Esistono gli angeli ed esistono i poeti. A volte, queste due figure si sovrappongono, le loro aspirazioni si incrociano come la loro funzione: entrambi rivolgono lo sguardo alla nostra realtà e la trasfigurano. L’invisibilità spesso è una condizione che li accomuna.
Ma se gli angeli sono in ascolto della realtà e ne condividono sogni e disillusioni, i poeti la attraversano, si immergono in essa con tutto il suo portato di passione e dolore.
A entrambe queste figure è dedicato Il Cielo sopra Belluno all’insegna della rinascita per il teatro, così mortificato dalla pandemia, sotto un cielo nuovo. Il cielo sopra quanto l’arte e la bellezza sanno donarci.
GLI SPETTACOLI DEL CIELO
«Angelo ribelle e poeta dimenticato Piero Ciampi; angeli coloro che hanno attraversato le nostre vite e non ci sono più ma la cui esistenza perdura fintantoché se ne “cunteranno” le gesta; poeta Carlo Goldoni, che nel suo Teatro Comico dà voce e corpo alle aspirazioni di coloro che della scena e della rappresentazione hanno fatto la loro vita.
Coloro, gli attori, che nella costante trasgressione del farsi altro da sé, nel gioco ambiguo tra verità e finzione, nella pratica del limite tra l’essere e l’apparire sono il tramite tra terra e cielo. In loro lo stesso stupore, lo stesso tormento degli angeli poeti d’inquietudine di Wenders.» il direttore artistico Daniela Nicosia.
Giovedì 8 luglio 2021 ore 20.45
E BASTAVA UNA INUTILE CAREZZA A CAPOVOLGERE IL MONDO
racconto anarchico e poetico di Piero Ciampi
con Arianna Scommegna
arrangiamento e drammaturgia musicale Giulia Bertasi
alla fisarmonica Giulia Bertasi
un progetto di Arianna Scommegna e Massimo Luconi
disegno luci Alessandro Verazzi
scene Maria Spazzi
regia a cura di Massimo Luconi
Produzione ATIR Teatro Ringhiera | un progetto speciale Radicondoli Festival
Intensa prova di Arianna Scommegna – Premio Ubu 2014 e coautrice di questo progetto dedicato a Piero Ciampi – che intesse il suo partecipe essere scenico alla straordinaria partitura di Giulia Bertasi, alla fisarmonica. Nella storia della musica leggera italiana ci sono cantautori che potremmo definire poeti. Uno di questi è Piero Ciampi. Scomparso nel gennaio del 1980, un artista incompreso, figlio “maledetto” della Livorno degli anni ’60/’70. Per molti era solo un alcolizzato disperato con un carattere violento, per alcuni dei suoi amici più cari era il migliore di tutti noi. Questo spettacolo è un viaggio dentro il suo universo, si compone solo ed esclusivamente delle sue parole siano esse canzoni o poesie, per dar vita ad un recital che indaga il percorso esistenziale e poetico della sua anima. Le sue canzoni, il vino, le fughe, gli amori nella grande poesia di Piero Ciampi, un personaggio d’eccezione che ha reinventato la nostra musica d’autore. Un poeta, disadattato e fuori dalle regole, che nella sua opera dona la sua vita spalancando la porta sui mondi più oscuri e (im)possibili della canzone e della cultura italiana del dopoguerra. Una vita a precipizio: fuori dalle logiche e dagli schemi, il percorso di un diverso che aveva tutte le carte in regola per essere un artista.
Arianna Scommegna: Premio Ubu 2014, Premio Hystrio, Premio Nazionale della Critica, Premio Lina Volonghi
Venerdì 16 luglio 2021 ore 20.45
ANTROPOLAROID
di e con Tindaro Granata
scene e costumi Margherita Baldoni, Guido Buganza
rielaborazioni musicali Daniele D’angelo
suoni e luci Matteo Crespi
Produzione Proxima Res
Il cuntu è il racconto di tante storie, quasi sempre romanzate, un codice etico che viene tramandato oralmente, nel quale tutti possono rispecchiarsi e imparare a conoscere l’animo umano. Il segreto dei segreti dei vecchi contadini è: il presente arriva al futuro solo se passa dal passato. Dai primi del ‘900 fino ai giorni nostri si dispiega così, nello spettacolo, la storia di una famiglia tra lutti, nascite, fuitine, matrimoni, implicazioni mafiose, mentre viene rielaborata in chiave originalissima la tradizione del cuntu. I fatti non vengono narrati, ma i personaggi salgono alla ribalta, parlano tra loro, dando vita alla storia: Francesco Granata, il bisnonno che nel settembre del 1925 si impicca; il figlio Tindaro Granata, che nel 1948 viene implicato in un omicidio di mafia; Maria Casella, che nel ’44 se ne innamora e dopo la fuitina metterà al mondo Teodoro Granata che, da adulto, emigrerà in Svizzera, e poi, con l’aiuto del signor Badalamenti, aprirà una falegnameria al paese e sposerà Antonietta Lembo che nel 1978 darà alla luce Tindaro Granata, che un giorno partirà per il servizio militare e incontrerà Tino, il giovane nipote del boss del suo paese, che un giorno, quando il padre verrà indagato per delitti di mafia, prima di farla finita vorrà confidarsi con Tindaro. Ma quello è proprio il giorno in cui Tindaro parte per Roma, vuole diventare un attore…
Uno spettacolo struggente che chiama in causa Charlie Chaplin, per la versatilità dell’interprete, mentre fonde ricerca antropologica, scatto fotografico, memoria e vissuto personale.
Uno spettacolo popolare, che affronta vari temi dei cunti antichi: il senso della giustizia, della solidarietà, la lotta per l’amore, la lotta per la libertà.
Spettacolo Premio Nazionale della Critica e Premio Fersen
Tindaro Granata Premio “Mariangela Melato”
Venerdì 20 agosto 2021
IL TEATRO COMICO
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Eugenio Allegri
con Giulio Scarpati
e in ordine alfabetico
Grazia Capraro, Aristide Genovese, Vassilij Gianmaria Mangheras, Manuela Massimi,
Solimano Pontarollo, Irene Silvestri, Roberto Vandelli, Anna Zago
scene e costumi Licia Lucchese
video arte e suono Alessandro Martinello
aiuto regia Alessia Donadio
Produzione PPTV e Teatro Stabile Veneto
“Oso pensare signori miei che, in futuro, qualsiasi sorte toccherà a questa nostra meravigliosa Venezia, a questa straordinaria nazione italiana, anche di fronte alla più terribile delle catastrofi, entrambe non vorranno mai rinunciare al teatro, a comprenderne la necessità per coloro che lo animano ma anche per coloro che ne fruiscono, per rinnovare l’occasione che ogni artista ha di procurare ristoro allo spirito degli uomini se mai questi dovessero smarrirlo e a propria volta smarrirsi.” Eugenio Allegri
Con questa riflessione, specchio della contemporaneità, il Goldoni del nostro Teatro Comico, saluta la compagnia e si rivolge alla platea. Questa commedia, che nel 1750 inaugura le 16 commedie nuove scritte per l’impresario Medebach, è infatti estremamente attuale nella sua concezione e nella sua vivace articolazione. Esempio di teatro nel teatro, in essa affiorano gli intenti della riforma goldoniana insieme a motivi, stereotipi, tormenti e ambizioni della comunità teatrale di ogni tempo.
Il Teatro Comico mette in scena una compagnia impegnata nelle prove di uno spettacolo, e mentre si prova, si riflette, si ricerca, ci si accapiglia e ci si ama, si fa fatica e ci si diverte. Perché quell’atto delicato e complesso che è lo spettacolo teatrale, seppur attraverso la sua genesi controversa e laboriosa, resta pur sempre atto semplicemente e immancabilmente gioioso!
Atto d’amore, necessario alle comunità, ieri come oggi.
Giulio Scarpati Premio “David di Donatello”, Premio “Sacher” e Premio “Efebo d’oro”
INFORMAZIONIBiglietti
: intero € 20,00 – ridotto € 15,00
Riduzioni: under 30, over 65
Teatro Comunale di Belluno – inizio spettacoli ore 20:45
Apertura biglietteria Teatro Comunale il giorno dello spettacolo dalle 18:00
Biglietteria online: www.webtic.it
Per informazioni:
tel. 0437 950555