultime stagioni, la Slovenian Philharmonic Orchestra – l’orchestra prediletta da Carlos Kleiber – conta un importante tour europeo (undici concerti a Lubiana, Stoccarda, Monaco, Amsterdam, Parigi, Berlino, Francoforte, Norimberga, Praga, Essen e Vienna) con l’esecuzione della Iolanta di Čajkovskij interpretata da Anna Netrebko. L’orchestra è apparsa anche con Bryn Terfel alla Royal Opera House di Muscat (Oman), tappa di un tour mondiale che l’ha condotta due volte in Cina e alla Wiener Konzerthaus.
Info: 0544 249244 – www.ravennafestival.org