Elettricisti, idraulici, meccanici, saldatori.
Sempre più giovani scelgono mestieri manuali
Tanti adolescenti, dopo aver lasciato la scuola, si iscrivono alla scuola della Madonnina del Grappa
Mario ha lasciato la scuola e adesso sogna di fare il saldatore. Faruk è arrivato in Italia senza genitori e adesso vuole diventare meccanico. Alessandro non ama studiare e adesso si sta impegnando per diventare elettricista. Sono soltanto alcuni degli adolescenti che si sono allontanati dal mondo della scuola e che cercano un futuro nel mondo del lavoro frequentando il centro di formazione professionale Don Giulio Facibeni dell’Istituto Madonnina del Grappa, la storica struttura religiosa, con sede nel capoluogo toscano nel quartiere di Rifredi, che proprio quest’anno compie 70 anni di vita e dove mercoledì 15 settembre alle 18.45 farà visita il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
La scuola (la sede si trova in via Don Giulio Facibeni, 13) è nata nel 1951 su intuizione di don Giulio Facibeni (fondatore dell’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa). Alle centinaia di giovani che accoglieva alla Madonnina, oltre al vitto e all’alloggio, il Padre volle garantire la possibilità di studiare per costruire un futuro dignitoso e indipendente, e per chi non aveva voglia di impegnarsi nello studio creò, nei locali dell’Opera, dei laboratori nei quali potessero imparare un mestiere.
Oltre 200 studenti ogni anno (giovani neet, drop out e minori non accompagnati) suddivisi in 13 classi imparano ogni anno a diventare idraulici, elettricisti, saldatori, meccanici, carrozzieri, cuochi. Si tratta di ragazzi (quasi esclusivamente maschi) che arrivano qui dopo un percorso di vita difficile, che li ha visti allontanarsi progressivamente dalla scuola e che talvolta vivono situazioni di conflittualità familiari. E quest’anno c’è stato un vero e proprio boom, con 82 nuove richieste di iscrizione a fronte della 48 dell’anno precedente.
Gli studenti del centro di formazione professionale Don Facibeni hanno tra i 14 e i 18 anni. Per metà sono italiani e per metà stranieri. La scuola conta 35 docenti ed è grande 2mila metri quadrati, suddivisa in 2 laboratori di termo idraulica, 2 laboratori di impianti elettrici, 2 laboratori di saldatura, 1 laboratorio di macchine utensili, 1 auto officina, 1 laboratorio di cucina. In questi spazi i ragazzi imparano, tanto per fare alcuni esempi, a costruire un impianto elettrico, installare una caldaia, riparare un motore, montare un lavandino, manutenere un frigorifero, saldare un tubo, preparare una ricetta.
“La nostra scuola – ha detto il presidente del centro di formazione professionale Giovanni Biondi – prevede anche esperienze dirette all’interno di aziende, fattore indispensabile per farsi trovare pronti nel mondo del lavoro. Il 90 per cento dei ragazzi che escono dalla scuola trovano lavoro, spesso proprio nelle aziende in cui hanno svolto un periodo di prova. Per quanto riguarda quest’anno, il 100 per cento degli studenti è già al lavoro in una azienda”.
“Per combattere l’abbandono scolastico sarebbe importante cambiare approccio – ha aggiunto il presidente della Madonnina del Grappa don Vincenzo Russo – E’ quello che cerchiamo di fare noi nella nostra scuola, provando ad accompagnare la “ribellione” dei nostri ragazzi per formarli alla vita personale e professionale, accogliendo i giovani con tutte le loro difficoltà e le loro fragilità nel segno di Don Facibeni. Quello che spesso manca ai ragazzi di oggi è l’ascolto, nella nostra scuola cerchiamo di sintonizzarci sulle loro frequenze e, attraverso le loro parole e i loro desideri, costruire il percorso di vita e di lavoro più adatto a loro”.
Informazioni: Scuola Madonnina del Grappa