DAL 14 AL 16 SETTEMBRE – ore 21 – da 25 a 30 euro
COMPAGNIE XY / RACHID OURAMDANE
Möbius
Prima nazionale
19 performer in scena per intessere acrobazie aeree nel segno della leggerezza, della festa, dell’equilibrio e dell’armonia tra corpi in contatto per un omaggio alla meraviglia della natura: così Möbius lo spettacolo firmato dalla Compagnie XY e dallo sguardo coreografico di Rachid Ouramdane che aprirà dal 14 al 16 settembre nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, latrentaseiesima edizione del Romaeuropa Festival articolato, con la direzione generale e artistica di Fabrizio Grifasi, in più di due mesi di spettacoli (dal 14 settembre al 21 novembre) tra musica, danza, teatro, nuovo circo, arti digitali e creazione per l’infanzia.
La settimana inaugurale del festival proseguirà ancora in Cavea con Israel Galvan (il 18 e il 19 settembre) e lo speciale live di Max Richter (20 settembre), un’unica data italiana realizzata in corealizzazione con la Fondazione Musica per Roma.
Tra le formazioni più acclamate in Francia e nel mondo, Compagnie XY, ha costruito lo spettacolo a partire dall’osservazione dei movimenti degli storni, dei banchi di pesci, dal mutare della natura. Con la complicità del coreografo Rachid Ouramdane, oggi alla guida del Théâtre National de Chaillot, ha quindi dato vita una coreografia vorticosa, fatta di bagliori improvvisi e voli spericolati, di nubi e torri di corpi e del loro vertiginoso disfarsi.
Metafora dichiarata delle figure acrobatiche messe in scena è il così detto “Nastro di Möbius”, la cui superficie può essere percorsa all’infinito su entrambe le facce. Allo stesso modo Möbius è uno spettacolo in “perpetua invenzione”, un’ora di immagini visionarie durante la quale i 19 interpreti toccano terra il minimo indispensabile come a riprodurre le “murmuration” degli storni, le silhouette di quelle nuvole di uccelli che, come trascinate dal vento, si muovono nei nostri cieli. Fare proprio questo fenomeno unico della natura, vuol dire per XY ricercare e fare propria la potenza di una comunicazione non verbale misteriosa, sviluppare una pratica in cui i corpi si pongono in ascolto per rintracciare le traiettorie dell’altro e accoglierle, in un percorso di fiducia, in un ritorno, quanto mai urgente, alla poesia del contatto. Una sensibilità che d’altronde è possibile rintracciare nella stessa struttura della compagnia composta da acrobate e acrobati provenienti da tutto il mondo e formalizzata in una dimensione di rivendicata orizzontalità e condivisione dei ruoli. Lo sguardo di Rachid Ouramdane inoltre pone questa pratica all’interno di una griglia coreografica rigorosa, trovando nel portès acrobatico il terreno ideale per l’evoluzione della sua ricerca sui grandi spazi e i grandi ensemble. Ecco allora che nella scena bianchissima punteggiata da movimenti folgoranti, i corpi aerei si intravedono appena; eppure, per alcune frazioni di secondo, si stagliano nel crepuscolo. Ne risulta un viaggio interiore, ricco di variazioni emotive come quelle provate davanti alla successione dei paesaggi che si offrono alla vista attraverso i vetri di un treno in corsa.
Nei mesi successivi alle date di spettacolo la ripresa integrale di Möbius, realizzata nell’ambito della main media partnership con RAI, sarà trasmessa da RAI 5 per offrire al pubblico la possibilità di rivivere l’opening della trentaseiesima edizione del Romaeuropa Festival.
Biografie
Compagnie XY: è tra le compagnie di nuovo circo più numerose e acclamate grazie ai suoi componenti, provenienti da tutto il mondo e formatisi nelle più prestigiose scuole di circo (il National Centre of Circus Arts, la Superior School of Circus Arts di Bruxelles, il Centre regional des Arts du cirque di Lomme e l’École Nationale de Cirque di Châtellerault). Costruita come un vero e proprio collettivo, la compagnia vanta un percorso di oltre quindici anni volto a reinventare la pratica del “portés acrobatico”, i suoi ritmi e i suoi codici, per riaffermarli come centro del proprio gesto artistico. L’alto numero di performer che fanno parte della compagnia, coinvolti di volta in volta nelle varie produzioni, permette inoltre di estendere questa ricerca alla relazione tra massa e individuo. La collaborazione con Rachid Ouramdane ha permesso di esplorare i confini dell’atto acrobatico ponendoli in relazione ai fenomeni naturali come il movimento degli stormi di rondini (“mormoration” nel linguaggio ornitologico). Le acrobazie si inscrivono così in un flusso caratterizzato da continue inversioni di direzione e privo di contrasti e opposizioni comprese quelle tra natura, corpo e cultura.
Rachid Ouramdane: oggi alla guida del Théâtre National de Chaillot, Ouramdane si è diplomato al Centre National de Danza Contemporanea di Angers nel 1992 e ha intrapreso la sua carriera di coreografo ed interprete, lavorando in particolare in Francia e all’estero insieme a Meg Stuart, Emmanuelle Huynh, Odile Duboc, Christian Rizzo, Hervé Robbe, Alain Buffard, Julie Nioche… Ha realizzato alcune pièce complesse indagando i dispositivi della rappresentazione e l’utilizzo della coreografia per la costruzione di veri e propri ritratti. Questo tipo di lavoro, per lungo tempo, si è basato sulla meticolosa raccolta di testimonianze condotta in collaborazione con registi e autori di documentari e integrando sulla scena tecnologie e dispositivi video per esplorare le sfere più intime dell’essere umano. Attraverso la danza e le testimonianze ha cercato così di contribuire sensibilmente ai dibattiti sociali. Ouramdane ha poi orientato la sua ricerca verso una scrittura coreografica per grandi formazioni, basata sul principio dell’accumulazione come in Tout Autour, spettacolo per 24 danzatori del Balletto dell’Opera di Lione o nella pièce Tenir le temps per 16 danzatori presentato al Festival Montpellier Danse nel luglio del 2015. Ouramdane è regolarmente invitato dalle più prestigiose compagnie in Francia e all’estero come, oltre al già citato Balletto dell’Opera di Lione, la compagnia russa Migrazia, la Condaco Dance Company (Royaume-Uni) e il Ballet de Lorraine. Contemporaneamente, il coreografo ha sviluppato un lavoro di trasmissione e di scambio tra la Francia e la scena internazionale. Ouramdane è stato co-direttore del CCN2 – Centre chorégraphique National de Grenoble, artista associato al Manège de Reims, al BonlieuScènenationale Annecy, al T2G Theatre de Gennevilliers e al Théatre de la Ville di Parigi.
Info
Dal 14 al 16 settembre ore 21 / Cavea – Auditorium Parco della Musica
Biglietti da 25 a 30 euro
ROMAEUROPA FESTIVAL – TRENTASEIESIMA EDIZIONE
DAL 14 SETTEMBRE AL 21 NOVEMBRE
Dal 14 settembre al 21 novembre la trentaseiesima edizione del Romaeuropa Festival torna ad animare la capitale con un programma internazionale di oltre due mesi costruito come segno di ripartenza del settore artistico e culturale. Con la Presidenza di Guido Fabiani e la Direzione Generale e Artistica di Fabrizio Grifasi, Romaeuropa 2021 si configura, infatti, come una delle edizioni più ricche di sempre abbracciando con il tratto colorato della musica, del teatro, della danza, del nuovo circo, delle arti digitali e della creazione per l’infanzia le annualità 2020/2021 e ponendo al centro del suo operare la forza delle comunità che si ritrovano negli spazi dedicati alle arti e alla cultura, il fascino rituale delle arti performative con la loro visionarietà, le molteplici sonorità che guidano le nostre emozioni, le nuove scritture per la scena, le sperimentazioni linguistiche ed estetiche ma anche l’attenzione alle istanze di un “nuovo presente” con le fragilità, le sensibilità e i temi emersi durante la pandemia ma già al cuore della storia del Festival.
Dopo i voli spericolati di Möbius lo spettacolo firmato da Compagnie XY insieme al coreografo Rachid Ouramdane che dal 14 al 16 settembre aprirà il festival nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica la settimana inaugurale procede ancora sempre in Cavea ancora con alcuni dei più importanti nomi della creazione internazionale: l’hacker del flamenco Israel Galvan che dal 18 al 19 settembre torna ad infiammare il festival insieme al musicista Niño de Elche con uno spettacolo vulcanico in cui si mescolano tradizione, innovazione surrealismo e rivoluzione e, il 20 settembre, in corealizzazione con Fondazione Musica per Roma, il musicista britannico Max Richter per un unico concerto italiano in cui eseguirà due composizioni divenute ormai un cult della classica contemporanea: The Blue Notebooks e Recomposed: Vivaldi’s The Four Seasons.
Va in scena al Teatro Argentina dal 17 al 19 settembre lo spettacolo Pieces of a Woman firmato dalla sceneggiatrice Kata Wéber e dal regista Kornél Mundruczó per il TR Warszawa che, insieme alla prima regia teatrale dell’icona del cinema internazionale Gus Van Sant dedicata all’eccentrica figura e all’universo di Andy Warhol, apre un lungo percorso nell’ambito del teatro internazionale di cui saranno protagonisti tra gli altri: il regista Alexander Zeldin, il duo Azkona & Toloza, la compagnia Rimini Protokoll, il regista Pedro Penim e il danzatore Filipe Pereira per Teatro Praga, i registi Ersan Mondtag, Mohamed El Khatib e Valérie. Protagonisti della scena teatrale italiana sono: Ascanio Celestini, Carlotta Corradi e Andrea Collavino, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, Elvira Frosini e Daniele Timpano, Fabiana Iacozzilli, Dante Antonelli oltre ai protagonisti della sezione Anni Luce curata da Maura Teofili che oltre agli spettacoli di Tatjana Motta e Camilla Brison, Secteur In.verso e Francesco Laineri continua il suo percorso di promozione e affiancamento alla creatività emergente con due differenti progettualità: Powered By REf, percorso di formazione, tutoraggio e residenza retribuita dedicato ad Under30 che vedrà protagonisti i progetti selezionati di Valeria Wandja con Yonas Aregay e di Giulia Odetto e il percorso sulle nuove drammaturgie Situazione Drammatica ideato da Tindaro Granata e ospitato da Anni Luce in un formato speciale rivolto ai più importanti premi di drammaturgia: Premio Hystrio e Premio Riccione – Tondelli.
Alla creatività emergente è dedicato anche il premio Vivo D’arte promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale vinto quest’anno dalla compagnia Kors’ia, DNAppunti coreografici con le coreografe e i coreografi finalisti Luna Cenere, Adriano Bolognino, C.G.J. collettivo Giulio e Jari, Pablo Girolami e infine il progetto Bangarang firmato da Giulia Crispiani e Scomodo e curato da Sara Alberani e Valerio del Baglivo.
Si sviluppano nel segno del dialogo con la musica, della contaminazione culturale e della multidisciplinarietà anche gli appuntamenti con la grande danza internazionale del festival: Dada Masilo, Dorotheé Munyaneza, Alice Ripoll, Trajal Harrell, Emanuel Gat, Claudia Castellucci (Societas) in un dialogo tra la sua compagnia di ballo Mòra e i Cantori del Coro Bizantino di musicAeterna di San Pietroburgo, Christos Papadopoulos, Maria Campos e Guy Nader, il CollettivO CineticoO guidato da Francesca Pennini, Roberto Castello, Jesús Rubio Gamo e per la sezione Dancing Days a cura di Francesca Manica: Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, Sofia Nappi e Davide Valrosso, Victor Černický, Stefania Tansini, Iris Karayan e Collettivo Mine, Connor Schumacher e Simona Bertozzi.
Incrocia i linguaggi del nuovo circo la compagnia franco-catalana Baro d’evel mentre la coreografa Sue Buckmaster firma per l’Akram Khan Dance Company una versione per bambini e famiglie diXenos, inaugurando la nuova edizione di REf Kids & Family, a cura di Stefania Lo Giudice con la compagnia Finzi Pasca, oltre a Direzione Quattrox4 – Fabrizio Rosselli, Locomoctavia, Teatro Viola, Transadriatica, Teatro del Carretto e Oorkaan/Percossa, le attività gratuite di formazione dedicate ad un’educazione per la sostenibilità ambientale condotte da Legambiente e i laboratori di Internazionale Kids. Il progetto Affido Culturale, curato a Roma da Casa dello Spettatore propone inoltre di mobilitare, contro la povertà educativa, delle “famiglie risorsa” valorizzando l’esperienza dell’affido familiare nell’ottica di una fruizione condivisa e inclusiva dedicata ai più piccoli dello spettacolo dal vivo.
Ai bambini dai 7 anni in su è dedicato anche Cosa vuoi che ne capiscano son Bambini! il progetto di Margherita Vicario programmato nell’ambito di Line Up!, una nuova linea d’indagine sui linguaggi e le nuove tendenze del pop italiano, di cui sono protagoniste Rachele Bastreghi, anima femminile dei Baustelle, Emmanuelle, Ditonellapiaga, Boyrebecca, LA NIÑA e Bluem.
Alle protagoniste e ai protagonisti della musica e della letteratura italiana è dedicato il format Le parole delle canzoni dell’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani che, a Villa Medici, propone un ciclo di dialoghi tra Ginevra e Francesco Pacifico, Mahmood e Teresa Ciabatti, Fulminacci e Alice Urciuolo, Margherita Vicario e Djarah Kan, Amir Issaa e Igiaba Scego.
Il viaggio musicale prosegue con Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi, il dj e producer Clark, la compagnia Fanny & Alexander con la soprano Claron McFadden e il compositore Emanuele Wiltsch Barberio, Fabrizio Ottaviucci e Nicola Sani. Due gli omaggi dedicati dal PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble, a Sylvano Bussotti e al Maestro Ezio Bosso. È presentato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, infine, l’Omaggio a Piazzolla con Archi e Coro dell’Accademia (bandonéon Richard Galliano, voce recitante Tommaso Ragno, direttore Piero Monte).
Digitalive, la sezione che indaga le culture digitali dispiega un programma dedicato alle creazioni più cross-over tra musica elettronica, performance, video e opere in VR (Virtual Reality) con Elio Germano, Donato Dozzy ed Eva Geist, Not Waving, Colin Benders e Marta De Pascalis, Francesco Luzzana, Coralie Vogelaar e i progetti online based di Mara Oscar Cassiani, Fuse*e Umanesimo Artificiale.
Ancora nel segno della musica il Gran Finale del Romaeuropa Festival 2021 che si articola in una due giorni all’Auditorium Parco della Musica presentando il giovane compositore Vittorio Montaltiinsieme a Blow Up Percussion e Tempo Reale; Edison Studio con l’esecuzione live di una colonna sonora per le immagini del film Inferno da La Divina Commedia di Dante Alighieri; Olivier Duboiscon uno spettacolo/concerto dedicato all’Electro Chaabi egiziano, l’esplorazione linguistica firmata dal genio dell’elettronica Alva Noto in dialogo con lo scrittore e performer francese Anne James-Chaton, uno speciale live dell’Ensemble Intercontemporain, fondato da Pierre Boulez e un concerto in cui le musiche di Steve Reich dialogano con le immagini video prodotte dal pittore tedesco Gerhard Richter.
L’ideazione dell’intero programma prodotto dalla Fondazione Romaeuropa, presieduta Guido Fabiani e diretta da Fabrizio Grifasi, è stata possibile grazie al sostegno del MiC – Ministero della Cultura, della Regione Lazio e di Roma Capitale.
Rai si conferma main media partner del festival con i suoi canali dedicati alla cultura e allo spettacolo: Rai Cultura che trasmetterà nei mesi autunnali l’integrale di Möbius, spettacolo inaugurale della trentaseiesima edizione del festival, Rai 5 che realizzerà uno speciale documentario per attraversare i temi e le voci di questa edizione, Rai Radio 3 con i suoi approfondimenti sulla drammaturgia contemporanea, i talk di Situazione Drammatica condotti da Antonio Audino oltre alle attività di divulgazione ben rappresentate dalla realizzazione di uno spot volto a raggiungere un pubblico ampio e variegato.
Il Romaeuropa Festival 2021 è realizzato in corealizzazione con la Fondazione Musica per Roma, Teatro di Roma, Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Villa Medici – Accademia di Francia, MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Treccani, VRE – Virtual Reality Experience, Teatro Vascello e Teatro Biblioteca Quarticciolo e grazie alla rete pubblico/privata che sostiene il festival: Kings of the Netherlands, il Dutch Performing Arts, l’Institut Français – La Francia in scena – Fondazione Nuovi Mecenati, il Goethe-Institut, Flanders State of the Arts, l’Istituto Svizzero, Oficina Cultural – Embajada de España e Istituto Cervantes, Istituto Polacco di Roma e l’Adam Mickewicz Institute.
Il festival ha ricevuto per la sua trentaseiesima edizione il patrocinio dell’Ambasciata del Belgio in Italia, dell’Ambasciata Britannica a Roma, dell’Ambasciata di Spagna in Italia, dell’Ambasciata di Francia in Italia, dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma, dell’Ambasciata della Repubblica Ceca, dell’Ambasciata di Grecia di Roma, dell’Ambasciata di Finlandia a Roma, dell’Ambasciata di Svizzera in Italia, dell’Ambasciata del Portogallo a Roma e dell’Ambasciata della Repubblica del Sud Africa.
Il programma è inoltre costruito in network con Carrozzerie | n.o.t , 369 Gradi, ATCL per Spazio Rossellini, Periferie Artistiche – Centro di residenza multidisciplinare della Regione Lazio, Situazione Drammatica, Aerowaves – Dance Across Europe cofinanziato nell’ambito del progetto Europa Crativa, Re:Humanism, Alan Advantage, l’olandese MU Hybrid Art House, La Sapienza – Università di Roma, l’Accademia Nazionale di Danza, l’Accademia di Belle Arti di Roma, RUFA – Rome University of Fine Arts e Casa Dello Spettatore.
Il premio Vivo d’Arte è promosso dalla Farnesina – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale mentre fanno parte della rete di DNAppunti Coreografici: Cango, Casa della Danza – Bassano del Grappa, L’Arboreto – Teatro dimora di Mondaino, Gender Bender, Triennale Teatro dell’Arte.
Romaeuropa Festival è membro di EFA – European Festivals Associations e AGIS.