Quarto appuntamento della 77a Stagione dei Pomeriggi Musicali con una nuova ospitalità, durante queste settimane in cui l’Orchestra dell’istituzione milanese è impegnata nelle tappe del circuito Opera Lombardia, dove tra l’altro sta raccogliendo lusinghieri consensi di pubblico e critica sotto la bacchetta di Diego Fasolis.
Così al Teatro Dal Verme, giovedì 11 novembre (ore 20) e sabato 13 novembre (ore 17) ci saranno in scena I Virtuosi Italiani, una tra le formazioni più qualificate nel panorama musicale italiano, con primo violino concertatore Alberto Martini e un solista ospite di prestigio quale il clarinettista Alessandro Carbonare.
Il programma musicale si snoda “Ai confini dell’Europa”, un viaggio tra culture, autori, musiche e tradizioni legate alle terre d’origine dei compositori scelti, cominciando dall’Armenia di Padre Komitas, passando per la Mitteleuropa di Carl Maria von Weber fino ad arrivare alle suggestioni inglesi di Benjamin Britten.
In apertura si ascolteranno quindi le Sei melodie per orchestra d’archi di Padre Komitas. Figura geniale dalla vita drammatica, è considerato uno dei padri della cultura armena: monaco e studioso della tradizione musicale della sua terra, ha il merito di aver allo stesso tempo fondato la musica armena moderna (affascinando, tra gli altri, anche Claude Debussy) e di aver conservato, trascritto e tramandato migliaia di canti popolari tradizionali, salvati dall’oblio grazie ad un lavoro di recupero sistematico portato avanti di villaggio in villaggio. Komitas è considerato uno dei principali simboli del genocidio armeno: nel 1915 viene arrestato, deportato e successivamente trasferito negli ospedali psichiatrici di Parigi a causa di un crollo mentale dovuto in parte anche alla distruzione di quasi tutta la sua musica: le Sei melodie per orchestra d’archi sono una delle poche opere di Padre Komitas arrivate fino a oggi.
Il programma prosegue con il Quintetto per clarinetto e archi (versione per orchestra d’archi op. 34) di Carl Maria von Weber ispirato e dedicato a Heinrich Bärmann, virtuoso di clarinetto dell’epoca. La scrittura luminosa e brillante del Quintetto ha la qualità di esaltare il timbro del clarinetto più che il mero virtuosismo, fornendo una tessitura strumentale lirica tipica dell’età Biedermeier. Il brano inizia con un drammatico “Allegro” introdotto dagli archi, a cui segue “Fantasia. Adagio ma non troppo”, aggraziato e meditativo, e “Menuetto, Capriccio: presto”, cadenzato e scherzoso. Il movimento finale, “Rondo. Allegro gioioso”, è caratterizzato da una melodia spensierata e accattivante.
In conclusione la Simple Symphony per archi op. 4 di Benjamin Britten, uno dei brani più noti del compositore inglese, composta quando aveva soltanto vent’anni. È una pagina fresca e piacevole del 1934 che raccoglie temi tratti da alcune sue opere adolescenziali, assemblati in modo organico all’interno di una composizione di più ampio respiro a formare una sorta di legame fra le forme storiche della sinfonia e della suite. Britten inaugura un ritorno alla musica tonale affiancato ad un uso generoso del folklore britannico: grazie alla particolare attenzione per le tradizioni della propria terra, diluite in figurazioni classiche, Britten si dimostra capace di sbloccare la cultura inglese dall’isolamento. L’aggettivo «simple», semplice, si riferisce alla chiarezza della struttura della composizione.
Informazioni e biglietteria
giovedì 11 novembre ore 20.00
sabato 13 novembre ore 17.00
Teatro Dal Verme
via San Giovanni sul Muro, 2 – 20121, Milano
Il servizio informazioni presso il Teatro Dal Verme è aperto dal martedì al sabato dalle 11 alle 19
La biglietteria del Teatro Dal Verme è aperta da martedì a venerdì ore 10:30 – 18:30; sabato ore 10:30 – 14:00
In ottemperanza alle normative vigenti, gli abbonamenti e i biglietti sono nominativi; all’ingresso viene rilevata la temperatura corporea ed è obbligatorio disinfettare le mani e indossare sempre le mascherine, seguire le indicazioni del personale e della segnaletica.
Vendita online www.ticketone.it
Clarinetto Alessandro Carbonare
Primo Violino concertatore Alberto Martini
I Virtuosi Italiani
Padre Komitas (1869-1935)
Sei melodie per orchestra d’archi
Echmiadzin
Kelé Kelé
Erkink Ampela
Haperpan
Kelér Tsoler
Garuna
Carl Maria von Weber (1786-1826)
Quintetto per Clarinetto e archi (versione per orchestra d’archi op. 34)
Allegro
Fantasia. Adagio
Menuetto
Rondo. Allegro
Benjamin Britten (1913-1976)
Simple Symphony per archi op. 4
Boisterous Bourrée
Playful Pizzicato
Molto pesante
Sentimental Saraband
Frolicsome Finale
Alessandro Carbonare clarinetto
Primo clarinetto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 2003. Ha vissuto a Parigi, dove per 15 anni ha è stato primo clarinetto solista all’Orchestre National de France. Sempre nel ruolo di primo clarinetto, ha avuto importanti collaborazioni con i Berliner Philharmoniker, la Chicago Symphony e la Filarmonica di New York. Si è imposto nei più importanti concorsi internazionali: Ginevra, Praga, Tolone, Monaco di Baviera e Parigi. Dal suo debutto con l’Orchestra della Suisse Romande di Ginevra, si è esibito come solista con l’Orchestra Nazionale di Spagna, la Filarmonica di Oslo, l’Orchestra della Radio Bavarese di Monaco, l’Orchestre National de France, la Wien Sinfonietta, l’Orchestra della Radio di Berlino, la Tokyo Metropolitan Orchestra e con tutte le più importanti orchestre italiane. Appassionato cultore della musica da camera, è da sempre membro del Quintetto Bibiena e collabora con eminenti artisti ed amici come Mario Brunello, Marco Rizzi, Pinkas Zukerman, Alexander Lonquich, Emmanuel Pahud, Andrea Lucchesini, Wolfram Christ, Il Trio di Parma, Enrico Dindo, Massimo Quarta, Luis Sclavis e molti altri. Da sempre attratto non solo dalla musica “classica”, si esibisce anche in programmi jazz e Klezmer e ha dato grande impulso alla nuova musica per clarinetto. Importanti le collaborazioni con con Paquito D’Riveira, Enrico Pieranunzi e Stefano Bollani.
Alberto Martini primo violino concertatore
Nato a Verona, si è diplomato in violino a pieni voti presso il Conservatorio della sua città, perfezionandosi poi al Conservatorio di Ginevra. Si esibisce con le maggiori orchestre e nei più prestigiosi Festival in Italia e all’estero, fino al debutto da solista nella leggendaria Carnegie Hall. Profondamente legato ai repertori classici, coltiva l’interesse per diversi ambiti della musica colta collaborando, tra l’altro, con Corea, Nyman, Battiato, Einaudi, Glass, Caine, Fresu. Vastissima la produzione discografica che comprende la pluripremiata registrazione dell’integrale di Bonporti. Dal 2016 è Direttore Artistico del Teatro Ristori di Verona. Attualmente è titolare della cattedra di Violino al Conservatorio di Brescia, viene regolarmente invitato a tenere Masterclass in varie Istituzioni Italiane ed estere e a far parte delle commissioni dei più importanti Concorsi Internazionali di Violino e di Musica da Camera. Suona un prezioso violino Enrico Ceruti del 1840.
I Virtuosi Italiani
Fondata nel 1989, I Virtuosi Italiani, è tra le formazioni più qualificate nel panorama musicale internazionale. Tra gli impegni recenti si segnalano il Concerto per il Senato della Repubblica Italiana, (diretta RAI 1), il Concerto per la Vita e per la Pace eseguito a Roma, Betlemme e Gerusalemme e trasmesso in Mondovisione, il concerto in Sala Nervi in Vaticano alla presenza del Papa, le tournée internazionali. I Virtuosi Italiani si sono esibiti, tra l’altro, al Teatro alla Scala, alla Fenice, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, alla Società Filarmonica di Roma, al Teatro Filarmonico di Verona, alla Società del Quartetto di Milano. Numerose le tournées all’estero. La discografia dei Virtuosi è ricchissima, con oltre mezzo milione di dischi venduti nel mondo. Alberto Martini è Konzertmeister della formazione, Corrado Rovaris è Direttore Principale.