Sotto le stelle l’ESTATE prende forma nello spazio scenico naturale del parco della Casa della Musica, con le sue vetrate, antistante l’Auditorium Paganini, per la Rassegna en plein air organizzata dal Teatro Regio di Parma, offrendo, tra il ventaglio di proposte, la danza della MM Contemporary Dance Company di Merola e Morelli, con una rivisitazione di Carmen e Bolero minimale.
La Compagnia tutta italiana, in questi ultimi anni ha galoppato per proporre sempre con smalto una cifra stilistica coreografica di qualità attingendo dalla tradizione di opere impegnative come La Sagra della Primavera o Pulcinella, osando reinterpretare tomi quasi intoccabili come la Carmen di Bizet e il Bolero di Ravel, con un taglio trasversale di contenuti stilistici attenti ai cambiamenti del costume sociale, sfruttandone il tempo urgente di dover rappresentare attraverso i personaggi della trama originale, le pulsioni, gli stati d’animo, le ipocrisie, la pruderìe dei cambiamenti culturali storici in atto ed attuali.
Nonostante il lungo e buio periodo di lockdown, il “gancio” di Bigonzetti, altro nome esponente internazionale della nostra danza contemporanea, ha suggellato la possibilità, alla Compagnia MM, di poter essere presenti nella serata tv del programma, Danza con Me di e con Roberto Bolle sulla rete nazionale RAI1, a gennaio 2021.
Mentre dal 2010, Enrico Morelli si dedica, in qualità di Direttore Artistico di Agora Coaching Project, progetto di perfezionamento professionale per danzatori che ha sede a Reggio Emilia, insieme a Merola, lo stesso Michele è in prevalenza il coreografo della Compagnia MM, e dei suoi validi ballerini eclettici, sempre in crescendo, quali, Emiliana Campo, Dylan Di Nola, Lorenzo Fiorito, Fabiana Lonardo, Annalisa Perricone, Nicola Stasi Giuseppe Villarosa, aperto a sempre nuove contaminazioni e collaborazioni, come in questo caso con Emanuele Soavi, che ha firmato la coreografia Carmen Sweet.
Il minimalismo del Bolero di Merola, gioca con la fluidità di un pannello ondulato scenico nero, che si trasforma, e si plasma con i movimenti dei danzatori, avvolgendoli, fagocitandoli, con la rotondità plastica della cifra stilistica del coreografo, con i colori del bianco e nero dei costumi di Rosati e Valestri, come tasti di un pianoforte, in un quadro vivente, che alla Salvador Dalì, destruttura i piani dello spazio degli oggetti, per regalare emozioni e sottolineare gli stati d’animo, ottenuti dalla travolgente ed incalzante musica di Ravel e le incursioni sonore di Stefano Corrias, che trattengono in sospensione il flusso di tensione.
Carmen Sweet, firmata da Emanuele Soavi, è una dolce concisa e un po’ scanzonata rappresentazione di eros e thanatos dei personaggi che compongono l’opera, polverosi nel gioco di luci, tagli ed ombre del disegno di Cristina Spelti, strizzando l’occhio all’ironia della comedie francaise. I ballerini, nell’incedere sul palco delineando il territorio di un ring ipotetico, nel quale alla ” Béjart”, ogni personaggio viene anticipato con il nome, da un cartello come nel quadrante della boxe, riportano alla luce, l’esperienza di Soavi, in relazione anche all’influenza francese, in merito alle citazioni presenti, un omaggio al compositore Georges Bizet, e le incursioni della melodia latina dei Los Panchos.
…”Giammai Carmen cederà!…Libera è nata e libera morirà!”… (CARMEN atto quarto)