Si rivolge soprattutto ai giovani la nuova produzione della compagnia Figli d’Arte Cuticchio, “La fuga di Enea e la ricerca di una nuova patria“, che debutta al teatro dei Pupi di via Bara all’Olivella a Palermo, sabato e domenica 12 e 13 giugno alle 18,30.
Dopo quindici mesi di chiusura del piccolo teatro nel cuore di Palermo a causa della pandemia, gli appuntamenti sono ripartiti, ma è con il nuovo spettacolo nato proprio nei lunghi e duri mesi di lockdown, che la compagnia guidata dal maestro Mimmo Cuticchio torna davvero al suo teatro.
Lo spettacolo “La fuga di Enea e la ricerca di una nuova patria”, adattato per la scena e diretto da Mimmo Cuticchio, è incentrato sull'”Eneide” di Virgilio ma guarda all’attualità: dal rapporto con il soprannaturale al ruolo dell’amore nella vita di tutti i giorni, dal valore dell’amicizia al fenomeno della migrazione fino all’importanza del principio di comunità. Gli opranti sono lo stesso Cuticchio con il figlio Giacomo, manianti invece Alessandro D’Amico, Tania Giordano e Giuseppe Graffeo.
Il mito di Enea non è in questo caso un racconto del passato, al contrario, il profugo virgiliano è tornato a proporsi, in anni recenti, come emblema di altri e non meno drammatici esili. La sua figura di esule, di sconfitto senza patria, si presta a esprimere la condizione del migrante di oggi, ed è su questi aspetti che lo spettacolo si focalizza. Per la messinscena sono stati costruiti nuovi pupi e dipinti nuovi fondali.
Nell'”Eneide” è rilevante il tema delle contaminazioni e del meticciato, che stanno all’origine della stessa fondazione di Roma, e che accompagnano lo sviluppo e la storia della città in tutte le epoche. La storia di Enea, la sua ricerca di una patria, tuttavia, è anche storia di violenza e di soprusi, una storia di conquiste sanguinose.
L’obiettivo dello spettacolo è fare emergere, più che il racconto della guerra – con le sue atrocità e la sua veemenza distruttrice – il valore, l’intrepidezza e lo spirito di sacrificio messi al servizio di un nobile ideale. Dietro l’impalcatura eroica, tuttavia, l'”Eneide” è un poema profondamente triste, le sue pagine più belle e memorabili cantano di sciagure e di dolori con un tono di pietà e di compassione fraterna.
Le musiche non saranno quelle del piano a cilindro che accompagnano gli spettacoli tradizionali, ma sono del tutto originali, composte da Giacomo Cuticchio con il suo ensemble. Strumenti antichi e moderni saranno utilizzati simultaneamente per la realizzazione di una colonna sonora che accompagnerà i fatti rappresentati, seguendo i ritmi di improvvisazione tipici del teatro dei pupi.
Biglietti 5 euro bambini, 10 adulti
Prenotazioni allo 091 323400 o via e-mail all’indirizzo pupi@figlidartecuticchio.com