Un progetto di TrentoSpettacoli
drammaturgia di Angela Dematté
regia di Filippo Renda
regia di Filippo Renda
in scena Laura Serena
assistente alla drammaturgia Gianluca Madaschi
scena e costumi Elisa Vinciguerra
organizzazione Daniele Filosi e Renato Barrella
scena e costumi Elisa Vinciguerra
organizzazione Daniele Filosi e Renato Barrella
con il sostegno di
Ministero della Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto,
Comune di Trento, Provincia Autonoma di Trento, Centro Servizi Culturali Santa Chiara
Ministero della Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto,
Comune di Trento, Provincia Autonoma di Trento, Centro Servizi Culturali Santa Chiara
“Questo è il dolore della vita:
che per essere felici bisogna essere in due.”
Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River
“Un personaggio umile, che nella vita ha solo pensato a obbedire. E che ora invece deve parlare, per la prima volta. Le parole che le escono di bocca dicono di desideri talmente repressi da sparire quasi dalla sua memoria. Un personaggio desiderante, che chiederà al silenzio della spettatrice o dello spettatore di fronte a sé di aiutarla a trovare una risposta”.
“Viaggio a Spoon River” parte dai 244 epitaffi poetici della “Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters, uno dei capolavori della letteratura americana: nel progetto di TrentoSpettacoli, la vita di cinque personaggi dell’Antologia riprende voce nel corpo di un singolo attore davanti a ogni singolo spettatore, creando una connessione simbolica intima e fortemente personale.
La drammaturgia di tutto il progetto è affidata ad Angela Dematté, che ha avuto il compito di scegliere cinque tra i 244 epitaffi dell’Antologia di Spoon River, e tradurli in altrettante drammaturgie teatrali, tenendo però conto della particolare modalità di fruizione “uno a uno”: «Quel che può fare un’autrice in un processo teatrale di incontro uno a uno tra attore/attrice e spettatore/spettatrice è tentare di innescare con le parole un processo rituale personale, che affida poi ad altri due cerimonieri, la regista e l’attore. Processo rituale e non religioso – spiega Dematté -, perché una “religio” non c’è, forse c’è stata molti secoli fa, in questo luogo sotterraneo romano-tridentino. Ma non c’è nemmeno a Spoon River, a ben vedere. Ho dunque costruito, credo in modo lecito, un processo misterico e non logico: il personaggio di questo aldilà sa tutto ma allo stesso tempo non sa, ed è condannato a ricordare quel che gli è accaduto e a dolersene e stupirsene ogni volta, di nuovo. Esattamente come per Dante davanti ai dannati o come ci accade nei sogni, è chi guarda e chi sogna che è chiamato a decidere dov’è il germe della colpa e dove quello dell’innocenza».
IL REGISTA – FILIPPO RENDA
Autore, regista, attore, dopo il diploma alla scuola del Piccolo Teatro di Milano muove i primi passi come assistente di Luca Ronconi in due produzioni del Piccolo Teatro di Milano. Con gli spettacoli di sua ideazione circuita anche in festival come Primavera dei Teatri, Castel dei Mondi e Colline Torinesi ed è prodotto da realtà affermate come il Teatro della Tosse o il Teatro delle Donne. Tra le sue regie “Ghertruda, la mamma di A.” è prodotto dal Teatro CTB di Brescia. È fondatore e direttore della compagnia Idiot Savant e dal 2018 collabora stabilmente con Manifatture Teatrali Milanesi e dirige con Stefano Cordella il festival di teatro indipendente Hors. Tra le sue drammaturgie “Circeo, il massacro”, scritto con Elisa Casseri, è pubblicato da Hystrio nel 2021. Come autore realizza, con Beppe Salmetti, il programma “Duel – Teatro a singolar tenzone” per Radio24. Come pedagogo, oltre a tenere annualmente workshop per professionisti, è docente di recitazione e acting coach presso l’Accademia Litta e la scuola Grock.
L’ATTRICE – LAURA SERENA
Dopo la laurea in disegno industriale a Treviso, si diploma alla scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da L. Ronconi. Ha lavorato con i registi Giorgio Sangati, Giuseppe Emiliani e Lorenzo Marangoni all’interno del Teatro Stabile del Veneto. Ha lavorato al Piccolo Teatro di Milano con Laura Curino, all’Olimpico di Vicenza con Eimuntas Nekrosius, con Luca Spadaro al Lac di Lugano, con Pierpaolo Sepe e la società Gli ipocriti di Napoli, con Maurizio Lupinelli al TPE di Torino. Ha collaborato e collabora con le compagnie Domesticalchimia, Exvuoto teatro, Idiot Savant e Slowmachine. Per il cinema ha lavorato con i registi: Alessandro Rossetto, Rolando Ravello, Federico Olivetti, Michele Pastrello, Maximiliano H. Bruno, Giacomo De Bello.