Educazione e temperamento francesi, passaporto svizzero, formazione musicale tedesca, sangue italiano, il tutto condito da una sana passione per lo sport: un mix speziato ed esplosivo è la carta d’identità di Lorenzo Viotti, trentenne neodirettore musicale della Netherlands Philharmonic Orchestra e della Dutch National Opera di Amsterdam atteso per il debutto alla guida dell’Orchestra di Santa Cecilia giovedì 4 novembre alle ore 19.30 (Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia, repliche venerdì 5 alle ore 20.30 e sabato 6 alle ore 18). Figlio d’arte, Viotti è salito alla ribalta internazionale nell’ultimo decennio e nonostante la giovane età ha già guidato importanti orchestre europee in un’escalation senza sosta. Figlio dei suoi tempi, oltre a essere una star del podio lo è anche del web con i suoi 61.000 followers su instagram che con lui condividono successi e vita quotidiana.
Nel concerto romano – escursione nel tardo-romanticismo tedesco con la suite dal Cavaliere della rosa di Richard Strauss e l’ouverture Die Fledermaus di Johann Strauss, archetipo dell’operetta viennese – in sostituzione della violinista Veronika Eberle debutterà il ventenne Giuseppe Gibboni neo vincitore della 56a edizione del concorso internazionale Paganini. Prima di Gibboni, gli unici italiani ad assicurarsi la prestigiosa onorificenza erano stati Salvatore Accardo (1958), Massimo Quarta (1991) e Giovanni Angeleri (1997). La vittoria di un giovanissimo musicista italiano è una nota di merito alla scuola italiana alla quale Gibboni si è formato avendo studiato prima con Maurizio Aiello e poi con lo stesso Accardo. Con questa scelta, ancora una volta, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia mostra la sua sensibilità nella valorizzazione dei giovani talenti, punto di forza della politica intrapresa negli ultimi anni. Il brano scelto da Gibboni per il suo debutto nella stagione della prestigiosa istituzione romana non poteva che essere il celeberrimo Concerto per violino di Čajkovskij, uno dei brani che più di altri offre la possibilità di mostrare le doti di virtuoso di un solista. Passaggi difficili e spettacolari, generosa inventiva melodica, lirismo intenso che pervade tutta l’opera saranno un ottimo biglietto da visita per una brillante carriera.
Lorenzo Viotti
A partire dalla stagione 2021/22, a soli 30 anni, Lorenzo Viotti è il nuovo direttore principale della Netherlands Philharmonic Orchestra e della Dutch National Opera (DNO) di Amsterdam.
Viotti ha fatto il suo debutto con la Dutch National Opera a settembre 2019, sostituendo Sir Mark Elder nel dittico verista Pagliacci / Cavalleria rusticana. Il giovane direttore franco-svizzero, già Direttore Musicale della Gulbenkian Orchestra di Lisbona dalla stagione 2018/19, si è imposto all’attenzione internazionale con la vittoria di alcuni concorsi: Nestlé e Salzburg Festival Young Conductors Awards 2015 all’età di 25 anni, nonché Cadaqués International Conducting Competition e MDR Conducting Competition nel 2013. Nel 2017 ha ricevuto l’International Opera Newcomer Award.
Lorenzo Viotti ha già diretto importanti orchestre internazionali tra cui l’Orchestra del Concertgebouw, la BBC Philharmonic di Manchester, la Royal Liverpool Philharmonic, la Tokyo Symphony Orchestra, l’Orchestre National de France, l’Orchestra Sinfonica di Bamberg, l’Orchestra del Gewandhaus, i Münchner Philharmoniker, l’Orchestra Tonkünstler di Zurigo, Rotterdam Philharmonic Orchestra, Danish National Radio Symphony Orchestra, Camerata Salzburg, ORF Vienna Radio Symphony Orchestra, Wiener Symphoniker, Staatskapelle Dresden, Gustav Mahler Youth Orchestra, Royal Philharmonic Orchestra, Filarmonica della Scala, Staatskapelle Berlin, Netherlands Philharmonic.
I recenti debutti statunitensi con la Cleveland Orchestra e in Canada con l’Orchestre Symphonique de Montréal sono stati acclamati da pubblico e critica. Alla fine di febbraio 2020 Lorenzo Viotti ha anche diretto per la prima volta i Berliner Philharmoniker a Berlino e Baden-Baden.
Oltre a numerosi concerti che spaziano dal repertorio classico a quello contemporaneo, Viotti ha recentemente diretto Romeo e Giulietta di Gounod (La Scala, Milano), Manon Lescaut (Oper Frankfurt), Rigoletto (Staatsoper Stuttgart e Semperoper Dresden), Werther (Oper Frankfurt e Opernhaus Zürich), Tosca (Oper Frankfurt e New National Theatre Tokyo), Carmen (Staatsoper Hamburg e Opéra national de Paris), Die Csárdásfürstin (Opernhaus Zürich) e Faust (Opéra national de Paris, registrazione e trasmissione televisiva).
Oltre ai suoi impegni concertistici in tutto il mondo, i suoi progetti futuri includono Der Zwerg di Alexander von Zemlinsky e Missa in tempore belli di Joseph Haydn (De Nationale Opera Amsterdam, produzione di apertura della nuova stagione, la prima come direttore principale) e Thaïs (Teatro alla Scala).
Lorenzo Viotti è nato a Losanna in una famiglia di musicisti franco-italiani. Ha studiato pianoforte, canto e percussioni a Lione e ha frequentato corsi di direzione d’orchestra a Vienna, dove si è esibito come percussionista in varie importanti orchestre, tra cui i Wiener Philharmoniker. Ha continuato la sua formazione di direttore d’orchestra con Nicolás Pasquet al Conservatorio di Weimar.
Giuseppe Gibboni nato a Campagna nel 2001, è figlio del violinista Daniele e della pianista Gerardina Letteriello; ha iniziato a studiare violino con il padre a tre anni e si è diplomato a quindici presso il Conservatorio “G. Martucci” di Salerno sotto la guida di Maurizio Aiello. È stato allievo di Salvatore Accardo, che vinse il Premio Paganini nel 1958, presso l’Accademia Chigiana, dove ha conseguito il diploma d’onore. Nonostante la giovane età si è esibito in numerosi concerti in Italia e in Europa e ha ricevuto importanti riconoscimenti. Ha vinto la 56ª edizione del Premio Paganini, che si è svolta a Genova dal 15 al 24 ottobre. Emozionato, subito dopo la consacrazione di Genova, ha ricordato il prezioso insegnamento ricevuto da Salvatore Accardo e la felice circostanza che maestro e allievo hanno vinto lo stesso prestigioso premio a distanza di 63 anni. Al vincitore, come da tradizione, spetterà anche l’onore di suonare il violino appartenuto a Niccolò Paganini, il mitico Guarneri del Gesù, da lui soprannominato “il mio Cannone violino” per l’eccezionale potenza sonora. Con Giuseppe Gibboni, dopo ventiquattro anni il Premio Paganini torna nelle mani di un italiano. Erano stati soltanto tre i connazionali ad aver vinto nelle precedenti edizioni: Salvatore Accardo, come già ricordato, nel 1958, Massimo Quarta nel 1991 e Giovanni Angeleri nel 1997.
Giovedì 4 novembre ore 19.30, venerdì 5 ore 20.30 e sabato 6 ore 18
Auditorium Parco della Musica di Roma – Sala Santa Cecilia
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Lorenzo Viotti direttore
Giuseppe Gibboni violino
J. Strauss Die Fledermaus: Ouverture
Čajkovskij Concerto per violino
R. Strauss Il cavaliere della rosa suite
M. Ravel La valse
www.santacecilia.it
biglietti da €19 a €52