Il 6 agosto alle ore 21 appuntamento con la musica che ha scandito la storia: I Canti che hanno fatto l’Italia, titolo di una serata che non solo evoca suggestioni patriottiche, ma diventa un viaggio colmo di senso e riflessione grazie ai testi scritti e narrati da Corrado Augias, che ripercorrerà la cronologia di capitoli importanti come, ad esempio, la Prima Guerra d’Indipendenza, I Mille, Roma Capitale e la Grande Guerra. Preghiera dal rossiniano Mosè, Donna Caritea di Mercadante, Addio mia bella addio, La bella Gigogin, Inno di Garibaldi, Totonno, O Surdato ‘nnammurato, Quel mazzolin di fiori, l’Inno di Mameli, sono solo alcuni dei titoli dei canti risorgimentali, nella rilettura di Raffaele Gervasio, che saranno interpretati da una formazione di circa 200 musicisti: Orchestra, Coro e Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia accompagnati dalla Fanfara dell’Associazione Nazionale dei Bersaglieri, tutti diretti da Carlo Rizzari.
Negli anni ’60 Raffaele Gervasio, compositore pugliese, allievo tra gli altri di Respighi e conosciuto soprattutto come l’autore della sigla del Carosello televisivo, fece una trascrizione dotta e trascinante di questi canti, tramutata poi in un disco di grande successo che, rimasterizzato in digitale nel febbraio 2011, è entrato per tre settimane nella classifica delle top 30 compilation. Al disco prestarono la loro voce cantanti del calibro di Mario Del Monaco, Giulio Fioravanti, Nicola Rossi Lemeni, Angelica Tuccari, Virginia Zeani, diretti da Franco Ferrara. Il programma del concerto segue la scansione cronologica degli eventi storici (Prima del ’48, La Prima Guerra d’Indipendenza, La seconda Guerra d’Indipendenza, I Mille, Roma Capitale, Dopo il ’70, La Grande Guerra) e i canti sono uniti in brevi suites intervallate dai commenti a sfondo storico e aneddotico.
“Il nostro sentimento di unità nazionale è stato spesso messo in discussione, spesso ha vacillato” afferma Corrado Augias. “Se c’è però un elemento che ha potentemente unificato questo sentimento, anche per le emozioni che suscita”, continua Augias, “sono proprio i canti che hanno accompagnato il faticoso cammino di costruzione, prima del Regno d’Italia e poi dopo il ’46 della Repubblica Italiana, oggi felicemente viva. La serata che verrà presentata al pubblico è basata su una serie di canti che hanno accompagnato prima i movimenti patriottici risorgimentali, poi Roma Capitale (20 settembre 1870), la Prima Guerra Mondiale, guerra di grande partecipazione emotiva di popolo. La serata si concluderà con “La campana di San Giusto” affidata al Coro di Voci Bianche e sarà un momento altamente emotivo. La mia partecipazione consisterà nella presentazione storica dei vari momenti in cui i canti sono suddivisi, cercando di chiarire quali furono le ragioni che ispirarono quei canti e quali sentimenti suscitarono allora e, noi francamente speriamo, anche oggi.”
“La rilettura di Gervasio dei Canti Risorgimentali” – ci racconta Carlo Rizzari – “si caratterizza per un’orchestrazione brillante, evocativa, a volte virtuosistica di cui si coglie inevitabilmente l’estrazione colta, raffinata, legata alla più significativa musica d’arte precedente. I temi, pur chiaramente riconoscibili, vengono utilizzati in maniera contrappuntistica; la fantasia armonica di Gervasio arricchisce la trama sonora e, attraverso un sapiente uso della politonalità, crea effetti espressivi molto suggestivi. La passione e l’energia ritmica di certi cori, particolarmente quelli legati agli inizi delle lotte risorgimentali – continua il direttore siciliano – chiarisce il forte legame dei canti di origine popolare con le prime opere verdiane. Pertanto, si ascolterà un concerto ricco di contrasti dove dalla gioiosa vivacità delle marce si passa alla dolce malinconia dei cori degli alpini, riccamente armonizzati: gli effetti realistici della guerra sono raccontati dalla sapienza di Gervasio anche con l’uso di strumenti particolari, quali le Onde Martenot nonché da una ricca serie di percussioni. Gervasio raggiunge così un risultato musicale di altissimo spessore che valorizza anche il ricco patrimonio di musica popolare legato alla storia dell’Unità d’Italia: quello stesso risultato che in quegli anni raggiungeva un grande della musica cinematografica d’autore, Nino Rota”.
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Venerdì 6 agosto, ore 21.00
Auditorium Parco della Musica – Cavea
I Canti che hanno fatto l’Italia
dall’Indipendenza, all’Unità fino alla Grande Guerra
trascrizioni di Raffaele Gervasio
Orchestra, Coro e Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Fanfara dell’Associazione Nazionale dei Bersaglieri
Carlo Rizzari Direttore
Programma
Dall’Indipendenza all’Unità
Prima del ‘48
Introduzione (Mosè in Egitto di Rossini – Chi per la Patria muor da “Caritea Regina di Spagna” di Mercadante – Marcia Reale)
La Prima Guerra d’Indipendenza
Invito alle Armi (O giovani ardenti – Invito all’ armi – Ai Lombardi)
Addio mia bella addio (Addio del volontario – “Suoni la tromba e intrepido io pugnerò” da I puritani di Bellini)
Il Tricolore (I tre colori – La bandiera tricolore)
Inno di Mameli (Il canto degli italiani)
La Seconda Guerra d’Indipendenza – I Mille
La Bella Gigogin (Daghela avanti un passo)
Inno di Garibaldi
Roma Capitale
I Bersaglieri (Marcia – Flick Flock – La Corsa – Variazioni per tromba sul tema “Flick Flock)
Dopo il ‘70
Il Varietà (Totonno se ne va – E’ Bersagliere – Flick – Flock ‘O Surdato ‘nnammurato)
La Grande Guerra
Quel lungo treno che andava al confine (La Tradotta – La rivista del corredo – Quel mazzolin di fiori – Monte Canino)
Ta Pum (Ta-pum – Bombardano Cortina)
Preghiera di Pace (L’è ben ver che mi slontani – A plan cale il soreli – Ai preat la biele stele)
Montenero (E Cadorna manda a dire – Montenero)
Stellette in retrovia (miscellanea di canti)
Sul Grappa (La canzone del Grappa – E tu Austria)
La Leggenda del Piave
La Campana di S. Giusto
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Infoline: 06/8082058 – info@santacecilia.it
Parterre e tribuna centrale: € 30
Tribuna laterale: € 20
Ridotto Giovani under 30: € 10 in tutti i settori