Dopo il successo dei primi concerti con Daniel Harding e Myung-Whun Chung, la Filarmonica della Scala continua il ciclo autunnale di appuntamenti musicali al Piermarini con la ritrovata capienza della sala. In programma domenica 24 ottobre alle ore 20 il debutto di Juraj Valčuha, insignito del Premio Abbiati 2018 come miglior direttore d’orchestra, accompagnato per l’occasione dal violinista ucraino Valeriy Sokolov, uno dei giovani artisti più talentosi della sua generazione. In programma il Concerto in re minore per violino di Khachaturian e la Sinfonia n. 1, composta da Šostakovič. La domenica successiva, il 31 ottobre, Marc Albrecht torna a dirigere gli scaligeri insieme al soprano Malin Byström, abituale protagonista dei maggiori palcoscenici europei e americani. Interprete di riferimento per la musica di Richard Strauss, Albrecht dedica il programma nella sua interezza al compositore russo, interpretando Traumerei am Kamin, Sinfonia Domestica e i Vier Letzte Lieder.
Il programma:
Il programma di Valčuha inizia con il Concerto per violino di Aram Khachaturian, dedicato al violinista David Oistrakh e composto nel 1940 in pochi mesi. Oistrakh la suonò per la prima volta con una tale spontaneità e passione che affascinò profondamente sia pubblico che critica. L’alto virtuosismo del Concerto, la sua struggente intensità melodica, il suo esotismo, i richiami all’Armenia, terra natale del compositore, mille sfumature e inflessioni cromatiche rendono questo brano uno dei capolavori di Khachaturian.
Stesso successo di pubblico e critica lo ebbe la Sinfonia n. 1 di Šostakovič, che rese molto popolare il compositore russo allora solo 19enne. Animata da un sincero e travolgente spirito giovanile, la Prima Sinfonia è chiaramente influenzata da Prokof’ev ma mostra già le linee peculiari dello stile di Šostakovič e la sua irrefrenabile creatività: lirismo marcato, ritmica incisiva e un uso anticonvenzionale della dissonanza.
Marc Albrecht invece dedica il concerto nella sua interezza a Strauss, come ha abituato il pubblico della Filarmonica in questi anni, aprendo la serata con Traumerei am Kamin (sogno davanti al camino), intermezzo composto nel ’84, a un anno dalla morte del compositore. Dopo tanti soggetti ispirati al mito, alle vicende bibliche, alla storia del Settecento, Strauss sente il bisogno di avvicinarsi alla realtà: il risultato è un’opera focalizzata sullo scenario borghese, sfiorando i confini del racconto biografico.
Sulla stessa scia compone la Sinfonia Domestica, opera non apprezzata dalla critica in quanto vero e proprio ritratto della famiglia di Strauss, personale e intimo, dove il compositore si abbandona all’idillio borghese, narrando una storia di vita quotidiana e semplice che si oppone allo schieramento orchestrale immenso di ben centodieci elementi.
Chiudono il programma i Vier letze Lieder (Quattro ultimi Canti), l’opera con cui Strauss dice addio al lirismo poetico della voce umana e si “congeda” dal mondo musicale. Sarebbe tuttavia sbagliato tuttavia vedere nei Lieder una rinuncia alla vita: essi sono piuttosto una glorificazione del passato, una commozione di rimpianti e speranze, un sereno congedo dal mondo. L’insieme sembra riassumere il ciclo della vita, dalla primavera al sole morente del crepuscolo, metafore esistenziali del movimento romantico che soggiogano l’ascoltatore con la bellezza del ricordo, sobria, malinconica e definitiva.
Domenica 24 ottobre 2021
ore 20.00
Teatro alla Scala
Juraj Valčuha, direttore
Valeriy Sokolov, violino
Aram Khachaturian
Concerto in re min. per violino e orchestra
Maurice Ravel
Sinfonia n. 1 in fa minore op. 10
Domenica 31 ottobre 2021
ore 20.00
Teatro alla Scala
Marc Albrecht, direttore
Malin Byström, soprano
Richard Strauss
Träumerei am Kamin
Vier letzte Lieder
Sinfonia Domestica, op. 53
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