Al Teatro Argentina di Roma giovedì 18 novembre in duo con il pianista Konstantin Lifschitz. Musica di Brahms, Grieg, Bartók e Prokof’ev.
Il concerto si inserisce nell’ambito della rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo” sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo
Tecnica impeccabile, passione, sensibilità, poesia, sono queste alcune delle peculiarità che distinguono lo stile di Vadim Repin violinista fra i più celebri al mondo ospite del prossimo concerto dell’Accademia Filarmonica Romana al Teatro Argentina giovedì 18 novembre (ore 21) insieme al pianista Konstantin Lifschitz. Avviato giovanissimo alla carriera artistica dopo la medaglia d’oro a soli 11 anni nel 1982 al Concorso Wienawski, nel 1987 Repin diviene il più giovane vincitore di sempre del prestigioso Concours Reine Elisabeth di Bruxelles. Ha suonato con le più grandi orchestre, diretto da Gergiev, Jurowski, Muti e altre rinomate bacchette. Non mancano premi discografici e riconoscimenti internazionali a suggello di una straordinaria carriera. Instancabile animatore musicale è anche ideatore e direttore artistico dal 2014 del Transiberian Festival of the Arts in Siberia, a Novosibirsk, sua città natale, di un Vadim Repin Festival a Tokyo e a Lille.
Con il suo prezioso violino Stradivari ‘Rode’ del 1743, Repin sale sul palco insieme a Konstantin Lifschitz pianista che ritroviamo nelle principali sale concertistiche di tutto il mondo, negli ultimi anni anche in veste di direttore d’orchestra, professore della Lucerne University of Applied Sciences and Arts.
I due eseguono un programma con musiche composte fra fine ’800 e prima metà del ‘900. Da una parte lo stile “classico” della Sonata n. 3 op. 108 (1888) di Johannes Brahms, fedele alla tradizione e alle esigenze di equilibrio e ordine della forma-sonata, e della Sonata n. 3 op. 45 (1886-87) di Edvard Grieg dalle sfumature armoniche con richiami a melodie popolari, tipici del compositore norvegese. Dall’altro il Novecento di Sergej Prokof’ev e Béla Bartók. Del primo la Sonata op. 94bis (1944) è la versione per violino dell’originale per flauto, alla cui stesura collaborò anche il celebre violinista David Oistrakh. Quasi a sorpresa, ritroviamo uno stile fedele a una impostazione classica, dall’ispirazione lirica, cui però non si sottrae lo stile ritmico dell’autore russo, le citazioni umoristiche e il richiamo a temi della tradizione popolare. E di temi popolari (ungheresi e tzigani), è intrisa la Rapsodia n. 1 (1928) di Bartók, frutto del suo approfondito studio scientifico sulla musica popolare del suo paese.
Il concerto si inserisce nell’ambito della rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo” sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo.
Biglietti: Teatro Argentina da 16 a 26 euro. (tutti i prezzi sono comprensivi di prevendita).
Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org
Si raccomanda la prenotazione e l’acquisto on line su filarmonicaromana.org.
L’ingresso in sala avverrà rispettando le disposizioni anti Covid.
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REPIN / LIFSCHITZ
TEATRO ARGENTINA (largo di Torre Argentina 52)
giovedì 18 novembre ore 21
Vadim Repin violino
Konstantin Lifschitz pianoforte
Edvard GRIEG Sonata n. 3 in do minore op. 45
Sergej PROKOF’EV Sonata n. 2 in re maggiore op. 94bis
Béla BARTÓK Rapsodia n. 1 SZ 86
Johannes BRAHMS Sonata n. 3 in re minore op. 108
Nell’ambito della rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo”
sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo
Vadim Repin. Nato in Siberia nel 1971, a undici anni ha vinto tutte le categorie del concorso Wienawski, debuttando subito dopo a Mosca, San Pietroburgo, Tokyo, Monaco, Berlino, Helsinki e alla Carnegie Hall di New York. A diciassette anni è stato il più giovane vincitore di sempre del Concorso Reine Elisabeth di Bruxelles. Da allora si è esibito con le orchestre e i direttori più importanti del mondo e in tutti i maggiori centri musicali.
Fra i più recenti progetti, Pas de Deux con la ballerina Svetlana Zakharova, i concerti con l’Orchestra Nazionale della Rai, l’esecuzione del nuovo Concerto per violino della Gubajdulina (con l’Orchestra Sinfonica della Radio di Vienna diretta da Mustonen, e a Lipsia con la Gewandhaus diretta da Nelsons), e la prima della versione riveduta di La Sindone di Pärt alla quale il compositore, in occasione del suo 85° anno, ha aggiunto una parte per violino solo per Repin.
Nel 2014 è fondatore, e da allora direttore artistico, del Trans-Siberian Arts Festival che si tiene nella nuova sala di concerti di Novosibirsk, coinvolgendo altri sedi in Russia, Giappone, Israele, Vienna, Stati Uniti, Francia. Durante il Festival ha eseguito le prime assolute di Concerti per violino a lui dedicati da Yusupov, Auėrbach e Gubajdulina.
Per Warner Classics e Deutsche Grammophon ha registrato diversi CD, sia di musica da camera (con Argerich, Maisky, Lang Lang, etc.), sia solista con orchestra (Filarmonica di Vienna e Muti, Gewandhaus Orchestra e Chailly).
Nel 2010 ha ricevuto la più alta distinzione francese, la Victoire d’Honneur, e il titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et Lettres per i suoi servizi alla musica.
È stato nominato professore onorario del Conservatorio di Musica di Pechino e al Conservatorio di Shanghai. Nella scorsa stagione ha tenuto masterclass all’Università Mozarteum di Salisburgo.
Vadim Repin suona il violino ‘Rode’ di Antonio Stradivari del 1733.
Konstantin Lifschitz. Nato a Kharkov, Ucraina, nel 1976, ha studiato alla Scuola speciale di Musica Gnessin di Mosca con Tatiana Zelikman. Dopo il diploma ha continuato i suoi studi in Russia, Inghilterra e Italia, con Alfred Brendel, Leon Fleisher, Theodor Gutmann, Charles Rosen, Karl Ulrich Schnabel, Vladimir Tropp, Fou Ts’ong e Rosalyn Tureck.
Dal suo debutto in recital a Mosca a soli tredici anni, si esibisce nei maggiori festival e nelle più importanti sedi concertistiche di tutto il mondo. Appare con le principali orchestre internazionali, tra cui New York Philharmonic, Chicago Symphony Orchestra, London Symphony Orchestra, San Francisco Symphony, St. Petersburg Philharmonic Orchestra, Orchestra Sinfonica della Radio di Berlino, Konzerthausorchester Berlin, Vienna Radio Symphony Orchestra, Academy of St Martin in the Fields, collaborando con direttori quali Temirkanov, Marriner, Haitink, Luisi, Jurowsky e molti altri.
Come appassionato camerista, Konstantin Lifschitz ha collaborato con Kremer, Vengerov, Repin, Maisky, Rostropovič, Gutman, Kopatchinskaja, Kashimoto, Gabetta, etc. Recentemente appare frequentemente anche in veste di direttore d’orchestra con i Moscow Virtuosi, Century Orchestra Osaka, Philharmonic Chamber-Orchestra Wernigerode.
Ha pubblicato numerosi CD e DVD con l’etichetta Orfeo. Fra i tanti, dirigendo dal pianoforte, la registrazione di tutti i sette Concerti per tastiera di Bach con la Stuttgart Chamber Orchestra.
Dal 2008 è professore dell’Università di Scienze applicate e Arti di Lucerna.
Al Teatro Argentina di Roma giovedì 18 novembre in duo con il pianista Konstantin Lifschitz. Musica di Brahms, Grieg, Bartók e Prokof’ev.