L’unico balletto in scena per la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma al Circo Massimo, non è certo una scelta casuale poiché è il classico per eccellenza, Il lago dei cigni su musica di Čajkovskij nella versione coreografica firmata da Benjamin Pech. “La scelta del Lago dei cigni per questa riapertura è coraggiosa – aveva confermato la Direttrice del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato – il titolo dei titoli del repertorio classico richiede una compagnia in massima forma”. Una scelta coraggiosa che è stata ripagata da un pubblico sempre numeroso in tutte le repliche perché il Lago dei cigni ha sempre il suo fascino, esaltato ulteriormente dalla grandiosità del Circo Massimo che ben si presta ad accogliere la sofisticata sontuosità dei costumi e delle scenografie di Aldo Buti che si concretizzano sul grande maxischermo allestito sul palco con l’animazione digitale di Ignasi Monreal e che nel II e IV atto cintano L’isola dei morti di Böcklin. Cambia la cornice, ma resta del tutto intatta la bellezza eterea del balletto romantico per eccellenza con l’Orchestra ben diretta dal maestro Andriy Yurkevych sempre particolarmente attento che la musica si leghi con il movimento coreografico. Un nuovo successo per il balletto dei record del Teatro dell’Opera, già record di incassi in prima assoluta nel 2018 al Costanzi e ripreso poi nella stagione 2019/20. La versione di Pech si rivela particolarmente adatta anche per gli spazi del Circo Massimo e per il pubblico della stagione estiva complici alcuni tagli musicali (poco più di due ore la durata dello spettacolo) e un solo intervallo tra i quattro atti per non spezza la tensione drammaturgica e uno snellimento della coreografia, più moderna e poco enfatica, ma soprattutto una sostanziale rilettura della drammaturgia che si concentra sulle due figure maschili della storia, Siegfried, “unico esempio di ruolo maschile dominante del balletto classico, il più intrigante di tutto il repertorio” secondo Pech, e Benno, amico di infanzia del principe e da sempre invidioso di lui. E se all’origine di tutto c’è proprio la musica di Čajkovskij, cosi intensa e così drammatica, Pech si permette di eliminare dalla storia il villain Rothbart, promuovendo a co-protagonista del balletto proprio Benno, anima nera della storia. Emerge in primo piano il tema dell’omosessualità che sembra tormentare Siegfried (e di conseguenza Cajkovskji) in un rapporto ambiguo con Benno. Odette resta la donna impossibile da amare che alla fine viene trafitta dalla balestra del principe che però perdona Benno, pentito del suo tradimento. In un finale che appare sempre un po’ troppo frettoloso. La compagnia del teatro appare in ottima forma e padroneggia l’efficace coreografia di Pech che rilegge con eleganza anche le danze di carattere del terzo atto. Brillano i protagonisti anche per l’ottona intesa che lasciano trapelare: l’étoile Alessandra Amato, tecnicamente ineccepibile, nel ruolo di Odette/Odile è ora fragile spregiudicata ed è magnifica interprete che regala intensità emotiva a ogni personaggio; il primo ballerino Claudio Cocino, è un Siegfried elegante, ma delicato, dalle linee sempre pulite. Dopo il successo del Lago dei cigni, il cartellone estivo prosegue con la grande danza del Roberto Bolle and Friends (dal 13 al 15 luglio), Madama Butterfly di Giacomo Puccini (dal 16 luglio al 6 agosto), La bohème di Giacomo Puccini (dal 30 luglio al 5 agosto), la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi sabato 24 luglio. I biglietti per la stagione estiva 2021 al Circo Massimo sono in vendita presso la Biglietteria e sul sito del Teatro dell’Opera di Roma. Per informazioni: operaroma.it