Da “guardiano” del panorama cittadino a elemento centrale di un restauro-spettacolo, fruibile da studiosi e visitatori: è in corso in questi giorni a Firenze l’allestimento per il restauro del Monumento a Michelangelo, composto dalla copia in bronzo del David, dalle quattro copie bronzee delle Allegorie delle Cappelle medicee in San Lorenzo e da un basamento in marmo, uno dei simboli della città nel mondo, posto sulla terrazza panoramica del Poggi.
È la prima opera di un intenso programma di restauro delle opere artistiche fiorentine, voluto e commissionato dal Comune di Firenze, che include anche i gruppi scultorei di piazza della Signoria, ovvero la statua equestre di Cosimo I de’ Medici del Giambologna in Piazza della Signoria, Ercole e Caco di Baccio Bandinelli e la copia del David di Michelangelo poste all’ingresso di Palazzo Vecchio, la copia di Giuditta e Oloferne sul l’Arengario di Palazzo Vecchio.
Si tratta del primo intervento strutturale mai subito dall’opera, alla quale sarà inoltre attuata una indagine endoscopica per verificare il suo stato interno: il lavoro riporterà il David all’originario aspetto, con un impatto visivo che si preannuncia rilevante.
Il restauro è stato possibile grazie all’accordo tra il Comune di Firenze e la maison fiorentina Salvatore Ferra gamo S.p.A. che, tramite Art Bonus, ha elargito ancora una volta un’erogazione liberale destinandola alla conservazione del patrimonio artistico italiano.
La partnership si è concretizzata grazie al progetto di restauro redatto in tempi brevissimi dal Servizio Belle Arti della Direzione Servizi tecnici di Palazzo Vecchio, mediante il quale è stato possibile rinnovare il rapporto con uno dei più importanti erogatori cittadini. In questo caso la proposta è stata formulata pensando ad una importante azione conservativa sul principale museo a cielo aperto fiorentino, la piazza civica, estesa alla terrazza poggiana che celebra l’immagine della città.
Come ormai sperimentato in altri grandi cantieri di restauro dell’amministrazione (dalla Fontana dell’Ammannati alla Sala degli Elementi a Palazzo Vecchio), la procedura di gara è stata orientata all’acquisizione di proposte migliorative per la logistica di cantiere finalizzate a garantire la percezione e la fruizione delle opere oggetto di restauro, con l’intenzione di garantire la conservazione del patrimonio con il minimo impatto alla fruizione pubblica dello stesso. In quest’ambito la ditta affidataria, Cooperativa Archeologia, ha proposto un progetto denominato “Cantiere come evento”: un cantiere che diventa esso stesso scenografia, per celebrare la restaurazione di icone dell’immaginario collettivo, garantendo la visibilità del monumento per turisti e cittadini in visita a piazzale Michelangelo, che avranno anzi l’opportunità di ammirare i restauratori all’opera. I cantieri dei gruppi scultorei di Piazza della Signoria, a partire da gennaio 2022, saranno inoltre di tipo interattivo, e coinvolgeranno il fruitore in un’esperienza di visita alternativa e altamente didattica: accessibili con percorsi interni, avranno rampe per favorire la visione da un punto di vista più alto, sia per superare tutte le barriere architettoniche.
“Ripartiamo ora con un progetto ideato e progettato quando la pandemia era ben al di là della nostra immaginazione e nessuno avrebbe mai potuto ipotizzare che il mondo sarebbe stato chiuso per mesi – dichiarano il sindaco Dario Nardella e l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi -. Adesso, con la necessaria cautela ma con la speranza che grazie alla vaccinazione potremo uscire da questo incubo, ci sembra davvero un bellissimo segnale di rinascita poter avviare un restauro così importante e valorizzante per la nostra città. Spesso la cultura è citata come una delle leve più importanti della ripartenza: prenderci cura dei nostri beni artistici è interesse costante dell’amministrazione e un modo per dimostrare amore per la nostra città“.
“Ringraziamo la maison Salvatore Ferragamo S.p.A. che con lo strumento dell’Art Bonus ci accompagna ancora una volta dopo il prezioso restauro della fontana dell’Ammannati in piazza della Signoria – continuano – con questo nuovo progetto vedremo alcune delle nostre sculture più famose completamente rimesse a nuovo in un contesto che speriamo sia davvero di attesa e completa rinascita“.
“Siamo orgogliosi di celebrare assieme a tutti i fiorentini l’inizio dei lavori di restauro delle statue di piazza della Signoria e della copia del David al Piazzale Michelangelo. Firenze ha un patrimonio artistico culturale di inestimabile valore e crediamo fermamente che la sua salvaguardia sia una priorità e un dovere per tutti noi. – dichiara Leonardo Ferragamo, Presidente di Salvatore Ferragamo S.p.A. – È proprio questo grande patrimonio, che le generazioni passate ci hanno trasmesso, che deve essere la forza e l’ispirazione per continuare ad esprimere quel sano orgoglio e quell’eccezionale maestria che sono insite nella nostra cultura. È questo che deve, inoltre, permetterci di guardare costantemente al futuro, esprimendo la nostra straordinaria capacità nell’essere continuativamente un punto di riferimento nel mondo. Firenze fu scelta dal fondatore della nostra azienda proprio perché invaghito da questi valori. Esiste in noi in azienda, come in moltissimi fiorentini, un forte attaccamento alla città e la convinzione di poter raggiungere obiettivi ancor più ampi, esprimendo il meglio di noi stessi, proprio perché forti di queste straordinarie tradizioni“.
“Proprio nell’anno in cui la nostra azienda taglia il traguardo dei 40 anni di lavoro nel campo dei beni culturali – afferma Susanna Bianchi, presidente del consiglio di sorveglianza di Cooperativa Archeologia – il restauro dei gruppi statuari di Piazzale Michelangelo e Piazza della Signoria rappresenta la ‘summa’ del nostro impegno e della nostra esperienza in un settore prettamente specialistico. L’organizzazione del cantiere curata dall’impresa affidataria e dagli uffici tecnici dell’amministrazione permetterà di non nascondere le opere alla vista per alcuni mesi, come di solito avviene per tali attività, ma anzi di enfatizzarle con installazioni studiate ed espressamente dedicate e di offrire ai cittadini fiorentini e ai turisti in visita a Firenze lo ‘spettacolo’ del nostro intervento, contribuendo così ad esaltare non solo il nostro straordinario patrimonio culturale, ma anche le nostre eccellenze professionali.“
La filosofia di intervento è quella del ‘museo diffuso’: una forma di museo che esce da un luogo chiuso e si riappropria del territorio, con il quale rinstaura un legame. L’idea proposta per l’allestimento del cantiere è stata mutuata dal mondo dello spettacolo: le sculture diventano protagoniste, circondate da strutture di servizio che non ostacolano il godimento dello spettacolo, ovvero l’intervento di restauro stesso, da parte del pubblico, i cittadini e turisti. Le attrezzature studiate per circondare i gruppi statuari sono infatti caratterizzate dalla modularità̀ e versatilità dei suoi componenti. La configurazione minimale del ponteggio rende possibile la visione totale del David, pur garantendo ai restauratori la totale sicurezza. La recinzione del cantiere è stata realizzata con il fondamentale supporto dell’Ufficio comunicazione di Palazzo Vecchio una pannellatura didattica, in cui il pubblico trova le informazioni essenziali per una fruizione completa dell’opera oggetto di restauro: dalla sua storia e significato, fino alla descrizione dell’intervento in corso. Per completare la spettacolarità del cantiere, i tralicci porteranno degli apparecchi dedicati all’illuminazione artistica appositamente studiata durante le ore notturne: l’utilizzo della tecnologia RGB, in grado di modulare il colore a seconda degli eventi, garantisce un vero “spettacolo” di luci.
Per tutto il periodo di lavoro, saranno attive delle webcam collegate al sito internet dedicato (www.restaurandofirenze.com), dalle quali sarà possibile osservare il lavoro dei restauratori all’opera.
Anche la sostenibilità̀ ambientale, espressamente richiesta dagli elaborati di gara, è un aspetto cruciale sia per le risorse naturali che per il contesto specifico in cui si opera, ma anche nel rispetto di un ambito monumentale estremamente sensibile. In quest’ambito l’impresa affidataria ha garantito tutti gli accorgimenti e la presenza di un ‘circular manager’, figura nuova nel panorama del restauro, per incrementare la sostenibilità̀ ambientale delle aree di cantiere con particolare riferimento alla raccolta e smaltimento dei liquidi (acque di lavaggio dei bronzi) e dei solidi (pasta di cellulosa e/o arbocell).