Mercoledì 9 giugno alle 21.00 apre la rassegna la clavicembalista Elisabetta Ferri con musiche musiche di Händel, Scarlatti, Bach.
Il programma vuole rendere omaggio al fortunato 1685, anno in cui nacquero tre fra i più gloriosi nomi del Settecento: Georg Friederich Haendel, Johann Sebastian Bach e Domenico Scarlatti.
G. F. Haendel ha dedicato al clavicembalo numerosi lavori: suites, fughe, fantasie, preludi, ciaccone, ouvertures, minuetti, che ebbero un immediato successo presso il pubblico del suo tempo, ma che furono poi messe in ombra dalle sue stesse opere, oratori e concerti grossi. La Suite n 5 in Mi Maggiore HWV 430 fa parte del ciclo delle “Otto Grandi Suites per clavicembalo”, scritte nel 1720, nelle quali Haendel dimostra una libertà e un’originalità di soluzioni formali, fondendo insieme lo stile francese e quello italiano.
D. Scarlatti ha composto numerose opere e musica sacra, ma le sue composizioni più famose sono le 555 Sonate per clavicembalo.
Le tre in programma sono la Sonata in Do Maggiore K 513, nella quale troviamo una rievocazione nostalgica delle melodie natalizie dell’Italia meridionale e dei suonatori ambulanti di ciaramelle e zampogne. Segue la Sonata in La Maggiore K 208, che ricorda un’aria vocale, molto lirica e serena, caratterizzata da una linea melodica molto dolce su di un basso regolare. Ultima delle tre, la Sonata in Do maggiore K 49, virtuosistica e brillante, con una scrittura ricca di scale, arpeggi e incroci delle mani.
Le Sei Partite (BWV 825-30) di J.S.Bach, pubblicate a partire dal 1726, risalgono al periodo di Lispia, ripubblicate poi nel 1731, sotto il titolo di Clavier Ubung. In esse si mescolano diversi generi musicali, inseriti nella forma della “Suite”. Nelle Partite, accanto alle quattro danze tipiche della Suite (Allemande, Courante, Sarabande, Gigue), così come si era venuta articolando tra 600 e 700, anche ad opera dello stesso Bach, si vengono a collocare altri pezzi che rendono lo stile più vario. La IV Partita in Re Maggiore BWV 828, infatti si apre con una Ouverture, segue un’Allemande di ampia cantabilità, e dopo una brillante Courante, compare un’Aria italiana di gusto galante, che introduce la Sarabande. Chiudono la composizione un breve e raffinato Menuet, e una maestosa Gigue finale.
Infine il Concerto il Re Maggiore BWV 972, il primo di una serie di concerti trascritti per tastiera da Johann Sebastian Bach fra il 1713 e il 1717. Lo studio approfondito del concerto italiano e della sua caratteristica alternanza Tutti/Solo non poteva evitare di misurarsi con il suo principale esponente, Antonio Vivaldi, di cui Bach trascrisse 10 concerti. Questo in particolare è una trascrizione del concerto per violino, archi e basso continuo in Re Maggiore n 9 RV 230, tratto dalla raccolta “L’Estro Armonico” e pubblicato ad Amsterdam nel 1711.
Elisabetta Ferri è clavicembalista e fortepianista. Si dedica in particolare alla musica del ‘600 e ‘700 e tiene regolarmente concerti come solista e in diversi ensemble di musica antica in Italia e all’estero, in Germania, Inghilterra, Polonia, Svizzera e a Malta. Ha ottenuto riconoscimenti in diversi concorsi di clavicembalo, e nel 2011, ha vinto il 1° premio al Concorso Europeo “P. Bernardi” di Bologna. In diverse occasioni ha avuto la possibilità di esibirsi su strumenti originali, come: il clavicembalo G.B.Giusti del 1679 e il clavicembalo G.M. Goccini del 1721 (Collezione Tagliavini di San Colombano), la spinetta Ruckers del 1604, e un fortepiano J. Schantz del 1797 (Collezione di Giuseppe Accardi). Fa parte dell’Ensemble Giardino di Delizie. Come fortepianista, nel 2014, si è esibita al Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Martedì 15 giugno alle 21.00 per il secondo concerto l’organista romana Livia Mazzanti propone un inconsueto programma con musiche di Frescobaldi, Vandor, Anonimo spagnolo XVII secolo, Franck, Händel, Ives.
Il programma proposto è un excursus sulla forma della variazione in musica, e ciò a partire da un capolavoro di Frescobaldi “La Bergamasca” (“Chi questa Bergamasca sonarà, non poco imparerà“, come preconizza l’autore), geniale eccezione profana a chiusura dei “Fiori musicali”, pubblicati a Roma nel 1635 dall’organista di San Pietro. Seguono le 12 Variazioni di Ivan Vandor, pubblicate nel 2006, e dedicate all’interprete: un omaggio al compositore di origini ungheresi, noto anche come fine etnomusicologo esperto di musica tibetana, che è mancato a Roma nel 2020, figura centrale quanto discreta della vita musicale romana dal dopoguerra in poi. Tra le “diferencias” di anonimo spagnolo su una celebre melodia popolare, e le finali, sbalorditive “Variations on America” di un Charles Ives diciassettenne, ma già inventore dell’avanguardia, appare un trittico franckiano celeberrimo – il nostalgico, ispiratissimo “Prélude, Fugue, et Variation”, dedicato al contemporaneo organista e compositore Camille Saint-Saëns, nonché l’anch’essa celeberrima (e celebrata nel “Barry Lyndon” di Kubrick) “Sarabande with Variations” in re minore di Haendel, adattata all’organo dall’originale per clavicembalo dalla stessa Livia Mazzanti.
Musicista dall’ampio orizzonte interpretativo, che spazia dal Rinascimento ai giorni nostri, Livia Mazzanti è anche improvvisatrice, arte trasmessale da Giacinto Scelsi a Roma, quindi da Jean Guillou, col quale si è a lungo perfezionata a Parigi. I suoi concerti l’hanno condotta in Europa, Nord e Sud America e Medio Oriente. Le sue incisioni di opere di Schoenberg, Busoni, Hindemith, Scelsi, Guillou e la riscoperta in prima mondiale delle integrali organistiche di Rota e Castelnuovo-Tedesco, sono considerate di riferimento. In Francia è la sola interprete straniera a figurare nelle collezioni organistiche della RCA Victor/BMG France, incisioni che le sono valse gli elogi di riviste quali Diapason, Répertoire, Organist’s Review.
L’ultimo concerto si terrà il 7 luglio – sempre nella Chiesa Evangelica Luterana di via Sicilia 70, con inizio alle 21 – e avrà come protagonista Daniel Matrone in un programma con musiche di Buxtehude, L. Couperin, Reger oltre a tre composizioni in prima esecuzione assoluta dello stesso Matrone.
L’intero programma potrebbe dirsi caratterizzato dal rapporto esistente tra la musica e il suo dispiegarsi all’interno di determinate strutture architettoniche, interpretate da ciascun autore secondo il proprio sguardo poetico. Se da un lato il titolo di un brano indica certamente un disegno compositivo, al tempo stesso vi si possono celare complessità formali, ricerche coloristiche ed evocazioni stilistiche che hanno l’effetto di ampliarne gli orizzonti.
A chiudere la serata, a mo’ di eco di quanto ascoltato nella prima parte con le musiche di Dietrich Buxtehude, Louis Couperin e Max Reger, dei brani dello stesso Daniel Matrone in prima esecuzione assoluta.
Daniel Matrone, francese nato in Algeria da genitori di origine italiana e parigino di studi, è dal 1999 l’organista titolare della Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma ed è stato nominato Officier des Arts et des Lettres dal Ministero francese della cultura. È stato invitato in molti dei più importanti festival organistici in Italia e all’estero e numerose sue incisioni hanno ricevuto riconoscimenti prestigiosi, come Choc du Monde de la Musique, Diapason d’or e Diapason d’or du siècle nel 2000.
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“Organizzando” 2021
Rassegna di clavicembalo e organo
Chiesa Evangelica Luterana, via Sicilia 70
Ingresso libero con prenotazione
Mercoledì 9 giugno ore 21
Elisabetta Ferri clavicembalo
Händel Suite in mi maggiore HWV 430
D. Scarlatti Sonata K 513 in Do Maggiore
D. Scarlatti Sonata K 208 in La Maggiore
D. Scarlatti Sonata K 49 in Do Maggiore
Bach Partita n. 4 in re maggiore, BWV 828
Bach Concerto in re maggiore BWV 972 (trascrizione del Concerto in re maggiore op. 3 n. 9 (RV 230) per violino, archi e basso continuo di Antonio Vivaldi)
Martedì 15 giugno ore 21
Livia Mazzanti organo
Variazioni, non varianti!
Girolamo Frescobaldi Bergamasca dai Fiori musicali (1635)
Ivan Vandor 12 Variazioni (2006)
Anonimo spagnolo XVI/XVII secolo Diferencias sobre “Guárdame las Vacas”
César Franck Prélude, Fugue et Variation op. 18
Georg Friedrich Händel Sarabande with Variations (dalla Suite in re minore HWV 437, adatt. di Livia Mazzanti)
Charles Ives Variations on “America” (1891)
Mercoledì 7 luglio ore 21
Daniel Matrone organo
Buxtehude Preludio e fuga in sol minore BuxWV 149
L. Couperin Chaconne en ré mineur
L. Couperin Chaconne en sol mineur
L. Couperin Passacaille en sol mineur
Reger Toccata e fuga, op. 59
Matrone Fuga sul “Salve Regina” *
Matrone Prélude impressionniste *
Matrone Toccata sur un thème des Îles Ioniennes *
* Prima esecuzione assoluta
I concerti si svolgeranno nel rispetto delle linee guida delle disposizioni anti-Covid.
L’ingresso è gratuito ma è necessaria la prenotazione, telefonando al n. 06-3610051/2 entro le ore 13 del giorno di concerto (è possibile prenotare per un massimo di 4 persone, comunicando i nomi dei partecipanti).
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Informazioni per il pubblico
www.concertiiuc.it ; 06-3610051/2