I pianeti, le stelle, le costellazioni fanno musica; musica ineffabile, inebriante…e per i mortali inudibile.
Così credevano gli antichi e così Dante racconta nel Paradiso, dove luce e musica crescono in proporzione alla beatitudine. Ma la divina armonia è solo una delle musiche a cui Piero Mioli, fra i più autorevoli storici della musica italiani, dedicherà la conversazione in programma venerdì 4 giugno, alle 18.30, nel Chiostro della Biblioteca Classense. Dal canto ammaliante ascoltato da Ulisse ai salmi, agli inni e alle preghiere delle anime penitenti, fino al Dante uomo che affidava le proprie poesie a musicisti come Casella, Quelle sirene delle sfere: il poema sinfonico della Commedia è la migliore introduzione alla dedica d’amore di questa XXXII edizione di Ravenna Festival, che celebra il Poeta con nuove produzioni e commissioni a compositori, coreografi e drammaturghi, nonché con un programma di concerti, nella Basilica di S. Francesco, il cui fil rouge è proprio il rapporto fra Dante e la musica. L’ingresso è libero ma con prenotazione obbligatoria (0544 249244 – www.ravennafestival.org).
È indubbio l’amore di Dante per la musica, amore a cui tutti i suoi biografi, a partire da Boccaccio, hanno fatto riferimento; la lettura della Commedia, disseminata di simboli e metafore musicali, ne è la conferma. Dopo tutto la musica, insieme alla luce, è parte integrante e fondamentale del paesaggio del Paradiso, che progressivamente abbandona il dettagliato carattere fisico di Inferno e Purgatorio per contenere la descrizione dell’indescrivibile – la divinità. Non sorprenda la connessione fra teologica e musica, quando la seconda, fin dall’antichità, è stata oggetto di riflessioni filosofiche e matematiche che in essa hanno riconosciuto, come nei numeri, l’impronta dell’ordine divino che regola tutto il creato: così per Pitagora, Platone, Tolomeo; poi, attraverso Boezio, per il mondo cristiano a cui anche Dante appartiene.
Virgilio per questo viaggio nel “poema sinfonico della Commedia“, Piero Mioli insegna al Conservatorio di Bologna dal 1988. È inoltre consigliere d’arte dell’Accademia Filarmonica di Bologna, membro del comitato di redazione della rivista “Nuova informazione bibliografica” del Mulino, presidente e direttore artistico della Cappella musicale arcivescovile della Basilica dei Servi di Bologna. Collabora con teatri e diverse riviste e associazioni culturali ed è consulente musicale dell’editore Mursia (Milano). Nei suoi libri, così come in saggi e conferenze, si è occupato in particolare del teatro d’opera, del belcanto, della cantata e della romanza da salotto, della musica a Bologna e delle sue istituzioni attraverso i tempi.
La programmazione nella Basilica di S. Francesco, la “chiesa di Dante” dove si tennero i funerali del Poeta, si inaugura lunedì 7 giugno con il primo dei sette appuntamenti dei Vespri danteschi, sempre alle 19.30 e con biglietto di ingresso a 1 Euro; ad aprire la rassegna sarà Dante e i trovatori con Peppe Frana ed Enea Sorini.