Mentre ad Ascea (Salerno) sono in corso i preparativi del prossimo 25° anniversario di VeliaTeatro (agosto 2022), accanto all’area del Parco Archeologico di Elea Velia – perla della Magna Grecia più antica e patria di Parmenide – il promontorio dei filosofi continua a vivere online con DIONISO, LA POLIS, LA SCENA. CONVERSAZIONI SUL TEATRO ANTICO.
In compagnia di Edipo, Medea, Pasolini e Sarah Kane, sempre sul filo di una sorprendente e scandalosa attualità.
L’invenzione della peste e l’ambiguità del rapporto tra giustizia e legge saranno al centro dei prossimi appuntamenti previsti nel ciclo di webinar gratuiti che da questa primavera coinvolge alcuni tra i massimi classicisti italiani, organizzato in collaborazione con Fondazione Alario per Elea Velia e SFI – Società Filosofica Nazionale. In collegamento, personaggi di spicco del mondo universitario già molto noti al pubblico degli appassionati, come Michele Napolitano (Università di Cassino – 14 set.) e Antonietta Porro (Università Cattolica del Sacro Cuore – 2 ott), Gianni Guastella (Università di Siena – 9 ott), Maurizio Bettini (Università di Siena – 13 ott), Enrico Ariemma (Università di Salerno – 23 ott), Andrea Rodighiero (Università di Verona – 19 nov).
- Venerdì 24 settembre – ore 16.30 / 18.00
Michele Napolitano (UNICAS – Università di Cassino)
LA PESTE COME PRETESTO ERMENEUTICO NELL’EDIPO RE DI SOFOCLE
Tutti sanno che l’Edipo Re di Sofocle si apre con una scena di supplica: il popolo di Tebe si prostra ai piedi del suo re, pregandolo di guarire la città dalla terribile pestilenza che la consuma. Per quanto ai tempi di Sofocle la saga tebana avesse alle spalle una storia già lunga, la peste di Tebe sembra essere una novità di Sofocle: la tradizione non la conosce, Sofocle sembra averla inventata di sana pianta. Non si tratta di un escamotage gratuito: la pestilenza è, al contrario, il motore primo dell’azione, il pretesto che mette in moto quel meccanismo di ricerca che Edipo sperimenta, implacabilmente, su sé stesso. Come Amleto, anche Edipo cerca la verità: è il re di Tebe, non può rimanere sordo alle preghiere dei suoi concittadini. Ma, a differenza di Amleto, Edipo è destinato a pervenire alla verità della quale va in cerca solo alla fine di un lungo percorso di indagine che lo impegna lungo tutta la tragedia. Un percorso di indagine il cui esito è la completa rovina di chi quell’indagine aveva intrapreso. La peste, dunque, è un pretesto ermeneutico: serve a mettere in moto una dinamica di progressivo avvicinamento al vero. Ma il vero, una volta scoperto, si rivelerà spaventoso.
- Sabato 2 ottobre – ore 16.30 / 18.00
Antonietta Porro (UNICATT)
IL GIUSTO E LA LEGGE NELL’ANTIGONE DI SOFOCLE E NEL CRITONE DI PLATONE
L’intervento metterà in luce, attraverso l’esame di passi dell’Antigone di Sofocle e del Critone di Platone, opere composte meno di una cinquant’anni l’una dall’altra, la diversa prospettiva secondo cui esseaffrontano il tema della relazione fra la giustizia e la legge. Come si vedrà, le ragioni della differenza risiedono non solo nell’individualità degli autori dei testi implicati e nel loro particolare coinvolgimento con il contesto storico al quale appartengono, ma anche negli obiettivi diversi dell’opera teatrale e del dialogo filosofico, la prima mirante a porre sulla scena un conflitto irrisolto, il secondo a evidenziare una precisa visione dell’etica individuale e collettiva. La possibilità di un confronto fra i due testi sarà utile a valorizzare lo specifico di ciascuno di essi.
- Sabato 9 ottobre – ore 16.30 / 18.00
Gianni Guastella (UNISI)
GLI ATTORI PARLANO AL PUBBLICO: PROLOGHI (E NON SOLO) NELLA COMMEDIA ROMANA
- Mercoledì 13 ottobre – ore 16.30 / 18.00
Maurizio Bettini (UNISI)
RIDERE DEGLI DEI. DIONISO HERMES E GLI ENIGMI’ DEL POLITEISMO
- Sabato 23 ottobre – ore 16.30 / 18.00
Enrico Ariemma (UNISA)
CONSIDERAZIONI PROBABILMENTE ERETICHE SUL DIRITTO ALL’EROS (IR) RESPONSABILE: L’AFFAIRE FEDRA DA SENECA A SARAH KANE
- Venerdì 19 novembre – ore 16.30 / 18.00
Andrea Rodighiero (UNIVR)
MEDEA MAGA E MADRE TRA MITO E TEATRO