16-17-18 settembre, Centrale Fies
PASS THE MIC!
Decolonizzare l’educazione attraverso l’arte
progetto europeo guidato dall’Università Iuav di Venezia
con Fondazione Onassis, Collettivo Ebano, Centrale Fies
progetto ideato e curato da Maria Malvina Borgherini (responsabile scientifico del MeLa Media Lab Iuav) Annalisa Sacchi Direttrice del Corso di Laurea in Teatro e Arti performative), Stefano Tomassini, Anna Serlenga
curator: Viviana Gravano e Francesca De Luca.
24-25 settembre, Trento
TUCUL. Monumenti temporanei a Agitu Ideo Gudeta
performance collettiva di Christian e Francis Offman
curato da Centrale Fies con la collaborazione di Le Garage Lab
per la Agitu Ideo Gudeta fellowship
resident curator: Barbara Boninsegna, Simone Frangi, Mackda Ghebremariam Tesfau’, Justin Randolph Thompson
La programmazione dell’autunno-inverno di Centrale Fies vede protagonisti due progetti in collaborazione con importanti Università europee. Inizia il 16-17-18 settembre con PTM_Pass The Mic! il progetto dell’Università IUAV Venezia che vede coinvolti come partner la Fondazione Onassis di Atene, il Collettivo Ebano di Lisbona e Centrale Fies di Dro (TN).
PASS THE MIC!
PTM! è la prima restituzione aperta al pubblico del progetto europeo che significa “dare la parola all’altro”, guidato dall’Università Iuav di Venezia e interamente dedicato alla decolonizzazione in ambito educativo attraverso l’arte e la performance.
Tre giorni aperti al pubblico di talk, mostre documentative del lavoro svolto in tre paesi europei, exit dei laboratori condotti da artisti, curatrici, docenti e studentesse, performance.
Focus del progetto è “Decolonizzare l’educazione attraverso l’arte”, dove il potere emancipatore delle arti performative si intreccia alla ricerca etnografica e alla curatela artistica, contribuendo a decolonizzare la formazione attraverso un modello educativo altamente innovativo, che ha visto coinvolte scuole superiori, professionisti dell’arte contemporanea e università. Il progetto vede la firma di un team d’eccezione dell’Università IUAV di Venezia composto dalla prof.ssa Maria Malvina Borgherini (responsabile scientifico del MeLa Media Lab), dalla prof.ssa Annalisa Sacchi (Direttrice del Corso di Laurea in Teatro e Arti performative), dal prof. Stefano Tomassini e dalla dott.ssa Anna Serlenga e dalle curatrici Viviana Gravano e Francesca De Luca.
L’obiettivo generale di PTM_Pass the Mic! è quello di contribuire ad aumentare l’accesso all’istruzione superiore a comunità esposte a disuguaglianze strutturali e a rinnovate forme di razzismo legate ai fenomeni migratori, attraverso la creazione di un network sud-europeo che metta in comunicazione scuole periferiche, professionisti dell’arte contemporanea e università. Il dispositivo operativo messo in atto dalla rete si basa sulla teoria sociale critica, sulle pratiche artistiche e sulla trasmissione peer-to-peer dei saperi che si basa sull’educazione come primo fornitore di decolonizzazione dei lessici e degli immaginari. Il lavoro germinale sviluppato dalla formazione sarà sostenuto dal contributo di dieci tra artiste e artisti: Wissal Houbabi, Hélena Elias, Rita Natálio, Alesa Herero, Ermira Goro & Theo Prodromidis, Délio Jasse, Vittorio Zollo, Fotini Gouseti & Magd Assad che restituiscono le loro opere partecipative finali a Centrale Fies, il centro di ricerca sulle pratiche performative contemporanee che da anni si muove all’interno di un discorso artistico decoloniale sempre più specifico.
L’Académie Royale des Beaux-Arts – Ecole supérieure des Arts
(ArBA-EsA) di Bruxelles / ISAC
A vivere gli spazi di Centrale Fies per l’inizio ufficiale del loro anno accademico, docenti, studenti e studentesse dell’Académie Royale des Beaux-Arts – Ecole supérieure des Arts (ArBA-EsA) di Bruxelles / ISAC, il corso di danza, movimento e arti visive. Come ogni anno le prime lezioni teoriche e pratiche si terranno negli spazi di Centrale Fies.
TUCUL. Monumenti temporanei a Agitu Ideo Gudeta
A partire dal mese di settembre inoltre entra in una nuova fase il progetto TUCUL. Monumenti temporanei a Agitu Ideo Gudeta degli artisti Christian Offman (‘93) e Francis Offman (‘87) a cura di Centrale Fies in collaborazione con Le Garage Lab (TN). Il progetto è stato selezionato nell’ambito di LIVE WORKS, la piattaforma dedicata alle pratiche performative live afferenti alle arti visive, all’interno della borsa di studio “Agitu Ideo Gudeta fellowship” creata nel 2021 dall’impegno congiunto di Centrale Fies (Dro, Trento), Razzismo Brutta Storia – Fondazione Feltrinelli (Milano) e Black History Month Florence (Firenze) nelle figure di Barbara Boninsegna, Mackda Ghebremariam Tesfau’, Simone Frangi, Justin Randolph Thompson.
Dalla collaborazione di Centrale Fies con l’Associazione Le Garage Lab, uno spazio dedicato alle arti, alla creatività e al co-working nel centro storico di Trento, e fondato da Elina Christodoulaki, Michaela von Der Heyde e Tessa Battisti è stata lanciata a giugno 2021 una call to action alla comunità locale per la raccolta di materiale di recupero e fondi di caffè che per la realizzazione di opere d’arte temporanee costruite attraverso workshop di pittura e scultura dal 18 al 24 settembre fruibili gratuitamente e aperti a tutti, e che verranno infine bruciate il 24 e 25 settembre in un rituale collettivo in ricordo dell’imprenditrice Agitu Ideo Gudeta e della sua pratica ecologica illuminata improntata sulla giustizia sociale e sulla rigenerazione culturale del territorio trentino.
L’obiettivo di questo progetto è di erigere due “monumenti temporanei” dedicati ad Agitu in due location della città di Trento particolarmente significative: il Giardino Alexander Langer (attivista altoatesino che ha consacrato la sua vita alla difesa della possibilità di una convivenza inter-etnica) e il Parco di Melta di Gardolo (inserito in un contesto urbano popolare, eterogeneo e ospitale nei confronti di comunità migranti).
Ogni “monumento temporaneo” prenderà la forma di un Tucul, semplice edificio a pianta circolare con tetto conico, solitamente di argilla e paglia, tipico di molte regioni africane, in particolar modo dell’Africa orientale, luogo di nascita di Agitu. Ogni Tucul diventa per un breve periodo uno spazio sociale per gli abitanti dove gli artisti organizzeranno, nel pomeriggio e in fascia preserale, laboratori di disegno e pittura destinati ad ogni fascia d’età.
Una volta bruciati i Tucul, si procederà a recuperare la cenere da usare come compost per piantare un albero in memoria di Agitu in ognuno dei due parchi. Gli alberi piantati resteranno come simbolo dell’impegno della città di Trento nell’integrazione e nella lotta contro razzismo, forme di violenza diretta e istituzionale, sfruttamento ed esclusione materiale e simbolica.
Il progetto sposa la volontà di Centrale Fies di esplorare e sostenere pratiche contemporanee “dal vivo”, intese come progetti artistici che si inseriscono negli “spazi di vita” reali e che contribuiscono all’approfondimento e all’ampliamento del ruolo dell’arte nella società. TUCUL propone l’idea che l’arte sia da intendersi come “spazio di lavoro” collettivo e come uno strumento e un esercizio culturale in grado di radunare le comunità intorno ad un obiettivo condiviso: il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere la popolazione cittadina come co-autrice dell’opera degli artisti e di spingere le comunità ad “abitare l’arte” come modalità di fruire i prodotti culturali.
Il formato ibrido che offre occasioni di formazione, riunione sociale, creatività condivisa ed eventi performativi ha l’intento di sottolineare la natura di “apertura” e fluidità dell’arte contemporanea, la sua implicazione sociale e politica e la sua funzione pubblica. Attraverso azioni di diversa natura, il formato sperimentale proposto da TUCUL mette in discussione l’idea che l’arte non sia accessibile a tutti e, con questa affermazione, costruisce un monumento temporaneo ad una figura che ha lottato per l’inclusione sociale e l’abbattimento delle forme di discriminazione.
TUCUL. Monumenti temporanei a Agitu Ideo Gudeta è un progetto speciale nell’ambito della Agitu Ideo Gudeta Fellowship e sostenuto da Caritro e dal Comune di Trento.
*Centrale Fies è un centro di ricerca per le pratiche performative contemporanee situato all’interno di una centrale idroelettrica di inizio novecento, in parte ancora attiva, proprietà di Hydro Dolomiti Energia.
Il progetto, avviato nel 1999 da Barbara Boninsegna e Dino Sommadossi con la Cooperativa il Gaviale sull’esperienza del festival drodesera (nato nel 1981), è di fatto una vera e propria impresa culturale la cui attività è connotata da un modello di sostenibilità ibrido, cui concorrono contributi pubblici e privati. Sede di Live Works – Free School of Performance, esempio pioniere di rigenerazione industriale a fini culturali e attivatore di progetti e public program atti a potenziarne ulteriormente le pratiche, gli assi, le politiche e le filosofie. Centrale Fies mette a disposizione di artisti e artiste, di un territorio e di una politica culturale in continua evoluzione, una board curatoriale fluida composta da curatori e curatrici, sociologhe/i, artiste/i, ricercatrici/i. Centrale Fies è il primo esempio in Italia di recupero di archeologia industriale a fini artistici e culturali all’interno del quale si rinnovano le sperimentazioni su pratiche, modalità e processi produttivi legati alle residenze artistiche (anche family friendly!) e alle arti performative.