Un ponte tra carcere e città, dentro e fuori, due luoghi che vengono uniti grazie al digitale: è la missione della rassegna “Streaming Theater” della compagnia Interazioni Elementari, guidata da Claudio Suzzi, che inaugura il cartellone di eventi 2021 giovedì 15 luglio con l’omaggio a Sante Notarnicola, poeta e rivoluzionario, scomparso lo scorso marzo.
Fino a dicembre, si terranno incontri, laboratori, spettacoli in cui giovani attori detenuti entreranno in contatto con il mondo esterno, grazie alla diretta streaming dal carcere minorile di Firenze; viceversa, la città potrà toccare con mano l’attività all’interno dell’I.P.M. Meucci di Firenze. L’iniziativa nasce con l’intento di educare e formare i giovani ospiti dell’istituto penitenziario ai mestieri dello spettacolo, con particolare attenzione alla formazione dell’attore. Il teatro risponde quindi a due bisogni fondamentali del carcere minorile: comunicare con l’esterno, in un’ottica di superamento dei pregiudizi e delle differenze, e lavorare quotidianamente per imparare un mestiere in grado di aprire strade future.
Per tutto il periodo, saranno svolti percorsi di orientamento e formazione nel campo dei mestieri dello spettacolo. A chiusura del percorso, che sarà svelato nei prossimi mesi, il debutto della nuova produzione “One Man Jail – Le prigioni della mente”, per la regia di Suzzi, in cui i giovani attori detenuti, pur senza uscire dal carcere, avranno la possibilità di recitare in un vero teatro, in modo tale da presentare al pubblico il risultato del lavoro artistico svolto dal gruppo durante l’anno.
“SREAMING THEATER: un ponte tra carcere e città”, ha vinto il bando Giovani al Centro nell’ambito del programma GiovaniSì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani ed è sostenuto finanziariamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministero delle Politiche Giovanili, dal Ministero Della Giustizia – Dipartimento Giustizia Minorile di Comunità, dal Comune di Firenze, dalla Fondazione CR Firenze e dall’azienda Publiacqua S.p.A. attraverso il proprio Bando Cultura 2020. Importante presenza è quella del Media Sponsor: Linkem S.p.A.
Tutte le attività della Compagnia Interazioni Elementari sono sostenute dall’Istituto Penale per i Minorenni “G. Meucci” di Firenze, di cui si ringrazia la Direttrice Antonella Bianco, gli educatori dell’Area Tecnica Pedagogica e tutto il Corpo di Polizia penitenziaria.
Per l’inaugurazione che si terrà giovedì 15 luglio dalle ore 16:00 alle 18:30, dal titolo “Versi elementari”, in programma un laboratorio aperto di poesia rivolto ai minori detenuti in omaggio alla poesia civile e politica di Sante Notarnicola, con il contributo delle educatrici Angela Pesce e Giancarla Rotondi, a cui seguirà il recital su coreografie di Sara Nesti realizzato dalla Compagnia Interazioni Elementari con la regia di Claudio Suzzi. Il lavoro sarà incentrato sull’ultima raccolta di Notarnicola, pubblicata dalla casa editrice LYRICS poco prima della scomparsa del poeta, avvenuta per complicazioni di salute. All’appuntamento interverranno anche Delia Bellanova (educatrice nei servizi di integrazione scolastica, già compagna di Notarnicola) e Militant A del noto gruppo rap Assalti Frontali (“La nostalgia e la memoria”, uno dei suoi libri, è diventato il titolo di una canzone dell’album “Terra di nessuno” del gruppo). La parte organizzativa dell’evento è affidata a Mattia Bacchetti, mentre la cura del trucco e parrucco a Francesca Zingaro. La parte tecnica sarà a cura del gruppo WhatWeAre composto da Michele Fucci e Andrea Nadalini.
L’appuntamento, visibile attraverso i canali social della compagnia tramite un link che verrà pubblicato prima dell’evento, apre il ciclo “Stream Talks – flussi d’arte tra carcere e città”, in cui fino a settembre si affronterà il delicato tema del rapporto tra arte e legalità, con tre appuntamenti dedicati – oltre alla poesia – alla musica (il 29/06 alle ore 16 col progetto Sbarre Mic Check della Cooperativa sociale CAT, la voce dell’inclusione attraverso il rap), e all’arte urbana (il 16/09 con l’artista Clet Abraham), tutti visibili sui canali social della compagnia.
L’incontro sarà l’anticipazione del recital multimediale che si svolgerà a settembre al Museo Novecento di Firenze, a cura della casa editrice LYRICS, con l’allestimento e la regia di Nino Cannatà e i contributi live di molti musicisti e letterati del panorama culturale italiano contemporaneo.
“Sante Notarnicola, pugliese che abitava a Bologna, era un’icona della sinistra più radicale. Mi sono fin qui rifiutato di fare produzioni che parlassero di carcere, ma queste poesie sono speciali, essendo scritte da un detenuto toccano dei punti nevralgici, oltre ad essere eccezionali dal punto di vista stilistico. Giovedì faremo una sorta di laboratorio aperto, un avvicinamento alla performance, è come se entrassimo per sbirciare nelle metodologie e nei contenuti laboratoriali”, spiega Claudio Suzzi, che dirige Interazioni Elementari, e che da anni lavora nell’ambito del Teatro in Carcere.
“Lo streaming ha rivoluzionato la dinamica di interazione nei progetti di teatro all’interno del carcere. Per la prima volta in Italia, e probabilmente in Europa, usiamo questo mezzo per creare un nuovo collegamento tra i detenuti e la comunità locale. Non è infatti più il pubblico che varca le mura per vedere una rappresentazione una tantum, in maniera a volte voyeuristica, lasciando una malinconia per chi rimane ‘dentro’, ma è il carcere stesso che ‘esce’ attraverso la rappresentazione artistico-teatrale e si fa simbolo e opera ‘continua’, che ha la dignità di ripetersi ed espandersi nella società. Abbiamo iniziato a usare la diretta streaming nel 2019 per far vedere dentro cosa avveniva fuori e viceversa, ma con un’impostazione drammaturgica. Oggi, post pandemia, questo esperimento torna utile. È un’emozione fortissima vederli recitare, aiutandosi a vicenda, vedere come piano piano si appassionano alla recitazione e tirano fuori quello che hanno dentro, in maniera catartica. Avere un collegamento via internet con un carcere è davvero innovativo, considerando che lì non si possa portare neanche un cellulare”.
Con Streaming Theater si colmano due bisogni fondamentali nel processo rieducativo dei detenuti, ovvero il collegamento con la comunità esterna e la cultura del lavoro quotidiano.
“Lavoriamo perché i detenuti vengano scritturati come attori, remunerati come lavoratori dello spettacolo. Per questo, è importante per noi d’ora in poi far circuitare il più possibile i lavori prodotti in carcere con questa nuova modalità. Con il debutto dello spettacolo “One Man Jail – Le prigioni della mente” riusciremo così a raggiungere un pubblico più vasto, coinvolgendo i giovani delle comunità locali d’Italia in un processo di incontro in grado di sviluppare processi di cittadinanza attiva e partecipazione, volti all’inclusione sociale e al raggiungimento di una maggiore autonomia e realizzazione personale dei giovani”, conclude Suzzi.
Le origini del lavoro artistico di Interazioni Elementari si sono sviluppate grazie ad un contatto diretto con realtà che abitano il “dietro le quinte” della società, come detenuti, migranti, anziani, transessuali. Tramite un approccio linguistico interdisciplinare, mutato nel tempo grazie all’intervento del teatro sociale, la compagnia ha avuto modo di sviluppare una personale poetica che passa attraverso l’uso di elementi come la maschera e il trucco, la vocalità e il teatro fisico, il video e l’utilizzo delle arti digitali, per giungere alla realizzazione di spettacoli e performance basati su un preciso intento di regia e scrittura scenica. In quest’ottica, fra i maggiori punti di forza della compagnia, c’è quello di essere stati i primi in Italia ad aver unito, grazie alla diretta streaming, il teatro col carcere, in un’interconnessione che non ha più luoghi né tempo. L’utilizzo di nuove tecnologie per il sociale, allora, diventa un modo fattivo e concreto per aumentare le possibilità inclusive, per abbattere il distanziamento dalle marginalità e lavorare su voci, corpi e arte in maniera diretta, condivisa e democratica.
“Venni dal Sud con la mia valigia di cartone”: con questo suo verso in molti ricordano Sante Notarnicola, morto lo scorso marzo a 82 anni. Rapinatore, ‘bandito’, come lui stesso si definì quando venne arrestato, comunista senza partito, poeta, scrittore, non c’è un’etichetta che basti a descriverlo, lui che nel 1978 fu il primo della lista di tredici nomi indicati dalle Brigate Rosse (si avvicinò in carcere) come detenuti da liberare in cambio del rilascio di Aldo Moro. Notarnicola, nato nel 1938 a Castellaneta, in provincia di Taranto, “fra miseria ed emarginazione sociale”, recita la sua biografia, a 13 anni raggiunse la madre a Torino, dove visse in un “quartiere-ghetto”. Militò nella Fgci e nel Pci per poi allontanarsi dal partito inseguendo le “speranze rivoluzionarie” che lo portarono, con Pietro Cavallero, a formare una banda che collezionò una serie di rapine sanguinarie. Nel ‘67 venne arrestato dopo una brevissima latitanza e condannato all’ergastolo per l’ultimo colpo finito nel sangue: la banda assaltò il Banco di Napoli, a Milano. Ci fu una sparatoria con la polizia tra la folla, a terra rimasero quattro morti. In carcere Notarnicola fu protagonista delle rivolte per migliorare le condizioni dei detenuti e in cella studiò, lesse, scrisse. Nel ‘95, in semilibertà, divenne oste, dal duemila era libero. Nel ’72 pubblicò per Feltrinelli “L’evasione impossibile”. La sua figura ha ispirato il cinema e la musica. Nel film “Banditi a Milano”, di Carlo Lizzani, che racconta la storia della banda Cavellero, è interpretato da Don Backy.
La compagnia teatrale Interazioni Elementari, nata nel 2014 a Parigi come gruppo informale e costituitasi poi nel 2017 a Firenze come Associazione di Promozione Sociale, porta avanti attività di formazione, produzione e organizzazione di eventi sul territorio nazionale ed europeo. I componenti, artisti e operatori di diverse generazioni e provenienze, sono uniti da una visione comune delle arti teatrali e performative che punta sul rapporto tra ricerca artistica e società. La direzione artistica è affidata a Claudio Suzzi, attivo a Firenze dal 2002, anno in cui fonda la Compagnia O.S.A. Teatro, con cui comincia la sua attività di regista e autore. La necessità di poter utilizzare spazi per la produzione teatrale lo porta a operare all’interno dell’Istituto Penale per i Minorenni “G. Meucci” di Firenze, nel quale comincia a sviluppare una sua specifica poetica. Dopo aver sviluppato il lavoro di formazione e produzione teatrale svolto con la Compagnia nel carcere minorile fiorentino, e portato avanti diverse esperienze in Italia e in Francia, nel 2016 torna a Firenze dove vince una borsa di studio per il Corso di Dottorato in Storia delle Arti e dello Spettacolo dell’Università di Firenze e fonda la Compagnia Interazioni Elementari. Dal 2017 ad oggi la Compagnia organizza laboratori di teatro per i detenuti dell’Istituto Penale per i Minorenni “G. Meucci” di Firenze e dal 2018, sia dentro che fuori dal carcere, organizza il Festival SPIRAGLI – Teatri dietro le quinte, nel quadro del programma dell’Estate Fiorentina del Comune di Firenze e finanziato dal Bando Cultura della Città Metropolitana di Firenze. Nel 2019 la compagnia produce il primo studio dello spettacolo ONE MAN JAIL: le prigioni della mente con il quale, per la prima volta in Italia, riesce a collegare in diretta streaming l’interno del carcere con un teatro della città.
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