Venerdì 2 luglio in anteprima al Teatro De Filippo di Cecina e martedì 6 e mercoledì 7 luglio in prima assoluta al Campania Teatro Festival (Cortile della Reggia di Capodimonte di Napoli) va in scena lo spettacolo UNA STANZA TUTTA PER SÉ.
Il nuovo testo di Gian Maria Cervo è liberamente tratto dall’omonimo saggio di Virginia Woolf, con interventi delle drammaturghe ospiti Michela Andreozzi, Marzia d’Alesio, Loretta Mesiti, Monica Nappo e Roxy in the Box. A integrare il lavoro, anche lettere di Gilda Battaglia e Artemisia Gentileschi, e un articolo di Anna Maria Ortese.
Gli interpreti sono Marianella Bargilli e Rosario Mainardi. Alla regia Alessio Pizzech, con le musiche di Mario Incudine e le scene di Riccardo.
Debutta il prossimo 6 luglio al Campania Teatro Festival, presso il Cortile della Reggia di Capodimonte di Napoli, dopo un’anteprima in Toscana, un inedito esperimento di drammaturgia polifonica sulla scrittura woolfiana concepito da Gian Maria Cervo, con protagonista Marianella Bargilli e regista Alessio Pizzech. Napoli e Virginia Woolf come due menti sconfinate che fanno i conti “con il mondo della realtà e non con il mondo degli uomini e delle donne”. Partendo dal soggiorno napoletano della Woolf al Grand Hotel Parker’s, Gian Maria Cervo in “Una stanza tutta per sé”, molto liberamente tratto dal saggio della grande autrice inglese, propone un viaggio attraverso le epoche e una folla di personaggi che include le cinque drammaturghe ospiti Michela Andreozzi, Marzia d’Alesio, Loretta Mesiti, Monica Nappo e Roxy in the Box, alla ricerca del carattere divertente e profondo di due straordinarie identità che si fondono in un incessante mash-up. Mash-up che risuona nelle musiche di Mario Incudine composte specificamente per lo spettacolo che fa entrare i suoni di Napoli nella stanza woolfiana. In questo testo di Cervo che indaga il pensiero della Woolf la polifonia serve a riecheggiare il carattere libero, inventivo e associativo della grande scrittrice inglese. Perfino le ricerche alla base di questo testo teatrale hanno riecheggiato i procedimenti adottati dalla Woolf per i suoi romanzi storici-nonstorici: notizie sugli antenati degli autori coinvolti nell’operazione drammaturgica, documenti storici e c’è anche un’ipotesi speculativa fatta dal matematico Nicola Ciccoli e dal crittografo Paolo Caressa su come vada letta la misteriosa lapide, non ancora decifrata, che si trova nel complesso napoletano di Santa Maria La Nova, di cui si è tanto parlato negli ultimi anni.
Lo spettacolo, prodotto dal Teatro ABC di Catania, dopo l’anteprima e il debutto approderà in varie piazze italiane e per la prossima stagione è prevista la ripresa al Festival Quartieri dell’Arte di Viterbo.