Non solo cantanti che hanno portato la musica italiana in giro per il mondo, ma anche
compagnie teatrali rinomate e direttori di riconosciuto talento. Il teatro del Casino di Sanremo
ha storia da vendere e continua ad essere un punto di riferimento per la scena drammatica
italiana e per la cultura in genere. Pensare che chi entra nel Casinò di Sanremo sia solo
interessato al gioco d’azzardo sarebbe dunque un errore. Le possibilità sono molte e spesso
per varcare la soglia di questa istituzione non è nemmeno necessario sapere come si gioca a blackjack o essere interessati a sfidare la fortuna. Il teatro che si trova al suo interno ha
una storia connessa a quella dei tavoli da gioco, ma anche completamente indipendente,
piena di successi e ricca di sorprese.
Tra i direttori anche Pirandello
Per esempio, non tutti sanno che negli Anni Trenta la direzione artistica fu affidata niente
meno che a Luigi Pirandello, l’autore dei “Sei Personaggi in cerca d’autore”, il grande
drammaturgo e scrittore, che diede prestigio alla stagione di spettacoli e concerti ospitati da
questo luogo, ospitando compagnie di spicco. Il Teatro ha visto la luce insieme al Casinò nel
gennaio del 1905 e il debutto è stato con un’opera lirica, la “Lakmè” di Leo Delibis. Anno
dopo anno ha ospitato artisti di alto livello, come Eleonora Duse bel 1907 e il baritono
Bartolomeo Dadone tre anni dopo. Un percorso in crescendo, fino all’arrivo appunto di
Pirandello quale direttore artistico. Il suo incarico finì per trasformare il teatro ligure nel primo
teatro stabile italiano, con la presenza costante di personalità come Pietro Mascagni e Marta
Abba.
La cultura entra al Casinò
Nello stesso periodo, poi, il Teatro del Casinò divenne anche un punto di riferimento
culturale, con la nascita dei Lunedì Letterari, che furono una creatura del poeta Luigi
Pastonchi. Per un giorno alla settimana, le sale del Casinò non erano solo dedicate alla sfida
alla Fortuna ma anche all’approfondimento di temi filosofici e letterari. Nel diario del Teatro
figurano memorie della presenza Ildebrando Pizzetti, Renato Simoni, Carlo Delcroix,
Margherita Sarfatti, Beonio Brocchieri, Edoardo De Filippo. Merito anche del gestore Luigi
De Santis, che assolveva pure il ruolo di mecenate e riconosceva al Teatro del Casinò la
statura di uno spazio culturale di eccellenza, da arricchire con nuove proposte ed
esperienze.
Dal Festival della canzone alla musica classica
Una delle più interessanti fu ovviamente quella del Festival della Canzone Partenopea,
organizzato nel 1932 e che secondo alcuni è l’antenato diretto del Festival di Sanremo, che
invece iniziò nel giardino d’inverno del Casinò il 29 gennaio del 1951, dove rimase fino al
1976, data del trasferimento al teatro Ariston. Nonostante ciò, il teatro del Casinò di
Sanremo continua ad essere associato al mondo della musica. Ogni anno l’Orchestra
Sinfonica di Sanremo tiene un centinaio di concerti, che vengono seguiti da un pubblico di
affezionati spettatori. Gli spazi della struttura, del resto, consento di proporre un calendario
ambizioso, visto che il teatro ha circa 400 posti a sedere, con 255 spazi in platea, 99 in
galleria e ben nove palchi. L’arredo è rimasto in linea con quello degli esordi: il sipario con le
finiture oro dei fregi e il rosso, che predomina nei tessuti e anche nelle poltrone; le pareti
decorate; l’atmosfera elegante e un po’ austera. Un luogo che ricorda il passato e allo stesso
tempo si colloca fuori dal tempo, con le decorazioni floreali di cui Sanremo va fiera che
abbelliscono la sala.
Il Lunedi si parla di cultura
La storia del Teatro del Casinò continua grazie a un calendario di spettacoli ambizioso e a
un’agenda di appuntamenti culturali stimolanti. Nel 1982, infatti, i Lunedi letterari sono
diventati i Martedì Letterari e nel tempo hanno ospitato scrittori, giornalisti e filosofi, da
Vittorio Gassman a Rita Levi Montalcini, da Claudio Magris a Enzo Biagi. Si tratta di
momenti considerati come la punta di diamante della cultura della riviera di Ponente, tanto
da aver ricevuto in passato premi importanti, anche dalla Presidenza della Repubblica. Un
elemento in più per questo spazio teatrale che continua a regalare gioie ed emozioni anche
in un momento in cui il futuro del teatro rischia di essere messo a rischio da circostanze
slegate da letteratura, drammaturgia e cultura e causate solo dagli interessi economici, che
vedono il profitto e il guadagno come elementi fondamentali anche in un ambito artistico che
dovrebbe ispirarsi a tutt’altri principi.