SABATO 25 SETTEMBRE:
Dopo il debutto in PRIMA ASSOLUTA due giorni fa, Oscar De Summa porta ancora in scena L’ULTIMA EREDITÀ, un racconto di un doppio viaggio, geografico ed emotivo verso il paese natio per l’ultimo saluto al padre morente. È un ritorno verso l’infanzia e l’adolescenza e insieme una presa di coscienza del senso della vita, è una percezione nuova del mondo che ristabilisce la scala dei valori prioritari (Teatro Fabbrichino, ore 19).
Frutto di un intenso periodo di conversazioni con bambini attorno ai temi di vita e morte, finitezza e immortalità, con FOREVER la coreografa svizzera Tabea Martin tematizza giocosamente le comuni percezioni della vita dopo la morte e il desiderio finale di una vita infinita. La scena, danzando sul filo tra comico e tragico, celebra la vita giocando alla morte in un mondo dove antiche divinità e creature vengono rianimate dalle fantasie dei bambini. Attraversolibertà, ingenuità e fantasia proprie dell’immaginario infantile lo spettacolo rappresenta in modo poetico il carattere effimero della nostra esistenza (Teatro Metastasio, ore 20.30).
Va poi in scena CASTING PER UN FILM DAL WOYZECK, uno spettacolo di D’Amato/Stahly nato dall’incontro tra la creazione registica di Annalisa D’Amato e l’idea drammaturgica dello scrittore e sceneggiatore Maurizio Braucci. In scena, un gruppo trasversale – di attori professionisti e ragazzi napoletani – conduce lo spettatore attraverso un racconto a più livelli, in cui si osserva come il casting sia diventato luogo, oggi sempre più cercato e diffuso, in cui vite intere si trasformano in forme di spettacolo: ‘’Lo sfoggio di autenticità si è dimostrato un valore particolarmente redditizio’’, come intuiva Mark Fisher nel suo Realismo Capitalista, testo cardine di questo lavoro. Lo spettacolo si arricchisce dello sguardo fotografico di Thierry Arensma, autore di foto di scena e ritratti (Ex Cinema Excelsior, ore 22).
Ideato dai quattro curatori della rivista La Falena – Lorenzo Donati, Maddalena Giovannelli, Rodolfo Sacchettini, Alessandro Toppi – e organizzato in collaborazione con Edoardo Donatini, LE SCRITTURE DEL DOPO è un incontro sviluppato in due tempi per interrogarsi su come il teatro rifletterà il presente, attraverso quali silenzi, frasi e immagini, con che forme drammaturgico-visive, privilegiando quali trame e storie e per provare a dirci davvero cosa.
Senza mai smettere di pensare al palco e ai corpi degli attori, i quattro curatori de La Falena hanno invitato creatori e creatrici di narrazioni differenti (Paolo Bernardelli, Mimmo Borrelli, Maurizio Braucci, Linda Dalisi, Valentina De Simone, Rita Frongia, Chiara Lagani, Michele Lapini, Fabio Pisano, Michele Santeramo, Valentina de Simone, Diego Vincenti, Simona Vinci, Jonathan Zenti) ad un confronto sui doveri e le urgenze, e sulle possibilità e l’importanza delle parole e della scrittura. Tale confronto sarà diviso in due parti: nella prima parte, durante la mattinata, chi opera altrove dalla scena – generando podcast e sceneggiature cinematografiche, pagine di letteratura o di poesia, docu-serialità televisiva, testimonianza fotografica – chiarirà come racconta ciò che racconta, le modalità produttive e lo stile, le urgenze soggettive e la scelta di un argomento o di un tema, le modalità di fruizione e le incertezze, i fallimenti e le conquiste che sempre appartengono a un processo compositivo ed artistico. Nella seconda parte, nel pomeriggio, una tavola rotonda riunirà le drammaturghe e i drammaturghi presenti – intrecciando vocazioni e percorsi, opere e identità, i copioni che hanno già scritto e quelli che vorrebbero scrivere – per discutere del loro modo di dire, adesso, sulla scena (Teatro Magnolfi, dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18).
DOMENICA 26 SETTEMBRE:
Dopo aver già dialogato nel marzo 2021 con Maurizio Braucci e la regista Annalisa D’Amato a partire dallo spettacolo Casting per un film dal Woyzeck (in cui si osserva come il casting delle vite trasformate in forme di spettacolo sia diventato una pratica oggi sempre più cercata e diffusa) i ragazzi del progetto School of Met sono i protagonisti diLUNCH BREAK CON CASTING, un incontro pubblico con tutta la compagnia dello spettacolo andato in scena la sera prima presso l’ex cinema Excelsior. Sono le parole distopiche e visionarie di Realismo Capitalista di Mark Fischer – testo cardine del lavoro di D’Amato/Braucci – ad aver messo in connessione la compagnia di giovanissimi attori con le ragazze e i ragazzi di Prato che getteranno ponti tra gli artisti e il pubblico (Giardino Buonamici, dalle ore 11.30 alle 13).
Con il debutto in PRIMA NAZIONALE di INFINI, torna a Prato il coreografo francese Boris Charmatz. In questo lavoro Charmatz indaga il rapporto organico e conflittuale tra la natura finita del corpo e la moltiplicazione dei numeri, usando l’infinito come punto di partenza. Oggetto filosofico e matematico allo stesso tempo, pura astrazione e pilastro della realtà, l’infinito è per sua natura un concetto proliferante, la cui essenza è troppo grande da afferrare. Nel tentativo di dar forma a questo “infinito turbolento”, la coreografia crea un ipnotico conto alla rovescia – da 120 allo 0 – interpretato da sei inesauribili ballerini risucchiati da una cacofonia di numeri parlati, gridati e cantati. Il tempo, gli anni, i minuti, i fatti storici, la storia dell’arte, i gesti quotidiani, l’amore, la morte e il sesso, sono gli elementi che danno vita a una forma molecolare di danza – un mosaico spezzato e in continua mutazione che diffrange, disperde e condensa (Teatro Fabbricone, ore 18.30).
Per finire, JEZEBEL è una performance di danza dell’artista olandese di origini surinamensi Cherish Menzoispirata alla figura delle video vixen, le modelle iper-sensuali protagoniste dei video delle canzoni hip-hop di fine anni ’90 e inizio anni 2000. L’immagine delle” hip hop honeys” o “video girls” riproposta costantemente da quel genere di filmati è quella di un modello oggettivato a totale disposizione di una cultura dominata dagli uomini. Ora Jezebel cerca il suo riscatto e rifiuta di essere definita dagli altri e naviga nel paesaggio della cultura hip hop, alla ricerca di modi per recuperare la propria immagine(Teatro Metastasio, ore 20.30).
Per tutta la durata del festival sarà attivo il Contemporanea Bistrot presso il Giardino Buonamici, a cura di Atipico.
Biglietti da 6 a 15 euro, pass giornaliero 10 euro
Tutto il programma e le info su www.metastasio.it