Il viaggio di tre giovani amici poco più che ventenni nell’est europeo avrebbe dovuto essere bello e senza troppe complicazioni. Ma la realtà riserva loro delle sorprese, di quelle che non si sarebbero mai aspettati. Specie se incontri sulla tua strada un rumeno che ti vuol consegnare una valigia da portare direttamente alla famiglia fino a tal punto da riuscire a “scombinarti” i piani iniziali e ti ci porta dentro ad un Paese a circa un mese dell’abbattimento del muro di Berlino che ti fa capire quanto, forse, si sia ancora “fortunati” a viver nel cosiddetto mondo occidentale. Una storia vera quella raccontata nel film di Antonio Pisani, “Est – dittatura last minute”, capitata a fine anni ’80 a tre persone che, da quel momento, gli sconvolgono letteralmente l’esistenza e che farà capire loro quanto la vita vissuta in un paese dominato dalla dittatura, in questo caso, la Romania di Ceausescu sia del tutto diversa da quella in cui sei cresciuto da bambino. La pellicola è stata proiettata nell’arena antistante il caratteristico Teatro del Grillo (di cui Claudio Rombolà ne è l’anima) a Soverato in provincia di Catanzaro nel corso della rassegna cinematografica estiva: “Grillo Cinema Village”. Ebbene, poco prima della visione del film ecco che viene proiettata l’immagine di Gino Strada per un doveroso omaggio alla statura di un uomo che tanto s’è dato da fare per gli “ultimi” e sul palco uno dei co-protagonisti del film: il cantante Lodo Guenzi, front-man de “Lo stato sociale” il gruppo che sta riscuotendo successo già da qualche anno e che ha risalito la graduatoria delle classifiche con il pezzo: “Una vita in vacanza” arrivato secondo a Sanremo due anni fa. Un messaggio a distanza per il pubblico di Soverato lo ha riservato Maurizio Paganelli a cui il film è liberamente ispirato al suo racconto: “Addio a Ceausescu” ed in cui Paganelli è stato uno dei protagonisti di quel viaggio il cui ruolo nel film è stato affidato all’attore Matteo Gatta (Pago). Guenzi (che interpretava Rice) s’è così intrattenuto amabilmente a discutere col pubblico in una piacevole chiacchierata con Renato Calvanese che gli ha sottoposto una serie di domande a cui “il cantattore” non s’è sottratto e dove il tema ricorrente, naturalmente, non poteva che esser rappresentato dalla libertà. Vari i paragoni che son stati fatti prendendo spunto da artisti del calibro del cantautore siciliano Franco Battiato o del milanesissimo Giorgio Gaber che della libertà ne han fatto un’autentica bandiera nella vita divenendo dei punti di riferimento di rilievo per diverse generazioni. Alla fine, un microfono ed una chitarra hanno fatto il resto. Con Guenzi ad interpretare una canzone di Francesco Guccini: “Quattro stracci” ed un brano del proprio gruppo: “Eri più bella come ipotesi” tra gli applausi calorosi dei presenti.