Ancora un inedito dittico e due titoli di rarissima esecuzione andranno in scena al Teatro Pergolesi di Jesi per la 54esima Stagione Lirica di Tradizione: “Il segreto di Susanna”, intermezzo in un atto di Ermanno Wolf-Ferrari, su libretto di Enrico Golisciani, rappresentato per la prima volta nel 1909, e “La scuola di guida”, idillio musicale di Nino Rota su libretto di Mario Soldati, del 1959.
È la proposta della Fondazione Pergolesi Spontini, per una nuova produzione che debutterà sabato 20 novembre ore 20,30 e domenica 21 novembre ore 16, ed un’anteprima giovedì 18 novembre ore 16 riservata ai giovani studenti coinvolti nel progetto di educazione musicale “Musicadentro 2021”.
Gabriele Bonolis dirige il Time Machine Ensemble, la regia è di Alessio Pizzech, light designer è Nevio Cavina. Le scene sono di Bianca Piacentini ed i costumi di Cristiana Attorrese, vincitrici della I edizione del “Concorso per scenografi e costumisti” dedicato a Josef Svoboda aperto a neo diplomati delle Accademie di Belle Arti di Macerata e Bologna: una nuova modalità per valorizzare i giovani creativi. Nel cast de “La scuola di guida” sono Solodkyy Vasyl e Angela Nisi, per “Il segreto di Susanna” cantano Salvatore Grigoli e Angela Nisi con il servo muto interpretato da Salvo Pappalardo.
“Lo spettacolo – spiega il regista, Alessio Pizzech, che colloca l’azione negli anni ’60 del Novecento – nasce dall’idea di creare una cornice comune drammaturgica alle due opere, le quali scorreranno una nell’altra, come se La scuola di guida fosse il sogno, l’apparizione di un presunto o vissuto tradimento da parte della protagonista de Il Segreto, appunto Susanna, alle spese del suo amato (o forse poco amato?) Conte Gil: tradimento compiuto attraverso un bacio appassionato con il suo insegnante di scuola guida.
Il povero Gil, preso dai suoi pregiudizi maschili, dalle sue ossessioni borghesi, pensa che il segreto della sua giovane sposa Susanna risieda in un furtivo bacio ma la sua vera trasgressione è ben altra. Ha odore di tabacco, è un gesto maschile, quello del fumare, che appartiene al mondo degli uomini e che oggi possiamo comprendere solo pensando che ogni donna ha diritto a un proprio segreto, a una parte sconosciuta che neanche il suo uomo può esplorare. Ogni donna conserva un segreto trasgressivo, che l’uomo cerca di sapere, ma il segreto vero, intimo non dovrebbe essere conosciuto giacché ogni coppia può costruirsi con una sana dose di divertente ipocrisia, con un patto di non belligeranza. Le due storie così messe vicine nello spazio-tempo della rappresentazione creano una serie di rimandi, di doppi sensi, che restituiscono una figura di donna che lotta per affrancarsi dai modelli di comportamento usuali, alla ricerca di una propria autonomia”.
La nuova produzione è valorizzata dalla prima edizione del concorso per scenografi e costumisti che la Fondazione ha voluto dedicare al grande scenografo Josef Svoboda. Una nuova modalità, aperta agli studenti neo laureati delle Accademie di Belle Arti di Macerata e Bologna (partner del progetto), per valorizzare i giovani creativi che possono così vedere realizzato il proprio progetto scenico e avere la possibilità di valorizzare il proprio curriculum collaborando con registi professionisti.
Giovani e di talento sono anche i musicisti del Time Machine Ensemble. Nato per volontà di Casa Musicale Sonzogno e con il coinvolgimento della Fondazione Pergolesi Spontini, l’ensemble coinvolge giovani solisti con l’obiettivo di realizzare progetti di riscoperta di grandi autori del Novecento o nuovi concept originali di spettacolo dedicati alla musica d’oggi.
Il nuovo allestimento, interamente realizzato a Jesi, presso la Sartoria Teatrale del Pergolesi e il Laboratorio Scenografico della Fondazione Pergolesi Spontini, si inquadra in una stagione lirica pensata come un lungo viaggio nella varietà del Teatro Musicale dal ‘700 ai nostri giorni, da “Notte per me luminosa” di Marco Betta, a “Maria de Buenos Aires” di Astor Piazzolla, da “La serva padrona” di Giovanni Battista Pergolesi e “The telephone” di Gian Carlo Menotti a “Il castello del principe Barbablù” di Béla Bartók. Titoli rari, intriganti, godibili, di breve durata, che offrono al pubblico inediti percorsi di ascolto e la piacevolezza dello stare insieme a teatro, nel pieno rispetto delle norme anticontagio e della sicurezza delle maestranze e degli spettatori.
“Il segreto di Susanna”, opera dell’italo-tedesco Wolf-Ferrari composta nel 1909, mette in scena con leggerezza, ironia ed eleganza un vero e proprio elogio della sigaretta, oggetto, passatempo o vizio, come lo si voglia chiamare. Nell’intermezzo diventa una sorta di deus ex machina che fa il suo dovere per risolvere una situazione apparentemente senza via d’uscita: dopo avere inconsapevolmente minacciato la pax coniugale di una giovane coppia piemontese piccolo borghese, la sigaretta si trasforma in uno strumento di riappacificazione e di ritrovata felicità. La musica di Wolf-Ferrari è godibilissima e palpabili sono i riferimenti culturali cui il compositore si ispira, in particolare l’opera buffa settecentesca per la struttura drammaturgica, che ricorda molto la pergolesiana Serva padrona andata in scena lo scorso ottobre sempre nell’ambito del cartellone lirico di Jesi.
Il breve idillio musicale “La scuola di guida” su testo di Mario Soldati, fu commissionato da Giancarlo Menotti per il Festival dei Due Mondi di Spoleto, dove fu rappresentato nel 1959 con la regia di Franco Zeffirelli. Rota e Soldati erano amici da molti anni, avendo già lavorato insieme a vari film, e questo propiziò il felice risultato della brevissima opera. L’azione si svolge all’interno di un’automobile con due soli personaggi, Lui e Lei. Lui sta dando la prima lezione di guida a Lei, romantica signora che ha deciso di imparare a guidare esclusivamente per conoscere colui che le fa battere il cuore. Lei non è affatto versata per la guida e per di più è preda dell’emozione, col risultato che va a urtare contro un albero, fortunatamente senza conseguenze… tranne che Lei finisce tra le braccia di Lui e avviene l’inevitabile bacio, che è stato definito “il più lungo bacio della storia dell’Opera”.
La 54esima Stagione Lirica del Teatro Pergolesi, è dedicata al M° Carlo Pierucci grazie al quale nel 1968 Jesi ottenne il riconoscimento ministeriale di “Teatro di Tradizione”.
Il cartellone è curato dalla Fondazione Pergolesi Spontini per la direzione artistica di Cristian Carrara, direttore generale Lucia Chiatti. Sostengono la stagione il Ministero della Cultura e la Regione Marche, Soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini, Partecipante Aderente Comune di Monsano, Partecipante Sostenitore Camera di Commercio delle Marche, con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche. Educational partner Trevalli Cooperlat, Sponsor P.S. Medical Center, sponsor tecnico Miriam Montemarani. Si ringraziano Emme Tre S.r.l. e tutti i MECENATI 2021 per il contributo erogato tramite Art Bonus.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Biglietteria Teatro G.B. Pergolesi: Piazza della Repubblica, 9 – 60035 Jesi (AN)
mail biglietteria@fpsjesi.com – www.lirica.fondazionepergolesispontini.com