Presentato in prima assoluta al Sadlers Wells di Londra, la pièce narra la storia di una Creatura, come suggerisce lo stesso titolo, tenuta sotto osservazione da una brigata militare in un luogo artico non meglio definito. Qui, vengono messe alla prova le sue facoltà fisiche e mentali di adattamento non solo all’estremo freddo, ma anche e soprattutto al senso di isolamento e solitudine. La routine della creatura si alterna tra lavori fisici di basso rango e le analisi del dottore della brigata. Il contesto si configura quindi asettico e totalmente inumano, se non per la figura di Marie, amante della creatura che si prende cura di lui.
Molto particolare il sound di accompagnamento, a cura di Vincenzo Lamagna: un mix di rulli sulla falsariga del Bolero di Ravel, suoni, rumori e note tese della English National Ballet Orchestra, posizionata nella tradizionale buca sotto il palcoscenico a differenza di quel che vediamo nei teatri italiani.
Di grande effetto, in particolare, il sound di apertura: rumori indefiniti e la voce della telefonata tra Richard Nixon, Buzz Aldrin e Neil Amstrong dopo lo sbarco sulla luna. “Because of what you have done, the heaven have become part of man’s word” dice Richard Nixon. Un paradiso che si traduce in un’atmosfera apocalittica e di continua tensione, nella cornice delle scenografie di Tim Yip.
L’ispirazione dei due atti della pièce arriva dalle opere letterarie di Georg Büchner e Mary Shelley. Creature è in definitiva un’opera sul senso di abbandono di una creatura rifiutata dalla società (come il Frankenstein di Shelley) e sottoposta a crudeli abusi (come il soldato del Woyzeck di Büchner). Il tutto ben si traduce nello stile di Abram Khan, in bilico tra movimenti contemporanei e brevi attimi di tecnica di repertorio.
Pochi tuttavia sono le scene di a solo / pas de deux, a favore dei momenti di insieme della brigata. Complessivamente buona la performance dell’ENB.
Creature è stata accolta con calore dal pubblico inglese, anche se le prime opinioni della critica sono già divise.
Repliche in scena fino al 2 ottobre.
Letizia Cantù