testo e regia Emanuele Aldrovandi
con Bruna Rossi e Giorgia Senesi
scene e grafiche CMP design, costumi Costanza Maramotti
luci Vincent Longuemare, suoni Riccardo Caspani
movimenti Olimpia Fortuni, design farfalla Laura Cadelo Bertrand
responsabile tecnico Luca Serafini
produzione Associazione Teatrale Autori Vivi, Emilia-Romagna Teatro Fondazione, Teatro dell’Elfo in collaborazione con L’arboreto Teatro Dimora | La Corte Ospitale: Centro di Residenza Emilia-Romagna; in collaborazione con Big Nose Production; con il sostegno di Centro di Residenza della Toscana (CapoTrave/Kilowatt e Armunia); con il sostengo di Fondazione I Teatri Reggio Emilia
Testo vincitore del Premio Hystrio scritture di scena 2015 e del Mario Fratti Award 2016
Emanuele Aldrovandi è uno dei giovani autori più apprezzati di questi anni. Farfalle, testo con cui ha vinto il Premio Hystrio 2015 e il Premio Mario Fratti Award 2016, è stato messo in scena per la prima volta nel 2019 a New York in versione inglese e il 9 settembre ha debuttato finalmente anche in Italia, all’Arena del Sole di Bologna. Ai riconoscimenti che ha ottenuto in ambito teatrale quest’anno se ne è aggiunto anche uno cinematografico: con il cortometraggio Bataclan ha vinto il Nastro d’argento 2021.
Farfalle, una coproduzione dell’Associazione Teatrale Autori Vivi con Emilia-Romagna Teatro Fondazione e Teatro dell’Elfo, va in scena all’Elfo Puccini dal 16 novembre. Aldrovandi qui firma anche la regia, dirigendo Bruna Rossi e Giorgia Senesi, due sorelle ormai lontane che raccontano la loro storia, due donne che interpretano tutti i personaggi della loro vita.
È una favola nera fra Milano, Palermo e New York, un gioco divertente e crudele.
L’autore si cimenta con la scrittura di personaggi femminili complessi partendo da alcune novelle di Pirandello: in scena due sorelle, ciniche e poetiche, una bionda (Bruna Rossi) e una mora (Giorgia Senesi) e al centro il gioco che le ha unite fin da quando sono rimaste sole: chi ha in mano il ciondolo a forma di farfalla può obbligare l’altra a fare qualsiasi cosa, pena la fine del gioco.
Con tanta ironia, acutezza e una buona dose di realismo ‘magico’, l’autore racconta della crescita personale di due ragazze e delle scelte di vita – bizzarre o banali, obbligate o inaspettate – che compiono. È così che acquisiscono una sempre maggiore consapevolezza di sé e finiscono per diventare molto diverse dalle ragazzine che erano. Il loro percorso è opposto, quasi complementare e il cambiamento che vivono le porta prima ad allontanarsi e poi a scontrarsi violentemente.
La bionda accetta, giovanissima, il matrimonio combinato con un quarantenne ritardato ma molto ricco che le propone suo padre poiché le sembra vintage e un buon modo per ‘emanciparsi dal concetto di emancipazione’ e diventa così moglie e madre. Poi vedova. Senza particolari rimpianti. Quando scopre che un tumore le lascerà solo sei mesi di vita decide di separarsi dai figli e partire per scoprire il mondo. La mora diventa una fotografa, gira il mondo, è libera e single; per dieci anni, presa dalla sua vita, non rivede la sorella, per poi ritornare al funerale del cognato e, alla vista dei nipoti, rendersi conto di avere bisogno di altro, di qualcosa di suo: così fa un figlio con la fecondazione assistita e smette di viaggiare per dedicarsi a lui. Continuerà a ritenere sbagliate le scelte di sua sorella.
«È indubbio che Aldrovandi sia fra i drammaturghi e sceneggiatori italiani di maggior talento fra quelli della nuova generazione, ma occorre dire che a queste abilità di scrittura non sono inferiori a quelle come decisore del processo scenico (e filmico).
Anzi. Talvolta, come nel caso di Farfalle, la regia pare aggiungere una ulteriore determinazione all’intenzione poetica, riuscendo a qualificare scelte precise, sensate, di ritmo e di indirizzo.
Il pretesto fabulistico della trama calata sulle due interpreti è una specie di “dimmi, dammi, comanda”: le due sorelle, rimaste senza madre e con un padre che le ha abbandonate piccolissime andando via con una crudele e accondiscendente matrigna come nelle migliori favole, sono sole.
Inventano quindi un gioco in cui a turno, chi ha in mano la collana a forma di farfalla, può obbligare l’altra a fare qualsiasi cosa, pena la fine del gioco. Lo spettacolo è quindi una sorta di avanti e indietro di memorie dentro un vissuto in cui il rapporto archetipico tra le due sorelle vuole essere narrato in un ampio ventaglio di sfaccettature, fino alla crudeltà con cui le due donne pretendono di influenzare le rispettive esistenze, con scelte indirizzanti non banali e a volte terribili.
Nessuna delle due vuole terminare il gioco perché sarebbe in fondo la fine di tutto quello che le ha legate, fra dispetti e atti d’amore, avvinte da un vincolo di sangue ma ancor più di senso stesso dell’esistere».
Renzo Francabandera, paneacquaculture.net
TEATRO ELFO PUCCINI, sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33, Milano – Mart./sab. ore 21.00, domenica ore 16.30 – Prezzi: intero € 33 / rid. giovani e anziani €17,50 / online da € 16,50 Info e prenotazioni: biglietteria@elfo.org
TOUR:
11 dicembre 2021 Cantù (Teatro San Teodoro)
15 dicembre 2021 Lugano (Teatro Foce)
12 marzo 2022 Roccabianca (Teatro Arena del Sole)
19-20 marzo 2022 Napoli (Galleria Toledo)
26 marzo 2022 Teatro Corte (Coriano)
1 aprile 2022 Teatro Subastò (Spello)
21-24 aprile 2022 Reggio Emilia (Teatro Cavallerizza)