Con Fanny Soft Happy & The Opposite, in scena al Teatro Vascello il 13 e il 14 ottobre, il coreografo olandese Connor Schumacher inaugura il nuovo appuntamento con la sezione Dancing Days del Romaeuropa Festival curata da Francesca Manica e in scena al Mattatoio
Con la sua ricerca artistica tesa all’individuazione di pratiche di movimento capaci di riconnettere le comunità, Schumacher è presto apparso come uno dei più promettenti coreografi europei. Direttore artistico di Stichting ARK, la fondazione con cui organizza corsi di movimento e con cui crea performance con l’obiettivo di far muovere le persone, Connor è convinto che il mondo sarebbe un posto migliore se ballassimo ogni giorno. Formatosi al Purchase Conservatory of Dance di New York, e come artista indipendente al Dansateliers di Rotterdam, nel 2019 il coreografo è stato insignito con il Premio del Dutch Dance Festival e i suoi spettacoli sono stati acclamati internazionalmente da pubblico e critica. Fanny Soft Happy & the Opposite, la sua nuova pièce coinvolge sei performer in un allenamento ad alta intensità per la mente e per il corpo. Una prova di resistenza che trasforma la vita in un’esperienza coreografica, musicale e jazz. Una necessità di resistenza che nasce in un mondo in cui i valori umani come la cura, la compassione e l’attenzione reciproca sembrano ostacolati. Come ci relazioniamo gli uni agli altri come individui in un mondo del genere? O a un gruppo? Grazie ai musical di Bob Fosse, alle neuroscienze e ai video di allenamento degli anni Ottanta, questi sei corpi diversi costruiscono un universo inclusivo, solidale, soffice e divertente, un “rave” colorato capace di accogliere ogni diversità nel movimento inarrestabile del corpo.
Dancing Days prosegue poi fino al 18 novembre al Mattatoio: il 15 e 16 ottobre sarà la volta di Simona Bertozzi danzatrice e coreografa, impegnata dal 2005 in un percorso autoriale di ricerca coreografica e vincitrice nel 2019 del Premio Hystrio Corpo a Corpo e del Premio ANCT. Con Quel che resta, nuova creazione site specific, porterà in scena una danza sconfinata, in grado di attribuire allo spazio delle caratteristiche ambientali che generano visioni e inattese capacità di attraversamento, fino a diventare intero organismo vivente, una moltiplicazione di vettori, di prospettive, di flessioni anatomiche, di ritmo e tempo.
È ispirato ai principi fisici del filosofo Gottfried Willhelm Leibniz il divertente PLI del coreografo e danzatore Viktor Cernický in scena il 15 ottobre. Una pièce intrisa di humour dove la semplicità spaziale e i pochi elementi scenici (22 sedie da conferenza) divengono metafora delle dinamiche senza fine dell’essere umano, della sua pazienza, della sua capacità di trasformare anche gli oggetti più ordinari in incredibili opere di architettura.
Il duo costituito da Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi “Talento dell’anno” per rivista tedesca Tanz – Zeitschrift für Ballet Tanz und Performance, prosegue la propria indagine sul potere a partire dal simbolo della bandiera con ARA! ARA! in scena il 16 e il 17 ottobre (lo spettacolo fa parte della selezione 2021 del network Aerowaves). Figure oniriche sembrano raccontare storie di conflitti che hanno avuto luogo nel perimetro ben definito di un campo di battaglia. ARA! ARA! è la definizione di un simbolo di potere in ascesa, ma la parola Ara lascia emergere un secondo significato che allude all’antico luogo deputato al sacrificio, qui inteso come meccanismo generatore di morte.
È una pièce coreutica ambientata in un campo da tennis e pensata come scrittura coreografica in dialogo tra presente e passato IGRA della compagnia Kor’sia, vincitrice della terza edizione del bando Vivo d’Arte promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il 26 e 27 ottobre la compagnia torna a confrontarsi con i grandi classici della danza come Jeux di Nižinskij per ricollocarlo nel presente allargando la visione di questo titolo del repertorio dei Ballets Russes ad universi e temi a lui vicini.
I video di musica pop e le clip youtube di Muhammad Ali e John McEnroe sono le fonti di ispirazione di UNAUTHORIZED che la coreografa greca Iris Karayan presenta il 30 e il 31 ottobre: osservando da vicino i modi in cui il corpo viene abitato e rappresentato nello sport e nella cultura pop la sua pièce è un collage live di enactment e mutazioni fisiche, uno spazio asettico e luminoso invaso dalla fisicità dei performer e volto ad esplorare l’emozionalità del corpo.
Infine, il 30 e il 31 ottobre va in scena Stefania Tansini, con il compimento dello studio vincitore di DNAppunti Coreografici 2020, mentre il 17 e 18 novembre, Collettivo MINE – formato da Francesco Saverio Cavaliere, Fabio Novembrini, Siro Guglielmi, Roberta Racis e Silvia Sisto – vincitore dell’edizione 2019 del concorso DNAppunti Coreografici presenta Esercizi per un manifesto poetico: un atto fondativo danzato che costituisce in maniera collettiva un manifesto poetico/ coreografico corale, un inno all’incontro umano e artistico, all’autorialità condivisa e alla poetica del corpo attraverso cui il collettivo investiga il proprio rapporto con l’estetica, la coreografia, i linguaggi, le regole e la ribellione.