In linea di massima
in tutto quello che stiamo facendo
Beuys risulta essere un pretesto
o meglio un pre_forma; Beuys c’è ma non si vede…
Una serie di “incontri” con le persone e con il territorio che lo abitano per ricordare, riscoprire e conoscere ad esattamente cento anni dalla nascita l’arte e il pensiero di Joseph Beuys, artista sciamano, tra le figure profetiche ed emblematiche nel panorama artistico mondiale e tra i protagonisti dell’Arte Contemporanea d’Avanguardia.
Partirà domenica 7 novembre a Bellusco per poi continuare fino al 4 dicembre in tanti comuni del Vimercatese Beuys senza Beuys, ambizioso progetto di delleAli Teatro realizzato nell’ambito di En Plein Air con il sostegno di Fondazione Cariplo, Comune di Bellusco, Parco P.A.N.E., Comune di Sulbiate, Coop Mezzago, ILINX | Residenza RAMI e in collaborazione con le più attive realtà del Vimercatese, dalle associazioni agli apicoltori.
Al centro del progetto infatti c’è proprio la relazione con il territorio e i suoi abitanti proprio come teorizzato dall’artista tedesco, che per primo parlò di scultura sociale e di arte antropologica.
Un programma che intende rivolgersi a diverse tipologie di pubblico e diviso in quattro parti (o azioni) ognuno con un titolo che è prima di tutto un assioma (o slogan) dell’artista.
Prima azione è il primo assioma: Ogni uomo è un artista.
Si parte domenica 7 novembre a Bellusco alle ore 15.30 con Il prodigio delle api, passeggiata nei dintorni con i fondatori di Apicu, piccola apicultura molto attiva nel territorio (partenza presso la Chiesa di Santa Maria Maddalena di Camuzzago) per raccontare come, dalla notte dei tempi, le api attirano la nostra curiosità, nutrono la nostra fantasia, appagano numerosi nostri bisogni e di come esista veramente qualcosa di prodigioso che ci lega a questi insetti. Si continua alle ore 17.30 con Beuys senza Beuys – En plein air, chiacchierata con la giornalista Manuela Gandini per fare ponte tra aperto e chiuso, arte e natura, api e regine.
Alle ore 18 si terrà l’azione esa_tonale BEE on the flower, azione e voce di Antonello Cassinotti,
clarinetto di Giancarlo Locatelli, dramturg Letizia Buoso e cura dell’ineffabile di Giada Balestrini per spiegare come ogni ape è un artista: da sola non potrebbe vivere poiché non sarebbe capace di nutrirsi, riprodursi, scaldarsi a sufficienza. Ma tante api assieme formano una colonia e solo in questo modo possono sopravvivere.
La seconda azione non poteva che essere “In difesa della natura” con la performance NATURALIS. Per un accordo con la natura, rito di piantumazione dedicato a Beuys, azione, campana, voce di Antonello Cassinotti, clarinetto basso, campanelle, rete da pescatore e sasso di Giancarlo Locatelli, dramaturg Letizia Buoso e cura di Giada Balestrini (domenica 14 novembre alle ore 11 a Pessano con Bornago dove a seguire il pubblico potrà collaborare alla messa a dimora di una pianta, con il sostegno di P.a.n.e. Parco Agricolo Nord Est e in collaborazione con Il Molgora – circolo Legambiente di Pessano con Bornago, Associazione Volontari Caponago e Banca del Tempo di Caponago).
Domenica 21 novembre alle ore 11.45 la performance NATURALIS invaderà invece gli Orti sociali urbani di Sulbiate, evento in collaborazione con la Proloco di Sulbiate, mentre sabato 4 dicembre alle ore 15 l’azione si svolgerà nelle aiuole del Teatro TECA di Cassano d’Adda dove si continuerà con la presentazione del libro dal titolo L’Edera – Per un’etica rampicante nello spettacolo a cura del collettivo Itaca Etica, in collaborazione con R.A.M.I. nell’ambito di Habitat Scenari possibili.
Altro comune e altro assioma: si entra nel vivo del pensiero di Beuys con La rivoluzione siamo noi, poiché proprio nelle nostre idee risiede l’unica rivoluzione possibile e solo nel nostro comportamento e nella comprensione vi è evoluzione: domenica 28 novembre si terrà presso il CAAM di Mezzago alle ore 15.30 un incontro di casualità, risposte e domande per scolpire il pensiero, informale presentazione attorno al fuoco, con un bicchiere di vino e in altalena del progetto di arte partecipativa “Siamo noi la Risoluzione?” a cura di Annalisa Limonta, Valeria Codara e Antonello Cassinotti.
Si continua al BLOOM di Mezzago alle 17.30 con un aperitivo e la proiezione del film La rivoluzione siamo noi di Ilaria Freccia, racconto di un momento straordinario e irripetibile nella storia dell’immaginario del nostro Paese: gli anni tra il Sessantotto e la fine dei Settanta, in cui l’Italia fu uno dei centri propulsori di un nuovo modo di leggere il mondo.
I quattro postulati (ultimo è KUNST = KAPITAL) saranno al centro di una serie di approfondimenti e dibattiti sulle tesi di Beuys con gli studenti della Quarta Grafici, Terza Design, Terza e Quarta Multimediale e Audiovisivo dell’Istituto Einstein di Vimercate.
E per approfondire o semplicemente approcciarsi per la prima volta all’opera di Joseph Beuys dal 6 novembre al 5 dicembre da non perdere “Di a da in con su per tra fra J. Beuys.”, selezione suggerita di video e link online sui canali social di delleAli Teatro.
Beuys senza Beuys un progetto delleAli Teatro realizzato nell’ambito del progetto En Plein Air
con il sostegno di Fondazione Cariplo, Comune di Bellusco, Parco P.A.N.E.
Comune di Sulbiate, Coop Mezzago, ILINX | Residenza RAMI e in collaborazione con:
Associazione ETRE, Apiqu, Associazione Volontari Caponago, Banca del tempo di Caponago, Il Molgora- Circolo Legambiente di Pessano con Bornago, Comune di Pessano con Bornago, Comune di Caponago, BLOOM, Terrestra, CAAM, PiantaNatura, Pro Loco Mezzago, Pro Loco Sulbiate, Istituto Einstein, Young Radio
Per info: organizzazione@delleali.it – www.delleali.it – telefono 377 130 4141
tutte le iniziative sono gratuite e nel rispetto delle norme COVID
ACT ACT ACT … Greta Thunberg eroina e protagonista nella nemesi (storytelling) del climate change nei suoi discorsi ripete continuamente le parole: ACTION, ACT!
È questa la cosa più corrispondente all’arte che esista.
Nel secolo scorso un artista, Joseph Beuys, ha cercato di portare a coscienza l’Ybris umana nei confronti del contesto naturale in cui vive e della propria stessa natura con una serie di AZIONI la cui preparazione può essere considerata quasi teatrale.
Tra i primi a partecipare alle manifestazioni del gruppo Fluxus, in seguito ha delineato il suo lavoro nell’area delle performance e dell’impegno politico, sociale e pedagogico.
Il suo fare artistico è caratterizzato dalla sua “presenza”.
Ci interessa indagare la sua figura e la sua opera in virtù di una urgenza che è anche nostra, quella di uscire dall’imbarazzo di abitare una umanità antropocentrica, per cui la ricchezza non è più il respiro che ci lega alla vita o l’aria che respiriamo o il gesto magico che ci fa creativi e che incrementa il nostro capitale sociale e ancor più che tradisce il proprio essere naturale, senza più essere capace di un gesto rivoluzionario, salvifico.
Vogliamo essere sciamani di noi stessi, solo così forse possiamo azzardare anche solo l’idea di curare le ferite del mondo, senza per altro la presunzione di riuscirci.
Abbiamo necessità e urgenza di AGIRE un ritmo dettato dall’ascolto e abbiamo bisogno di tempo per condividerlo tra noi e con chi vorrà approfittarne in attesa che l’idea nasca, maturi e si manifesti.
Così vorremmo succedesse nelle nostro lavorare rispettando per altro i nostri canoni formali: sappiamo che qualsiasi risultato raggiungeremo, nel tempo vestirà gli abiti di quel Teatro Sonoro che caratterizza da anni la nostra indagine dei territori che abitano l’universo musicale e quello performativo nel tentativo di metterli in relazione senza che una disciplina prevarichi l’altra, ma dove entrambi agiscono nel rispetto delle proprie specificità.