Cinema: 30 anni dalla caduta dell’Unione Sovietica
nei documentari d’archivio del Festival dei Popoli
Rivelata la sezione “Diamonds Are Forever – Red Utopia”, dedicata ai documentari del festival, oggi negli archivi di Mediateca Toscana, selezionata tra i 15 mila titoli in fase di digitalizzazione e valorizzazione
Firenze – Un giorno non comune, il 26 dicembre 1991: al culmine di un lungo processo di lotte politiche e tentativi di riforma, l’Unione Sovietica cessa formalmente di esistere. Il potere simbolico e l’impatto dell’evento sono enormi, in diretta proporzione a ciò che l’URSS ha rappresentato per l’immaginario mondiale lungo tutto il XX secolo.
A 30 anni esatti da quel delicatissimo momento storico, il Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, nelle date della sua 62° edizione a Firenze (dal 20 al 28 novembre), propone con la sezione Diamonds Are Forever – Red Utopia una selezione di opere provenienti dall’archivio del festival – un patrimonio che consta di 15 mila titoli –, perle rare da riscoprire del cinema documentario e confluite oggi negli archivi di Mediateca Toscana.
Un viaggio tematico curato da Daniele Dottorini che incrocia visioni diverse, dagli scorci di vita quotidiana alle immagini di un mondo in crisi, dall’utopia di un paradiso in terra al mito di un cinema che è sempre stato molto più che espressione di una propaganda. Un’occasione unica per vedere (o rivedere) sul grande schermo alcuni tra i più eclatanti capolavori degli ultimi decenni, girati dai maestri incontrastati di un’arte capace di farsi politica ed evocativa al tempo stesso.
Tra i film in programma, Our Century di Artavazd Pelechian (1983), sul “secolo breve” in Unione Sovietica, e Elegia sovietica di Aleksandr Sokurov (1989), visione lirica e lucida su un impero in procinto di crollare; l’imperdibile Belovy di Viktor Kossakovsky (1992), uno sguardo realista e poetico sul mondo contadino, e Paradise di Sergej Dvortsevoj (1995), in cui si dedica attenzione ai gesti quotidiani di uomini e donne in lotta per la propria sopravvivenza; poi i ritratti di persone sconosciute, spesso ai margini della vita frenetica delle città in Alone di Dmitri Kabakov (1999) e l’omaggio struggente di Elem Klimov alla sua compagna Larisa Shepitko (Larisa, 1980) e all’idea di un nuovo cinema sovietico; il movimento inquieto e frenetico di una generazione che anela una vita differente raccontata da un regista straordinario come Juris Podnieks in Is It Easy to Be Young? (1986). A conclusione del percorso, la memoria del cinema che riemerge nello sguardo di uno dei registi più significativi del panorama contemporaneo, Bill Morrison con The Village Detective (2021), incentrato sulle bobine di un vecchio film sovietico recuperate da un pescatore a 20 miglia dalla costa islandese.
“La presenza della sezione retrospettiva ‘Diamonds are Forever’ nel programma della 62° edizione” dichiara Alberto Lastrucci, responsabile dell’Archivio del Festival dei Popoli “rinnova l’appuntamento pluriennale con film appartenenti alla storia del cinema selezionati secondo criteri che mettono a confronto stili cinematografici, periodi storici, formati di ripresa diversi. L’intento è far confluire tale eterogeneità in un discorso unitario in cui il cinema, tout-court, si fa veicolo di una riflessione mai puramente nostalgica, bensì strumento utile a decifrare la complessità del reale”.
La sezione “Diamonds are Forever” fa parte integrante delle iniziative che il Festival dei Popoli, affiancato da un partner prezioso come Fondazione Sistema Toscana, ha intrapreso negli ultimi anni per la catalogazione, la digitalizzazione e la valorizzazione di un archivio audiovisivo internazionale di grande valore sia per la quantità e la qualità delle opere conservate che per le informazioni raccolte in oltre sei decenni di attività dell’Istituto. L’iniziativa è realizzata nell’ambito del progetto per la catalogazione, digitalizzazione e valorizzazione degli archivi Festival dei Popoli e Mediateca Toscana, che vede impegnati Regione Toscana e Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana.
Il programma della 62esima edizione (fino al 28 novembre, in vari luoghi della città), che verrà annunciato in occasione della conferenza stampa in prossimità dell’evento, presenta anche lo storico Concorso Internazionale (18 film tra cortometraggi, mediometraggi e lungometraggi, tutti inediti in Italia) e il Concorso Italiano (7 inediti assoluti, per un viaggio appassionante nell’Italia dei nostri giorni). Ci saranno poi numerosi Eventi Speciali (i film spettacolari per il grande pubblico); la sezione Let the Music Play dedicata al documentario musicale; il focus dedicato all’ambiente con i film di Habitat, la sezione rivolta ai giovani spettatori e alle famiglie, Popoli for Kids and Teens.
La 62/ma edizione del Festival dei Popoli è realizzata con il contributo di MiBACT – Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Sistema Toscana.
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