Sono state giornate immerse nei luoghi di Gaspare Spontini, ricchi di tanti documenti, per la grafologa milanese Lucia Benedos, in visita dal 29 giugno al 2 luglio a Maiolati Spontini e a Jesi per studiare la personalità del compositore a partire dai suoi scritti, sia dal punto di vista contenutistico che formale. Studi che si svolgono nei luoghi in cui sono conservati gli scritti epistolari e musicali delle diverse epoche della sua vita. Martedì 29 giugno a Jesi ha potuto visionare i preziosi scritti del fondo spontiniano donato al Municipio da Carl Robert, che dal 1889 è custodito presso l’archivio della Biblioteca Planettiana, accolta e seguita dalla responsabile Letizia Tombesi. Qui ha studiato anche diversi scritti di Celeste Erard, moglie del musicista. La Benedos, accompagnata dall’assessora e vicepresidente della Fondazione Gaspare Spontini Beatrice Testadiferro, è stata anche ospitata, nella stessa giornata, dalla dottoressa Maria Teresa Gaetti, figlia di Giuseppe Gaetti che negli anni ’70 ha trascritto gli epistolari familiari di Gaspare Spontini e di Celeste Erard, i cui originali sono custoditi presso il Museo Gaspare Spontini.
Mercoledì 30 giornata di studio a Maiolati Spontini: al Museo, seguita dal conservatore Marco Palmolella, e all’Archivio della Fondazione Gaspare Spontini, insieme con l’archivista Marina De Luca.
Giovedì 1 luglio alla Fondazione Pergolesi Spontini, ospitata dal direttore generale Lucia Chiatti, è avvenuto lo studio delle partiture autografe del periodo giovanile. Infine la visita guidata da don Vittorio Magnanelli della Chiesa di Santa Maria del Piano dove Gaspare, nipote del parroco don Giuseppe Spontini, apprese le prime nozioni di musica e dove sono conservati preziosi autografi della sua adolescenza.
Tiziano Consoli, sindaco della città natale dell’illustre compositore, spiega che «l’Amministrazione comunale di Maiolati Spontini è fortemente impegnata nella promozione attraverso attività ed iniziative che hanno lo scopo di far conoscere e valorizzare la persona, la vita e le opere di Gaspare Spontini. Tra le iniziative in programma vi è proprio il progetto di realizzare una biografia grafologica del musicista, secondo il metodo morettiano, per cogliere gli aspetti umani più profondi della sua personalità attraverso la scrittura».
Partecipa al progetto di valorizzazione dell’opera di Gaspare Spontini anche la Fondazione Pergolesi Spontini, che collabora con il Comune di Maiolati Spontini in un percorso di avvicinamento alle celebrazioni del 2024 per il 250anniversario della nascita del compositore.
«In seno alla Fondazione – ricordano Lucia Chiatti, direttore generale dell’ente culturale, e il direttore artistico Cristian Carrara – è stato recentemente istituito un Comitato Operativo Spontiniano, con l’obiettivo di revisionare i lavori ancora inediti del compositore e promuovere la sua opera presso un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo». La collaborazione porterà un frutto prezioso il prossimo 11 settembre al Teatro Spontini di Maiolati Spontini, quando andrà in scena – nel quadro del XXI Festival Pergolesi Spontini – la prima esecuzione in epoca moderna di pagine inedite del melodramma buffo “Il quadro parlante” di Spontini, affiancate da letture “contemporanee” delle stesse arie commissionate al compositore Federico Gon.
La grafologa Lucia Benedos ha improntato il programma di studio su Gaspare Spontini proponendo un lavoro basato sulla descrizione della vicenda umana ed artistica del musicista a partire dai tratti temperamentali rilevati dalla scrittura, nel panorama socio-culturale storico del suo tempo, dei luoghi in cui è vissuto (Maiolati, Napoli, Roma, Firenze, Venezia, Parigi, Berlino), e degli stili di scrittura in uso all’epoca.
«Entrare a contatto con una persona analizzando la sua scrittura è importante – spiega la ricercatrice – perché la grafologia è collocata fra le scienze che si occupano, appunto, della conoscenza della persona, quindi a stabilire il rapporto tra scrittura e personalità. Gaspare Spontini è un personaggio affascinante, un ricercatore musicale straordinario, un uomo che ha tanto da far conoscere al mondo di oggi. È interessante ed importante, oltre all’evoluzione della sua scrittura dall’adolescenza alla vecchiaia, confrontare la grafia delle notazioni delle sue partiture, quella delle varie epistole, comprese quelle indirizzate alla moglie e a familiari, e dunque, non solo ufficiali/formali. Lo studio prevede anche il confronto e l’approfondimento tra la sua grafia e quella dei giganti musicali a lui contemporanei, immediatamente anteriori o posteriori».
Lucia Benedos è grafologa professionista di Agi Lombardia. Diplomata in grafologia a Urbino, è laureata in filosofia, perito grafologo, consulente tecnico iscritto all’Albo del Tribunale di Milano, consulente per l’orientamento al lavoro.