Il nuovo spettacolo di Michela Lucenti / Balletto Civile sarà in Piazza Grande a Montepulciano con Ensemble Cremona Antiqua diretto da Antonio Greco. I corpi degli ultimi si muovono in un’azione contemporanea intessuta sulle musiche e sull’arte del Barocco, da uno scritto di Tomaso Montanari.
Piazza Grande / venerdì 16 luglio 2021 / ore 21.30
Figli di un dio ubriaco è il nuovo progetto di Balletto Civile, guidato da Michela Lucenti (coreografa per La Traviata di Martone/Gatti recentemente in onda su Rai3). Venerdì 16 luglio, alle 21.30, il 46° Cantiere Internazionale d’Arte accoglie nella Piazza Grande di Montepulciano 11 attori-danzatori, di età compresa tra i 9 e 76 anni; la parte musicale dell’Ensemble Cremona Antiqua, diretto da Antonio Greco, è articolata su madrigali e cantate di Claudio Monteverdi, Salomone Rossi, Barbara Strozzi e Isabella Leonarda.
Balletto Civile torna alla scena dopo il lockdown con uno spettacolo dolente di antieroi. Lavorando su un materiale in apparenza lontano, desueto, è stato analizzato il rapporto tra le composizioni barocche e la società contemporanea. La straordinaria attualità del Barocco consiste in una spregiudicata libertà di un’arte capace di sperimentare in tutte le direzioni la propria potenza significativa, elemento questo particolarmente attuale nella complessità propria della produzione contemporanea.
Per lo storico dell’arte Tommaso Montanari, la cultura del ‘600 parla della condizione del corpo moderno, ci fa dono della sensualità delle vite disperate, l’unica santità da venerare. Il corpo in movimento è il fulcro del Barocco, un corpo umano insieme titanico, imperfetto, fragile e dinamico, che diventa la dismisura narcisistica di tutte le cose. Ed è qui che Balletto Civile trova la sua ispirazione, nel corpo di creature in continuo cambiamento, uno sguardo sulla complessità del mondo, fatto di eroi umani, densi di flussi interiori liberi e inconsapevoli che costituiscono per noi materia di profonda indagine e rappresentano l’orizzonte di una nuova estetica. Da questo concetto la scelta del titolo Figli di un Dio ubriaco, generati da un meraviglioso Dio fragile, imperfetto, dionisiaco, che ci unisce nel continuo sperimentarci al cambiamento.
Una coproduzione Balletto Civile, Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Teatro Piemonte Europa, in Monteverdi Festival Cremona, Festival Oriente Occidente Rovereto, Dialoghi / Residenze delle Arti, Performative Villa Manin Codroipo, Teatro Petrella Longiano/ Cronopios, Teatro degli Impavidi Sarzana
Tournée
22 giugno Cremona – Teatro Ponchielli – Monteverdi Festival
9-11 luglio Torino Teatro Astra TPE
16 luglio Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte – Montepulciano – Piazza Grande
10 settembre Festival Oriente Occidente – Rovereto
12 settembre Tramedautore Festival – Piccolo Milano
————
Spazio scenico bianco, solo i corpi come testimonianza del presente.
Una radiografia dell’esistente. Un’epopea breve, poco epica, di una comunità attraversata da piccole e inesorabili avversità, si intrecciano le storie di personaggi alla ricerca di un proprio centro, con sullo sfondo il lavoro (tema caro anche a Monteverdi) non alienante ed ostile ma un collante sociale necessario a confermare l’ineluttabilità della vita e del nostro istinto di sopravvivenza.
I temi pastorali, amorosi e guerrieri -tipici dei Madrigali- si piegano all’urgenza di questi personaggi, il basso continuo della resistenza umana che si mischia ai suoni di una quotidianità ubriaca restituendo immagini che si dilatano e fungono da microscopio per il nostro sentire.
L’incertezza è legge di natura, personaggi in balia della precarietà, di eventi imprevedibili e apparentemente privi di causa. Una babele di refusi di racconto e di dialoghi, un’esplosione di marginale, scorci di interni, un’apparente mancanza di realtà, una sorta di empatia con chi si perde.
Le periferie del mondo si assomigliano tutte nella loro crudeltà tragica, splendore di nero, di dolore, di mistero. Le creature che le abitano assomigliano a bestie ferite, uomini e donne violenti in cerca di sopravvivenza che guardano il mondo dal margine del calore della cosiddetta normalità del benessere e la loro vita assomiglia ad una spasmodica corsa verso un precipizio, da dove spiccare un salto per un sogno di libertà che renda possibile una vera rivoluzione nelle loro esistenze.
La domanda che ci attanaglia tutti, l’essere qui ora, il venire alla luce di qualcuno e dall’altra parte lo spegnersi di qualcun altro. Il magnifico mistero che ci muove a sporgerci al di fuori dell’esistente e trovare la forza per non abbandonarsi a se stessi. Fuori da noi.
Lo spazio ora non è tra essere o non essere, ma tra essere o essere animali, tra essere con l’altro o essere contro l’altro. Ricondurre la mistica al mistero sulle questioni profonde della vita, il dolore, l’amore in una connessione tra il fisico e lo spirituale, che si muovono sulla stessa lunghezza d’onda arrivando al tema della compassione, tema caro a Balletto Civile, patire/cum dove c’è la parola pathos, passione attraverso la quale si conosce se stessi e gli altri. Lo sguardo sul mondo e il senso di responsabilità dell’artista che con il suo corpo si fa testimone del dolore e della gioia propria e del mondo. Questa magnifica rivoluzionaria musica di Monteverdi spiritualmente accompagna l’abisso, la vertigine della carne in un manifesto di futurismo presente. “Come se niente fosse” raccontiamo la nostra vita. [BALLETTO CIVILE]
Balletto Civile sarà inoltre in scena con MAD (Museo Antropologico del Danzatore)
Un museo fatto di storie di uomini e donne che hanno dedicato il loro corpo al lavoro sacro della Danza. Lo spettatore è invitato a stare in questo esperimento antropologico di studio di materiale umano d’artista.
http://www.ballettocivile.org/it/scheda/museoantropologicodeldanzatorem-a-d/
25-26 giugno Milano – ex Paolo Pini- Da vicino nessuno è normale
28-29 giugno Roma – Parco Alessandrino – Fuori Programma Festival
23-24 luglio Torino- Giardini Venaria Reale
28 luglio Perugia