Context indaga l’idea di contesto (dal latino con-tèxere = tessere insieme, intrecciare) come l’insieme delle circostanze che definiscono un evento: una riflessione sulla relazione degli elementi che lo costituiscono e le condizioni stesse che lo hanno generato. Inteso come un oggetto prismatico capace di far coesistere più cose insieme, il progetto Context è costituito da vari formati visivi e performativi, testuali e sonori, che incarnano da punti di vista diversi l’intero processo di ricerca. Un organismo composto da elementi diversi, in continua interazione fra loro; un tessuto senza centro o bordo, un intrico di densità irregolare fatto di trame in cui si alternano spazi e vicinanze. Ogni formato è interconnesso e – citando Timothy Morton – “ogni entità sembra strana. Niente esiste completamente da solo, e così niente è pienamente se stesso”.
Il punto di partenza è la figura geometrica del triangolo intesa come unità primaria di suddivisione dello spazio. Queste unità triangolari formano una rete che diventa un modello narrativo, estetico e performativo che invita alla contemplazione della serialità, del ritmo, dell’incompletezza. Un’approssimazione geometrica e discreta dello spazio come una “maglia” mobile di interconnessione in cui relazioni infinite e differenze infinitesimali tra gli elementi fanno emergere ramificazioni continue. Il triangoli intesi come unità riduttive ed espansive insieme costruiscono mondi astratti intessuti di scelte e possibilità. Soltanto la ripetizione delle scelte permette la distribuzione delle possibilità contenute nella matrice, generatrice di percorsi e relazioni tra gli spazi, le energie, i corpi. Delle azioni performative nella quali i performer sono intesi come corpi fabbricanti, capaci di essere veicolo di energie variabili e discontinue e delle infinite permutazioni di un contesto.
Una mappa analogica continuamente aggiornata che cerca di rendere in tre dimensioni la fragilità dello spazio reale e emotivo, il riverbero dei luoghi o gli inciampi di chi quei luoghi li attraversa per la prima volta. Uno spazio mentale che diventa reale solo quando viene attraversato, solo quando ciò che era pensato o previsto viene vissuto, toccato, mosso. Immaginare molteplici sviluppi possibili di un contesto mai esattamente definito; cercare di non-rappresentare quel nucleo di indeterminazione che sta nel cuore delle cose. Context è un corpo dalle tante braccia che si muove in uno spazio di possibilità. Context si inserisce inevitabilmente nel mondo, con il suo carico di ambiguità, pronto a essere continuamente ricostruito e disatteso.
Tutti i formati hanno un forte taglio visivo e si sviluppano a partire dallo stesso principio fondante: l’idea del doppio, della dualità, dell’alternanza. I formati sono stati sviluppati in luoghi e contesti diversi: dal teatro ai paesaggi naturali, dai musei agli spazi ibridi e alla dimensione urbana. Le opere emergono da un continuo adattamento delle forme a ciò che le circonda e accoglie; le immagini, i corpi e le coreografie si sviluppano in base alle relazioni che intrattengono con lo spazio e prendono forme estetiche completamente diverse. A seconda dei luoghi, emergono diverse versioni, con uno specifico tema di indagine a partire dallo stesso principio fondante: l’infinita combinazione in cui il flusso continuo di creazione visiva e performativa si cristallizza per attimo per poi ricominciare a fluire addosso allo spazio.
Il processo di ricerca e produttivo si è costruito attraverso un percorso distribuito spazialmente e temporalmente tra il 2019 e 2021 in diverse residenze internazionali tra Europa, Stati Uniti e Canada grazie al sostegno BeSpectACTive come progetto vincitore del bando 2019, Formati Sensibili, Tir Danza, L’arboreto – Teatro Dimora, Amina/369gradi.
Le prime tappe di ricerca si sono sviluppate a New York, tra gli archivi del MoMA e gli studi del teatro La MaMa e a Montreal, all’interno del cluster Le Parc e Pulse del centro di arte e tecnologia Milieux nel 2019. La produzione si è invece sviluppata tra la fine 2019 e il 2020 attraverso diverse residenze creative a Nitra all’interno del Nitra Festival (Slovacchia), in Costa Verde (Sardegna), presso Sementerie Artistiche a Crevalcore (in collaborazione con il Domino Center di Zagabria e il Bakelit Multi Art Center di Budapest) e a L’Arboreto – Teatro Dimora, il Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna.
Context debutterà a Sansepolcro all’interno di Kilowatt Festival.
CREDITI
Progetto, coreografia, concezione visiva e scene | Alessandro Carboni
Sviluppo coreografico e interpretazione | Ana Luisa Novais, Sara Capanna, Loredana Tarnovschi
e con la collaborazione dei performer | Gianmaria Borzillo, Lucia Guarino, Masako Matsushita, Francesca Ruggerini
Musica originale | Danilo Casti
Costumi | Eva Di Franco
Luci e assistenza tecnica | Maria Virzì
Organizzazione | Debora Ercoli
Amministrazione | Chiara Castaldini
Documentazione video | Riccardo Biasi
Documentazione fotografica | Luca del Pia
Produzione | Formati Sensibili 2019-2021
Co-produzione | CapoTrave/Kilowatt nell’ambito di BeSpectACTive con il supporto di Creative Europe SpectACTive del programma della Unione Europea; TIR Danza.
Con il sostegno di | L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna; Amina_project/369gradi; h(abita)t – Rete di Spazi per la Danza /QB/ Sementerie Artistiche.
FORMATI
Fino ad oggi CONTEXT si è sviluppato in 3 formati teatrali/performativi e in un formato visivo/installativo:
CONTEXT / TRIO
con Sara Capanna, Ana Luisa Novais e Loredana Tarnovschi
Il trio si sviluppa intorno all’idea tempo. Il buio avvolge le forme in una dimensione esplorativa, dove il tempo ritrova continuamente la sua circolarità e in cui le forme emergono all’interno di una struttura narrativa indefinita. La partitura coreografica, rigorosa e geometricamente strutturata, si muove in un mondo onirico, dissolto, che tramonta e riemerge continuamente.
Durata 45’
CONTEXT / DUO
con Ana Luisa Novais, Loredana Tarnovschi
il duo è pensato in chiave site-specific e si nutre dello spazio che ha intorno, del contesto che di volta in volta lo accoglie. Due figure abitano uno spazio, si inseriscono nei luoghi, li misurano e si plasmano su di essi. Si muovono nel presente e rendono visibili le qualità ludiche dello spazio. Durata 25′
CONTEXT / SOLO
con Sara Capanna
Il solo – presentato a Sansepolcro all’interno della mostra e costruito su di essa – è la visualizzazione incarnata della matrice; è la performance dei triangoli diventati corpo, la crasi tra il rigore dell’azione di misurazione e la potenza selvaggia dello spazio. Nel solo la permeabilità del corpo si lascia attraversare dal contesto, immerso completamente nell’astrattismo della complessità.
Durata 15′
CONTEXT / VISUALS
disegni, foto e oggetti Alessandro Carboni
assistenza Ana Luisa Novais
Come CONTEXT – progetto ibrido e pluridisciplinare – rappresenta una totalità complessa di visioni, i disegni in mostra non sono la sola trasposizione grafica dei corpi in movimento o semplici appunti di lavoro, ma trasformano in un ulteriore formato grafico-visivo la riflessione intorno agli stessi concetti di misurazione tridimensionalità matrice possibilità, incarnando da punto di vista diverso l’intero processo di ricerca. Disegni che interrogano e investigano lo spazio e i corpi come forme pure, materializzazione di processi mentali e visivi autonomi e paralleli. Anche il disegno è dunque in CONTEXT un’intenzione, che apre la forma e ne cattura il processo di formazione e di trasformazione continua.
BIOGRAFIA
Alessandro Carboni è un artista visivo e ricercatore la cui pratica è situata nel campo delle arti performative come coreografo e performer. Dopo diversi anni di formazione nel campo delle arti visive, dei creative media e della danza, ha sviluppato una pratica interdisciplinare focalizzata sulla produzione di progetti performativi e installativi che coinvolgono diversi collaboratori provenienti da vari ambiti e discipline. Non limitata ai confini del teatro, del museo e della galleria, la sua pratica si sviluppa attraverso progetti interdisciplinari, interventi nello spazio pubblico e di educazione in ambito artistico.
La sua produzione artistica e concettuale ruota attorno alla complessa trama di correlazioni e permutazioni che intercorrono tra lo spazio e i suoi elementi costitutivi (persone, luoghi, relazioni, significati), a partire dal concetto di cartografia, intesa come “rappresentazione ridotta/in scala della superficie terrestre e i fenomeni che su di essa avvengono ed evolvono”. In questo senso, nei suoi progetti performativi e installativi, l’artista utilizza il palcoscenico come un vero e proprio piano di proiezione da cui scaturiscono riflessioni e criticità legate al mondo contemporaneo.
VIDEO TRAILER: https://vimeo.com/571402381
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