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Lo spettacolo nasce da una vasta coproduzione tra il Teatro Metastasio di Prato, il TPE – Teatro Piemonte Europa ed ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con Centro Teatrale Santacristina, ed ha visto una lunga fase di gestazione realizzata attraverso un intenso periodo di ricerca e indagine introspettiva. Gli attori e le attrici, infatti, sono stati coinvolti in alcune sedute di psicanalasi, guidate dal Dott. Lombardi, per scandagliare i meandri dei loro personali trascorsi in relazione ai temi profondamente umani toccati nel Macbeth: i rapporti con i genitori e il potere, lo spirito di rivalsa, l’invidia, il conflitto familliare, la seduzione, la morte, l’istinto di uccidere,…. Durante lo spettacolo momenti di seduta psicoanaltica e testo del Macbeth si incontrano e confondono, gli insight degli attori entrano in relazione con gli impeti dei personaggi shakespeariani, dando vita a momenti di grandissima suggestione emotiva, riflessione, introspezione, tanto più che ogni storia, ogni confessione rintraccia negli spettatori un pezzo di propria esperienza personale, costruendo un doppio piano di fruizione dello spettacolo tra indagine emotiva e visione scenica. Gli innesti shakespiriani sono forti e intensi e le costruzioni immaginifiche ideate da Carmelo Rifici sono un pugno allo stomaco di perfetta aderenza alla crudeltà del testo, grazie anche alla complicità delle scene e dei costumi, realizzati, rispettivamente, da Paolo Di Benedetto e Margherita Baldoni, e delle musiche di Zeno Gabaglio. Anche l’uso del video che scorre su di uno schermo al di sopra della scena guida lo spettatore con segni, suoni, immagini e visioni verso lo scopo della messa in scena: farci comprendere che in fondo alle anime ciascuno di noi, dove cerchiamo di soffocarli, albergano un Macbeth e una Lady Macbeth, un Banquo e un Duncan. Per questo l’opera di Shakespeare rimarrà immortale, e non possiamo che ringraziare Angela Dematté e Carmelo Rifici per averci condotto in un viaggio doloroso verso la consapevolezza, ma con una scintillante catarsi finali che ci fa uscire dal teatro più umani e più leggeri.Macbeth. Le cose nascosteDi Angela Dematté e Carmelo Rifici, tratto dall’opera di William Shakespeare / Dramaturg Simona Gonella / Progetto e regia Carmelo Rifici / Équipe scientifica dottore psicoanalista Giuseppe Lombardi e Luciana Vigato, esperta di comunicazione non verbale e stili relazionali / Con (in ordine alfabetico) Alessandro Bandini, Alfonso De Vreese, Angelo Di Genio, Tindaro Granata, Leda Kreider, Maria Pilar Pérez Aspa, Elena Rivoltini e con (in alternanza) Angela Dematté, Simona Gonella / Scene Paolo Di Benedetto / Costumi Margherita Baldoni / Musiche Zeno Gabaglio / Disegno luci Gianni Staropoli / Video Piritta Martikainen / Assistente alla regia Ugo Fiore / Scene realizzate dal Laboratorio di Scenografia Bruno Colombo e Leonardo Ricchelli del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa / Costumi realizzati presso Laboratorio di Sartoria del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa / Corone Alessandro De Marchi / Produzione LAC Lugano Arte e Cultura / In coproduzione con Teatro Metastasio di Prato, TPE – Teatro Piemonte Europa, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Centro Teatrale Santacristina / Partner di ricerca Clinica Luganese Moncucco
Al Teatro Astra di Torino va in scena Macbeth. Le cose nascoste di Angela Dematté e Carmelo Rifici, una riscrittura del classico shakespeariano affidata alla drammaturgia di Simona Gonella e all’intervento di una équipe scientifica composta dallo psicanalista Giuseppe Lombardi e dall’esperta di comunicazione non verbale e stili relazionali Luciana Vigato.