19 ottobre > 14 novembre | sala Fassbinder
Robert e Patti
di Emanuele Aldrovandi
uno spettacolo di Francesco Frongia
con Ida Marinelli, Riccardo Buffonini, Loris Fabiani
brani originali Pezzi di te e Nasci di Cesare Malfatti
luci Giacomo Marettelli Priorelli
fonico Gianfranco Turco
produzione Teatro dell’Elfo
prima nazionale
«‘La musica è cambiata’ non è solo un modo di dire. Il mondo è cambiato, così come il mercato. Ma sono cambiati anche gli uomini e il loro bisogno di esprimersi attraverso l’arte, la poesia, la musica. Cosa determina il bisogno vitale di un artista di esprimersi?».
Francesco Frongia ha chiesto a Emanuele Aldrovandi di scrivere un testo su misura per Ida Marinelli, interrogandosi attorno a questa domanda. È nato Robert e Patti (presentato come semplice lettura scenica per quattro repliche nel 2018) e ora proposto in una versione compiuta e definitiva, nella quale Riccardo Buffonini e Loris Fabiani affiancano l’attrice dell’Elfo.
È uno spettacolo ‘rock’ che ci trasporta in uno scalcinato loft newyorchese, ingombro di scatole, locandine e manifesti, vestiti e parrucche, strumenti e dischi affastellati in modo precario, come in procinto di essere traslocati. Da qui entriamo in un’altra dimensione di spazio e di tempo e, sospinti dalla musica, approdiamo negli anni Settanta.
«Con Robert e Patti – dice il regista – vogliamo raccontare il percorso di un’artista che non ha conosciuto il successo, ma che non riesce a rinunciare alla sua arte e al ricordo del suo amore. I personaggi hanno lo stesso nome di Robert Mapplethorpe e Patti Smith, hanno sfiorato le stesse persone, vissuto negli stessi luoghi, ma non sono riusciti a diventare altrettanto famosi. Ma cosa significa diventare famosi? Famosi per chi, quanto bisogna essere famosi per essere famosi davvero? Andy Warhol prediceva che nel futuro tutti avremmo avuto quindici minuti di notorietà.
Nello spettacolo un agente vende questa notorietà surrogata e cerca di convincere la nostra Patti (che di cognome fa Johnson) ad esibirsi in club improbabili, imitando Patti Smith. Ma l’anima di una vera artista non è mai in vendita, anche se naturalmente ha bisogno di qualcuno che la ascolti. La musica rock, ancora più delle altre arti, è quel settore in cui domina il conflitto tra l’ambizione artistica e il dover soddisfare il gusto del pubblico per poter vendere il proprio lavoro. E torna la domanda: cosa significa essere famosi?
La colonna sonora dello spettacolo spazia dalla ‘famosissima’ Planet Caravan dei Black Sabbath alla musica dei Sonic Youth, gruppo seminale che più di ogni altra band ha segnato lo sviluppo del rock alternativo americano, ma che alla stragrande maggioranza delle persone non dice niente. Se è nato il grunge, il noise-rock e gran parte dell’indie-rock anni ‘90 lo dobbiamo a loro.
Per dare prova del mondo musicale di Patti Johnson ho chiesto invece a Cesare Malfatti di comporre un paio di brani: il primo s’intitola Pezzi di te, mentre il secondo, Nasci, è una ballata di cui utilizziamo solo la melodia. Nel corso dello spettacolo vedremo che Patti prova a usare la musica per provocare negli ascoltatori una reazione. Un esempio di questo suo stile provocatorio è il pezzo Il disastro (un’improvvisazione della protagonista) in cui canta la strofa ‘il disastro si compie lentamente’ e vedendo lo spettacolo scopriremo che mai canzone è stata più autobiografica…
Patti Johnson non è mai esistita, ma esistono molti artisti come lei. Robert e Patti è dedicato a tutti quelli che ostinatamente rimangono artisti anche se non diventano famosi.
È un viaggio nel mondo della musica alternativa in compagnia degli ultimi sognatori ‘duri e puri’ per cui ‘essere’ è più importante che ‘apparire’. Una lezione di vita, in cui la New York degli anni Settanta si confronta con il mondo di oggi.
La musica oggi ha smesso di funzionare come ‘agente predittivo’ di cambiamenti più ampi. Perché? Cosa è cambiato? Davvero non esiste nessuna alternativa a questo modello di società? E se fosse l’arte che può aiutarci a cambiare il mondo?».
TEATRO ELFO PUCCINI, sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33, Milano – Martedì /sabato ore 21.00, domenica ore 16.30 – Prezzi: intero € 33 / rid. giovani e anziani €17,50 / online da € 16,50 Info e prenotazioni: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org