Il “delitto del Circeo” è uno dei crimini che più profondamente si sono impressi nelle coscienze degli italiani. Ancora oggi, chi nel 1975 era già nato e lo sente soltanto nominare, rabbrividisce e riporta alla memoria il turbamento di un intero paese di fronte a un evento così assurdo.
Ma è stato davvero un fatto assurdo?
In scena martedì 28 e mercoledì 29 settembre al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci (Firenze – ore 21 – nell’ambito di Avamposti Teatro Festival organizzato dal Teatro delle Donne), “Circeo: il massacro” racconta quella società e quelle tensioni che si riverberavano nella vita di tutti i giorni e che, con un gioco al rialzo, arrivarono a permettere che certi fatti accadessero.
Scritto da Filippo Renda e Elisa Casseri, “Circeo: il massacro” vede in scena gli attori Michele Di Giacomo, Alice Spisa, Arianna Primavera, Luca Mammoli. Regia di Filippo Renda.
Raccontare il massacro del Circeo per cercare di capire cos’è la violenza, ma senza mettere in scena quella specifica violenza né i suoi protagonisti: è stata questa la premessa che ha portato alla scrittura di un testo che, nonostante abbia le sue radici negli atti di uno dei processi giudiziari più famosi di questo paese, drammaturgicamente si muove intorno a un altro tipo di processo, quello di negazione.
Donatella Colasanti, la sopravvissuta, nel 1975 aveva soltanto diciassette anni, ed è stata chiamata per tutta la vita a ripercorrere quei fatti, a rispondere alle domande dettagliate dei commentatori, a interpretare i nuovi crimini dei propri torturatori.
L’idea è che Donatella Colasanti per difendersi dalla morbosità, dalle domande, dal reiterarsi dei ricordi all’interno della sua testa, immagini una storia qualunque, quasi da fotoromanzo, di due giovani in una villa al mare, in vacanza, che discutono, scherzano, litigano, si amano.
Quella è la scena principale: una storia qualunque, appunto, per raccontare come la violenza arrivi nella vita, nel corpo e nella testa di tutti noi, anche quando neghiamo a noi stessi che stia succedendo o che sia successo. Il punto centrale, nella scrittura di questo testo, è sempre stato non la violenza nella sua straordinarietà, quando si manifesta in eventi mostruosi come quello del Circeo, ma la sua normalizzazione all’interno del quotidiano, dove si mescola all’aria che respiriamo fino (quasi) a non farsi vedere più.
Nel 1975 una ricerca giornalistica di Maria Adele Teodori ha stimato, solo in quell’anno, 11.000 casi di stupro in Italia, uno ogni 40 minuti. L’anno prima lo stesso Angelo Izzo (uno dei tre massacratori) era già stato accusato e condannato per aver rinchiuso in una villa e stuprato una ragazza di soli sedici anni.
Pier Paolo Pasolini, in una delle sue lettere luterane, pubblicata ne Il mondo un mese dopo i fatti del Circeo, tratteggia una società pervasa dalla violenza, dal sadismo, indipendentemente dall’appartenenza di classe. Non ci sono ambiti circoscritti, situazioni straordinarie, nelle quali la violenza si scatena, al contrario, la violenza è una presenza quotidiana, abituale sia tra i borgatari che tra i borghesi.
Produzione Il Teatro delle Donne e Idiot Savant in collaborazione con Riccione Teatro, Associazione DIG, Rete degli archivi per non dimenticare, Corte Ospitale, Alchemico Tre.
Gli spettacoli si svolgono nel rispetto delle norme anti-Covid, occorre presentare il Green Pass e un documento all’ingresso. Biglietti da 5 a 14 euro (riduzioni per over 60, under 25, soci Coop, Arci, Uisp, ATC, residenti a Scandicci e nel quartiere 4, iscritti ai corsi di formazione del Teatro delle Donne).
Info, prenotazioni e prevendite: sul sito ufficiale www.teatrodelledonne.com (tel. 0552776393 – teatro.donne@libero.it), prevendite anche su www.ticketone.it.
AVAMPOSTI TEATRO FESTIVAL – “A viva voce” è il titolo scelto dal Teatro delle Donne per l’edizione 2021 di Avamposti Teatro Festival, in programma fino a dicembre a Firenze, Scandicci e Sesto Fiorentino. “A viva voce” riflette ed invita a riflettere sull’attualità del mondo femminile e non solo. Pone l’accento sulla discriminazione e la violenza che le donne stanno subendo dall’inizio della pandemia, aggravando una situazione già drammatica, sulla precarietà del lavoro, identità di genere, rapporti generazionali e coniugali, migranti e accoglienza. Programma completo www.teatrodelledonne.com.
I partner del Teatro delle Donne sono Fondazione CR Firenze, Fondazione Teatro della Toscana, Comune Di Scandicci. Il festival è organizzato con il determinante contributo di Fondazione CR Firenze e con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune Di Firenze-Estate Fiorentina, Città Metropolitana, Unicoop Firenze. In collaborazione con Intercity Festival, Quartiere 4.
IL TEATRO DELLE DONNE – Centro Nazionale di Drammaturgia
Sede operativa: Teatro Studio “Mila Pieralli” – via G. Donizetti, 58 – 50018 Scandicci (FI)
Sede legale: via A. Canova, 100/2 – 50142 Firenze
Uffici: via Baccio da Montelupo, 101 – 50142 Firenze – tel. e fax 055.2776393
teatro.donne@libero.it – www.teatrodelledonne.com