Giorgio Colangeli
è il professor Paolino, protagonista di L’uomo, la bestia e la virtù, classico di Luigi Pirandello con la rilettura registica di Giancarlo Nicoletti che debutta (riprogrammato dalla stagione 2020) da martedì 28 settembre alla Sala Umberto di Roma (repliche fino al 10 ottobre).
Nato in occasione del centenario di nascita del drammaturgo Premio Nobel, nel 2019, lo spettacolo è una rilettura contemporanea del classico pirandelliano (tratta dalla novella Richiamo all’obbligo), ma che si libera dell’ormai acquisito pirandellismo di maniera per lasciar emergere dal testo l’universo dell’autore, comico e tragico contemporaneamente, cinico e divertente, ma terribilmente umano, colto nella sua feroce attualità.
“Un approccio contemporaneo, dannatamente concreto. Archiviate la sperimentazione astratto/metaforica e le increspature del teatro di parola, rimangono il sangue, il sesso, il cibo, la merda e l’odore di umanità – spiega il regista – Nella volontà di fare, con questo “L’uomo, la bestia e la virtù”, uno spettacolo vivo, spietato, esilarante e maledetto”.
La storia è ben nota: il signor Paolino, professore privato che si vanta della sua trasparenza, in realtà conduce una doppia vita dato che è l’amante fisso della signora Perella. Lei è la moglie trascurata di un capitano di mare che torna molto raramente a casa e che evita di avere con qualsiasi prestito rapporti fisici con la moglie anche perché ha a sua volta convive a Napoli con la sua amante fissa. Insomma nulla potrebbe disturbare una tresca perfettamente oliata, ma a rompere gli equilibri sopraggiunge un imprevisto: inaspettatamente, la signora Perella rimane incinta del professore. E il professore deve fare di tutto per gettare la sua amante fra le braccia del marito in modo tale che suo figlio passi per il figlio legittimo del Capitano Perella e della moglie. Ma le cose si complicano perché il capitano tornerà a casa per una sola notte prima di partire per almeno altri due mesi. Paolino dovrà escogitare qualsiasi tipo di stratagemma per poter costringere il capitano ai suoi doveri coniugali per poter salvare non solo la sua dignità agli occhi della società, ma anche quella della sua amante. Pirandello affronta qui un tema farsesco subito enunciato dal titolo: l’uomo è la prima maschera, quella del professor Paolino che dietro il suo ostentato perbenismo, nasconde la relazione con la signora Perella, che a sua volta indossa la maschera virtù, la morigerata moglie abbandonata dal marito, il capitano Perella che agli occhi della gente indossa la maschera della bestia.
“Il buon Pirandello era uomo sovversivo e di scandalo. E quindi da scandalo e sovversione bisognava ripartire – prosegue Nicoletti – Senza la paura di sporcarsi le mani col cinismo, la ferocia, la comicità sbordante e la drammaticità cruda di Pirandello. Fra la Magna Grecia siciliana e Bunuel, fra la borghesia novecentesca e Lars Von Trier”. Arricchiscono la presenza preziosa del David di Donatello (nel 2007 per Aria salata) Giorgio Colangeli, artista versatile, che qui lascia emergere il suo lato più grottesco e più paradossale, Vincenzo De Michele, straordinario Capitano Perella e ValentinaPerrella, nel ruolo della “virtuosa” signora Perella. In scena anche Cristina Todaro, Alessandro Giova, Alex Angelini, Alessandro Solombrino e Giacomo Costa. Dopo il debutto di martedì 28 settembre (ore 21) lo spettacolo va in scena dal martedì – venerdì h. 21.00 / sabato ore 17 e ore 21 / domenica h. 17.00. Prezzo del 28€ – disponibili su www.salaumberto.com – www.ticketone.it.
Fabiana Raponi