In esclusiva assoluta sulla piattaforma streaming ITsART, Madina: la nuova produzione del Teatro alla Scala che unisce teatro, canto e danza, con un inedito Roberto Bolle nel ruolo di cattivo
Milano, 14 Ottobre 2021. Dopo il grande successo della prima assoluta al Teatro alla Scala, in occasione del lancio Europeo della piattaforma dell’arte e della cultura italiana, il 5 Novembre, Madina approda in esclusiva streaming su ITsART.
Tratta dal romanzo La ragazza che non voleva morire, ispirato a una storia vera e firmato dalla stessa curatrice del libretto, Emmanuelle de Villepin, Madina rappresenta un unicum nel panorama teatrale. La produzione del Teatro alla Scala, prevista in scena nel marzo del 2020 e poi rimandata a causa della pandemia, trascende i canoni del classico balletto per dar vita a un’opera in cui ritmo e melodia si fanno corpo attraverso le musiche del Maestro Fabio Vacchi e le arti performative si fondono in uno spettacolo complesso ed emozionante, che prende vita attraverso le coreografie di Mauro Bigonzetti. Per questa prima assoluta di uno dei maggiori compositori del nostro tempo sul podio, la calibratissima bacchetta di Michele Gamba dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala.
Il linguaggio universale del corpo non lascia scampo. Un corpo violato, oppresso. Come quello di Madina, giovane donna interpretata da una straordinariamente coinvolta Antonella Albano, vittima della spirale di violenza perpetrata dalle truppe di occupazione sul suo Paese e succube dell’abuso fisico e psicologico da parte della sua stessa famiglia. Un inedito Roberto Bolle esce magistralmente dalla sua comfort zone per calarsi nei panni del feroce zio. Obnubilato dal disonore arrecato dalla nipote violata e dal fanatismo religioso, la costringe ad immolarsi come Kamikaze. Ma Madina si ribella a un destino imposto e sceglie la vita per sé e per gli altri.
La violenza, dunque, sembra essere il Leitmotiv che, come un turbinìo inesorabile e senza via d’uscita, scandisce il drammatico incedere dell’azione. Tuttavia, uno spiraglio di luce esiste. Unico e folgorante come l’amore tra Olga, la zia di Madina, e Louis, il giornalista che con l’incalzare degli eventi finisce per cedere al richiamo della propria coscienza. Il Duetto d’amore è l’emblema della resilienza di un’umanità che sopravvive alla morte.
Eros e Tanathos, vittima e carnefice, violenza e resilienza, anima e corpo: sono molteplici i topoi della tragedia classica presenti in Madina. Temi universali che trascendono lo spazio e il tempo. Perché “tutti potrebbero essere Madina”, eroina che reagisce con dignità ferrea alle sofferenze inflitte da un sistema profondamente abietto e crudele.
Il messaggio di Madina sfrutta la brutalità della violenza per condannarla strenuamente e senza eufemismi. Ed è un messaggio tanto più esplicito, quanto più carnale nei corpi dei danzatori che diventano artisti tout court: “L’arte deve porsi il problema della comunicazione. Perché la comunicazione è il motivo stesso dell’esistenza dell’arte” afferma Fabio Vacchi. “La condizione assoluta è che le forme artistiche coinvolte in questo messaggio siano espresse alla massima potenzialità”.
E in questa produzione sono davvero coinvolte tutte le forme artistiche: accanto a Roberto Bolle e Antonella Albano, in scena Martina Arduino e Gioacchino Starace, nei ruoli di Olga e Louis, Gabriele Corrado nel ruolo di Sultan e agli artisti del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala diretto da Manuel Legris, in un paesaggio teatrale e sonoro abitato dalle voci dell’attore Fabrizio Falco e dei cantanti Anna-Doris Capitelli e Chuan Wang. Il Maestro Michele Gamba dirigel’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala. Il trentaseienne direttore d’orchestra milanese, dopo essere salito in corsa per ben due volte sul podio scaligero – per i verdiani Due Foscari in sostituzione di Michele Mariotti e durante una recita delle mozartiane Nozze di Figaro in sostituzione di Franz Welser-Most – ha conquistato il suo ruolo da titolare e prossimamente dirigerà L’elisir d’amore e la nuova produzione di Rigoletto.
Luci e scene sono di Carlo Cerri, che cura anche il design video assieme a Alessandro Grisendi e Marco Noviello, i costumi sono firmati da Maurizio Millenotti con la collaborazione di Irene Monti.
Madina è uno spettacolo appassionante e contemporaneo. Uno spettacolo che regala spunti di riflessione dai quali la società moderna non può più esimersi.
Per questo, il Teatro alla Scala ha scelto ITsART come piattaforma digitale per dare alla sua diffusione più ampio respiro e regalare l’emozione di una straordinaria esperienza on demand, ovunque si desideri ed in qualsiasi momento, tramite PC, MAC, Tablet e Smartphone Android e iOS oppure su Smart TV scaricando l’applicazione ITsART dall’App Store del televisore.
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