È il compositore Giorgio Battistelli, fra i nomi più riconosciuti in Italia e all’estero, il Leone d’oro alla carriera della musica “per il suo lavoro di teatro musicale sperimentale e la sua intensa produzione operistica, realizzata dalle più importanti istituzioni europee”; mentre all’ensemble Ars Ludi, formato da tre percussionisti d’eccezione – Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi e Gianluca Ruggeri, è attribuito il Leone d’argento della Musica “per il virtuosismo esecutivo e la capacità di trasformare il mondo percussivo in un’avvincente Machina Mundi”. Lo ha deciso il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, accogliendo la proposta di Lucia Ronchetti, Direttore del settore Musica, che ha intitolato il 66. Festival Internazionale di Musica Contemporanea, in scena a Venezia dal 14 al 25 settembre 2022, Out of Stage, dedicato alle nuove forme di teatro musicale sperimentale.
“La lunga e celebrata carriera di Giorgio Battistelli è iniziata negli anni Settanta con progetti di teatro sperimentale che sono diventati emblematici e fondanti della ricerca musicale nell’ambito della teatralizzazione del suono e della teatralità del gesto esecutivo. Come Experimentum Mundi del 1981, opera di musica immaginifica per un attore, otto voci naturali di donne, sedici artigiani e un percussionista, che ad oggi ha raggiunto le 400 rappresentazioni in Europa, Asia, Oceania e Nord America ed è considerato un caposaldo del teatro musicale strumentale; Jules Verne del 1987, fantasia da camera in forma di spettacolo per trio di percussioni, tre voci, tromba e pianoforte e Orazi e Curiazi del 1996 per due percussionisti” (dalla motivazione).
Il premio del Leone d’oro alla carriera a Giorgio Battistelli si intreccia con il Leone d’argento attribuito a Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi e Gianluca Ruggeri, fondatori di Ars Ludi nel 1987, in quanto “ideali interpreti del nuovo repertorio di teatro strumentale, musicisti istrionici e carismatici che trasformano ogni trama percussiva in un evento carico di teatralità, contribuendo a creare una nuova visione della produzione musicale contemporanea dove le partiture più complesse sono presentate con una attitudine performativa trascinante e comunicativa” (dalla motivazione).
Scrive Lucia Ronchetti: “Il percussionista contemporaneo è un musicista speciale, il suo armamentario di strumenti si è allargato con l’evolversi della scrittura e del repertorio dedicato, includendo oggetti della vita quotidiana, meccanismi elettrici, strumenti meccanici e percussioni digitali, ma anche strumenti percussivi provenienti da altre tradizioni musicali. Il percussionista deve apprendere tecniche diverse e muoversi agilmente nel suo set, che a volte occupa un intero palco e rappresenta un teatro immaginario messo in azione dal percussionista stesso, quale deus ex-machina, operatore vocale, interprete e demiurgo“.
Sarà una nuova versione di Jules Verne, con l’autore Giorgio Battistelli per la prima volta nel ruolo inedito di regista, e l’interpretazione di Ars Ludi a inaugurare il 66. Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia il 14 settembre 2022 sul palcoscenico del Teatro La Fenice. Ars Ludi sarà, inoltre, attore di diversi concerti, oltre a partecipare alle attività di Biennale College Musica. Una nuova versione dell’opera cult di Giorgio Battistelli, il grande affresco scenico e musicale Experimentum Mundi, concluderà infine – il 25 settembre 2022 – il Festival al Teatro alle Tese.
La cerimonia di premiazione del Leone d’oro a Giorgio Battistelli si terrà nella Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian, sede della Biennale, il 15 settembre 2022; seguirà una conversazione tra la musicologa tedesca Helga De La Motte e il compositore. L’ensemble Ars Ludi riceverà il Leone d’argento il 17 settembre 2022 sempre nella Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian. Seguirà una conversazione tra lo storico della musica e drammaturgo Guido Barbieri e i percussionisti di Ars Ludi: Gianluca Ruggeri, Antonio Caggiano e Rodolfo Rossi.
In passato il Leone d’oro alla carriera per la Musica era stato attribuito a Goffredo Petrassi (1994), Luciano Berio (1995), Friedrich Cerha (2006), Giacomo Manzoni (2007), Helmut Lachenmann (2008), György Kurtág (2009), Wolfgang Rihm (2010), Peter Eötvös (2011), Pierre Boulez (2012), Sofija Gubajdulina (2013), Steve Reich (2014), Georges Aperghis (2015), Salvatore Sciarrino (2016), Tan Dun (2017), Keith Jarrett (2018), George Benjamin (2019), Luis De Pablo (2020), Kaija Saariaho (2021). Il Leone d’argento, dedicato alle promesse della musica o a istituzioni che si sono distinte nel far crescere nuovi talenti, in passato è stato attribuito a Vittorio Montalti e Francesca Verunelli (2010), RepertorioZero (2011), Quartetto Prometeo (2012), Fondazione Spinola Banna per l’Arte (2013), Ryo Murakami (2016), Dai Fujikura (2017), Sebastian Rivas (2018), Matteo Franceschini (2019), Raphaël Cendo (2020), Neue Vocalsolisten (2021).