“Dentro” di Giuliana Musso arriva al Teatro Astra per la rassegna “Terrestri”
All’artista di origine vicentina, una delle maggiori esponenti del teatro d’indagine, il Premio della Critica 2021 assegnato dall’ANCT (Associazione Nazionale Critici di Teatro) nell’ambito del Festival di teatro in carcere “Destini incrociati”
“Ho il desiderio di un teatro che ci guardi negli occhi e che ci ascolti, di una drammaturgia che nasca dall’indagine e trasferisca sulla scena la testimonianza di chi vive.” Un’intenzione, quella di Giuliana Musso, espressa perfettamente in “Dentro. Una storia vera, se volete“, l’ultimo lavoro ideato per La Biennale Teatro, sul palco dell’Astra di Vicenza venerdì 19 novembre alle 21.
Il terzo appuntamento della rassegna Terrestri 2021-2022, la stagione del contemporaneo curata dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno del Ministero della cultura e della Regione del Veneto ed in rete con la Commissione Pari Opportunità della Provincia di Vicenza, vede protagonista una delle maggiori esponenti del teatro d’indagine, tra poesia e denuncia, come strumento per arrivare dritto al pubblico: “DENTRO è la messa in scena del mio incontro con una donna e con la sua storia segreta”, spiega Musso. “La storia di una verità chiusa dentro ai corpi e che lotta per uscire allo scoperto. Un’esperienza difficile da ascoltare. Una madre che scopre la peggiore delle verità. Una figlia che odia la madre. Un padre innocente fino a prova contraria. E una platea di terapeuti, consulenti, educatori, medici, assistenti sociali, avvocati che non vogliono sapere la verità”.
Dopo “La fabbrica dei preti”, sui “non detti” della Chiesa cattolica, e “Mio eroe”, sull’esperienza di essere madre in tempi di guerra, “Dentro” apre un’altra crepa su uno dei tabù contemporanei: la violenza sui minori. Allo spettacolo, in scena la vigilia della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra il 20 novembre, per l’occasione proprio sabato alle 10.30 seguirà la presentazione del libro omonimo, sempre all’Astra, che racconta lo spettacolo scritto dall’autrice ed edito (nel 2020) da Scalpendi, come gli altri due testi che compongono la trilogia dedicata al Teatro d’Indagine, “La fabbrica dei preti” (2012) e “Mio eroe” (2016). Giuliana Musso racconterà ciò che dà forza a quest’opera, che “non è un lavoro sulla violenza, ma sull’occultamento della violenza. Un piccolo omaggio teatrale alla verità dei figli”.
Classe 1970, vicentina d’origine e udinese d’adozione, l’attrice, una delle più grandi soliste della scena nazionale, torna all’Astra portando in scena con la collega Maria Ariis l’incontro con una donna e con la sua storia segreta, del quale ha curato anche drammaturgia e regia, in uno spettacolo necessario, con le musiche originali di Giovanna Pezzetta, la consulenza musicale e gli arrangiamenti di Leo Virgili e le scene di Francesco Fassone. “Il segreto ha un contenuto preciso e un fine positivo: protegge qualcosa o qualcuno”, prosegue l’artista. “Il segreto silenzia una verità che potrebbe danneggiare degli innocenti. Anche la censura ha un contenuto preciso ma il suo fine è contrario a quello del segreto: danneggia gli innocenti, protegge vili interessi. Il tabù invece, per noi, oggi, è il puro terrore di sapere, quindi il suo contenuto rimane ambiguo e indeterminato”.
Un giorno speciale, venerdì 19 novembre, anche per un riconoscimento importante: la consegna del Premio della Critica 2021 assegnato dall’ANCT (Associazione Nazionale Critici di Teatro) nell’ambito del Festival di teatro in carcere “Destini incrociati”. Dalle 17 nella diretta streaming dal Teatro Palladium di Roma, condivisa anche sulla pagina Facebook del Teatro Astra, sarà letta la motivazione. Un’occasione unica per festeggiare il ventennale di un percorso teatrale importante da attrice, regista e autrice.
“In tutte le vicende di abuso sui minori che io ho conosciuto per voce delle vittime nessun colpevole è mai stato condannato”, conclude Giuliana Musso. “La violenza sessuale è un segreto che permane tutta una vita dentro alle case, dentro agli studi dei medici, degli psicoterapeuti o degli avvocati, in quelle dimensioni private in cui le vittime possono restare confinate senza venire riconosciute. I fini compassionevoli del segreto quasi sempre si fondono con quelli vergognosi della censura e con quelli inconsci del tabù. L’esistenza stessa delle vittime, con la loro rabbia inavvicinabile o con il loro inconsolabile dolore, ci turba fino alle radici e così, pur di non maneggiare l’odio dei padri, deploriamo quello dei figli”.
Nuovi spunti anche per gli spettatori curiosi di Astraclub, che di volta in volta approfondiscono in un percorso guidato i temi proposti dagli spettacoli in programma. Un’iniziativa che mantiene vivo il rapporto con il pubblico, in un dialogo costante, obiettivo da sempre al centro delle proposte di La Piccionaia.
Le prevendite sono chiuse. La lista d’attesa al botteghino per eventuali posti che dovessero liberarsi aprirà venerdì 19 novembre alle 20.