Artisti, Musicisti, Ballerini, Fotografi, Performer, Cantanti, Attori, hanno contaminato lunedì 11 ottobre, dalle ore 18:30 fino alle 3 del mattino, la terrazza e il palazzo del Rione Monti dove vive Francesca Chialà, ideatrice e animatrice della FESTA delle 7 ARTI, il Movimento Artistico d’Avanguardia fondato 3 anni fa dalla Regista e Performer e che sta invadendo il centro e le periferie di Roma con l’Arte Contemporanea Performativa.
L’AperiCena Artistico, organizzato a casa della Chialà per ringraziare tutti gli Artisti appartenenti alle diverse 7 Arti che gratuitamente hanno partecipato alla prima Performance di Arte Contemporanea sul Tetto della Metro Cavour (per le donne Afghane che stanno combattendo per le loro libertà fondamentali) sabato 18 settembre scorso e, dopo 7 giorni, a Corviale 25 settembre (per scongiurare che il Mitreo diventasse un deposito dei Vigili Urbani), si è trasformato in un Happening artistico fino alle 3 del mattino. L’AperiCena è stato inaugurato alle 18:30 da un’altra Performance di Arte Contemporanea che ha attraversato tutti i 5 piani del Palazzo fino ad arrivare alla casa della Chialà, e poi terminare con l’Aperitivo e la Cena sull’enorme Terrazzo del Palazzo con vista spettacolare sul Campidoglio.
La Performance di Arte Contemporanea, ideata e organizzata in soli 3 giorni, è la 3° tappa di un percorso artistico e filosofico quasi hegeliano di tesi, antitesi e sintesi, iniziato a Monti, andato a Corviale e ritornato a Monti e si è ispirata al primo Happening inventato a New York nel 1959 dall’artista Allan Kaprow, alle lezioni di John Cage della metà degli anni cinquanta, ma soprattutto è stata un omaggio al sommo poeta Dante Alighieri per i 700 anni dalla sua morte.
Come per John Cage la musica è natura – non imitazione della natura – e l’uomo ha un ruolo subalterno, non è né esecutore né creatore della musica ma un liberatore del suono, così per la Regista e Performer di Arte Contemporanea, Francesca Chialà, l’artista non controlla, non domina la natura ma la ascolta. Nelle Performance collettive di Arte Contemporanea che realizza, la Chialà vuol liberarsi dalle costrizioni e rimuovere l’idea di modello. Come Cage ha determinato il crollo dell’idea europea di musica, basata sulla centralità del compositore, distruggendo la figura del compositore genio di stampo romantico, così la Chialà ha elaborato una visione antitetica al mercato dell’Arte Contemporanea e vuole mettere in discussione la figura dell’Artista Perfomer individualista (alla Marina Abramovich per intenderci), costruita dal sistema economico e funzionale alla perpetuazione di un modello di Arte Contemporanea che finge di stimolare la riflessione nello spettatore, ma in realtà è puro intrattenimento necessario al business dell’Arte Contemporanea. Per la Chialà, artista, manager culturale, ma soprattutto Sociologa, l’Arte Contemporanea deve avere una concreta funzione sociale e incidere sulla realtà per cambiarla e trasformarla. Per questo realizza tutte le sue Performance con una sua forma personale di mecenatismo e riesce a coinvolgere gratuitamente tutti gli Artisti che generosamente donano la loro arte alla diversa causa che si sceglie ogni volta di sostenere.
Tutti gli invitati all’AperiCena Artistico sono stati accolti dalla padrona di casa nel cuore dell’antica Suburra, il primo Rione di Roma, davanti al portone del Palazzo della Chialà che rappresentava il Virgilio di Dante, e dalla ballerina italo-greca-eritrea Victoria Markakis, che impersonava Beatrice. La Chialà ha fatto srotolare ai primi invitati arrivati puntuali per l’Aperitivo in terrazza, una delle 3 tele lunghe 10 metri che sono state colorate dalla Chialà e dai corpi di 3 donne sul Tetto della Metro Cavour da un lato della tela e, dall’altro lato, dai corpi di 7 ballerine nell’Anfiteatro di Corviale, mentre ballavano accompagnate dalla musica dal vivo.
Tra i primi invitati arrivati puntualissimi c’era l’attore Rodolfo Corsato, il cantante e attore Gianluca Guidi, il compositore e direttore d’orchestra internazionale di Jazz, Massimo Nunzi, la famosa imprenditrice digitale Caterina Schiappa, il top manager Paolo Sarzana, la cantante lirica pronipote del poeta russo Puskin, Natalia Pavlova, la fondatrice e direttrice dell’Orchestra Sinfonica Città di Roma, Barbara Painvain, la cantante Clelia Liguori, il chitarrista e compositore Enrico Cresci, la scrittrice Giovanna Abbiati, il set designer e swing dancer newyorkese Bret Lehne. Dopo aver srotolato la tela, la Chialà ha invitato i suoi invitati a prendere in mando la tela, come in un lungo corteo, e a salire le 5 rampe di scale con lei, capeggiati dalla cantautrice e performer Daphne Nisi, che intonava delle note a cappella, e dal fotografo della danza, Enrico Ripari che faceva dialogare fotografia, canto e movimento dei corpi.
L’eclettica cantante Daphne Nisi ha guidato con la sua voce le “Anime” degli ospiti della Chialà, insieme ai suoi colleghi cantanti Daniela Troilo, David Gravandini, Laura Sciocchetti e Daniele Giannetti, creando un’improvvisazione vocale collettiva che ha traghettato metaforicamente i partecipanti dall’Inferno al Paradiso. Attraverso un canto spontaneo ed estemporaneo hanno creato tutti insieme il percorso di trasformazione e di passaggio fra i vari stati dell’esperienza dantesca, sino a raggiungere il 5° piano dove all’ingresso della casa della Chialà c’era l’artista visiva e fondatrice del Mitreo di Corviale, Monica Melani, ad accoglierli nell’esperienza della “Pittura Energetica”.
La Chialà faceva posare a terra lungo le scale la lunga tela e consegnava ogni suo ospite alla Melani che li invitava a versare una goccia di colore sul foglio di carta ricoperto di acqua e interpretava lo stato d’animo e la fase di vita di ciascuna persona. Ad attenderli nell’appartamento della Chialà c’erano diversi musicisti e cantanti che hanno suonato e cantato per gli ospiti che sceglievano quanto restare ancora immersi nella musica o raggiungere le vette del Paradiso sul terrazzo, al sesto piano, con una vista spettacolare sul Campidoglio.
L’aperitivo e la cena sono stati preparati dalle sapienti mani della mamma della Chialà, Vita Maria Gentile, che ha deliziato tutti gli ospiti con i prodotti tipici pugliesi e le ricette tradizionali della Valle d’Itria, la zona dei trulli dove è nata e cresciuta fino a 19 anni la Chialà (puré di fave accompagnate da cicorie selvatiche raccolte nei campi pugliesi dalla stessa mamma della Chialà, olive fritte e friggitelli, orecchiette con il cacioricotta pugliese, polpette di pane e formaggio, la “cialledda”, peperonata e caponata pugliesi, friselle miste con pomodori e ricottaforte pugliese, etc.). Il vino è stato gentilmente offerto dall’imprenditore Alessandro Baioni che ha personalmente presenziato all’AperiCena raccontando a tutti gli ospiti le caratteristiche del suo vino prodotto nelle Marche dove ha creato la “Corte del Gusto”, un resort a 5 stelle lusso nelle colline marchigiane in provincia di Ancona dove produce vino DOC, olio extra vergine e miele di altissima qualità.
La Chialà, dopo aver accompagnato ogni suo ospite verso il Paradiso, riportava la lunga tela con Daphne Nisi, gli altri cantanti del suo gruppo musicale e il fotografo Enrico Ripari, all’ingresso del Palazzo dove la Beatrice di Dante accoglieva gli altri ospiti arrivati nel frattempo. Il percorso su è giù per i 5 piani delle scale è stato ripetuto per tutti gli ospiti invitati dalla Chialà al suo AperiCena Artistico. Per l’occasione la Chialà ha indossato il meraviglioso vestito rosso scelto per la Performance a Corviale, diventato ormai un’opera d’arte perché trasformato dai 7 colori corrispondenti ai 7 Chakra, scelti dalla Chialà per colorare le 3 enormi tele. Le altre 2 tele sono state allestite e appese sui muri lungo le scale del Palazzo, accogliendo i partecipanti in contesto colorato e davvero onirico.
Le altre traversate dall’Inferno al Paradiso hanno visto coinvolti, tra gli altri, il famoso collezionista di Arte Contemporanea, Giovanni Giuliani, la nota cantante Jazz Cinzia Tedesco, il famoso compositore di colonne sonore Paolo Vivaldi, il compositore Marco Sinopoli (figlio del Direttore D’Orchestra Sinopoli), l’attore Marco Simeoli, la ballerina del Teatro dell’Opera Annalisa Cianci, il famoso coreografo internazionale ed ex ballerino Marco Chiodo, l’attore e noto coach Saverio Deodato, la cantante di flamenco Benedetta Piatti, il pianista Stefano Sabatini etc.).
Tutto veniva ripreso dalle telecamere del Tg3 della RAI che ha immortalato la performance artistica lungo i 5 piani, fino al meraviglioso terrazzo immerso nelle piante e nei fiori, richiamando metaforicamente la selva oscura di Dante (la Chialà è cresciuta sulla Selva di Fasano, ormai famosa per le sue Masserie a 5 stelle lusso che accolgono le star internazionali come Madonna).
Sono arrivati, tra gli altri, durante la cena anche il ballerino di Ballando con le Stelle Samuel Peron, Personal Dancer della Chialà, con la sua fidanzata, l’attrice ed ex miss mondo Tania Bambaci, il primo ballerino dell’Opéra di Parigi Alessio Carbone, la cantautrice, attrice ed ex modella Valeria Altobelli, il famoso critico e direttore di Musei Danilo Eccher, lo scienziato e divulgatore scientifico della RAI più famoso d’Italia, Valerio Rossi Albertini scelto da Milly Carlucci e che debutterà come concorrente di Ballando con le Stelle questo sabato 16 ottobre, arrivato con un bellissimo mazzo di fiori per la Chialà, etc).
Durante e dopo la cena hanno iniziato tutti a suonare, cantare e ballare fino alle 3 del mattino. La Chialà ha duettato con i diversi ospiti, esilarante è stato il casquè con il ballerino newyorkese Bret Lehne e il tango con Valerio Rossi Albertini.
La FESTA delle 7 ARTI è un Movimento Artistico d’Avanguardia che coniuga Arte e Solidarietà, Bellezza e Innovazione ed è il Manifesto estetico e simbolico di una società inclusiva e multiculturale, di una città cosmopolita che deve eliminare le disparità tra centro e periferia, contaminando la periferia con la bellezza e la storia del centro, ma contemporaneamente contagiare i centri storici con l’energia, la vitalità e la genuinità delle periferie.
La missione della FESTA delle 7 ARTI, sostiene Francesca Chialà, “è sperimentare nuovi percorsi di collaborazione solidale tra gli artisti, eliminare le barriere tra le diverse arti e le distinzioni all’interno della stessa, tra l’arte d’élite, la cultura pop o quella d’avanguardia, per esempio, la danza classica che si intreccia con la danza contemporanea, quella performativa e la danza di coppia come il tango, i ritmi del flamenco e la musica jazz con la classica, la lirica e la musica leggera, intrecciando i diversi mondi all’interno della stessa arte e contaminando poi le diverse 7 Arti tra di loro. E soprattutto la nostra missione è invadere e trasformare con l’arte le periferie, per creare insieme un nuovo modello di rinascita del senso civico, un esempio di inclusione sociale, di trasformazione sostenibile e partecipata della società. Come? Attraverso diverse esperienze collettive di sperimentazione di nuovi linguaggi dell’arte, nelle sue diverse espressioni che dialogano e si intrecciano con la forza delle nostre tradizioni artistiche. L’adesione incondizionata in pochi giorni di così tanti artisti che gratuitamente hanno accettato di venire, sia nel Rione Monti, sia a Corviale mi riempie di gioia e di speranza per il futuro. E la mia più grande soddisfazione è stata riuscire ad ottenere la ristrutturazione dell’Anfiteatro che è stato restaurato dall’ATER (la società pubblica, proprietaria di Corviale, che gestiste tutte le case popolari della Regione Lazio), in occasione della FESTA delle 7 ARTI e finalmente restituito ai cittadini di Corviale. La Festa delle 7 Arti è una straordinaria opportunità per condividere Bellezza e una Visione Solidale della Vita, la concreta rappresentazione simbolica di un nuovo modello di società basata sull’Economia del Dono e la Cultura della Generosità e della Sostenibilità. Sono sempre stata affascinata dalla storia delle Avanguardie artistiche del primo novecento e mi sono sempre chiesta come mai negli ultimi anni non nascessero più movimenti artistici collettivi. Dopo tanti anni di studi, analisi, riflessioni sono arrivata alla conclusione che tutto questo è responsabilità della mercificazione dell’arte e per questo ho dato vita alla nostro movimento artistico, libero, gratuito e generoso”.
Le Total Performing 7 Arts, ideate e organizzate dalla Chialà sempre in 7 giorni, sono delle sperimentazioni artistiche all’insegna dell’Innovazione Sociale e di una nuova visione di Arte Pubblica e Privata Partecipata e Gratuita che vuole promuovere un giocoso modello di Economia del Dono ed Educazione Civica con la POTENZA delle 7 ARTI e l’incredibile GENEROSITA’ degli Artisti coinvolti. Tutto pensato e realizzato solo in 7 giorni perché è una Performance anche l’organizzazione della Performance, animata da quel “Desiderio Feroce” di cui parla Keith Jarret, mentre il numero 7 è una sorta di mantra totalizzante che perseguita tutta la produzione artistica di Francesca Chialà.