La classica storia di Peter Pan di Barrie riletta in chiave comica suo malgrado: è quanto accade in Che disastro di Peter Pan, esilarante commedia che ha debuttato con successo al Teatro Brancaccio di Roma (repliche fino al 28 novembre): scritta dal trio Henry Lewis, Jonathan Sayer, Henry Shields, adattamento del testo inglese con la pregevole traduzione di Enrico Luttmann, diretta da Adam Meggido è una commedia spassosa, che ricalca il classico meccanismo di teatro nel teatro, o meglio in questo caso della commedia nella farsa. Protagonista della pièce, dall’incipit, ma solo dall’incipit in punta di piedi, è ancora la compagnia amatoriale di Sant’Eufrasio Piedimonte – ben nota al pubblico italiano per la plurimpremata commedia
– che stavolta tenta di mettere in scena un classico della letteratura per ragazzi, Peter Pan di J.M. Barrie, coadiuvati anche da una inaspettata e ingente somma di denaro ricevuta in eredità. Ma l’allestimento, loro malgrado, fa acqua da tutte le parti un po’ per loro negligenza – gli attori sono distratti e dimenticano le battute – e per numerosi inconvenienti tecnici di ogni genere. Gli oggetti spariscono, le luci e la musica sono fuori sincrono e si intuisce subito che per la compagnia l’allestimento sarà un nuovo fallimento a giovamento però del pubblico in sala. Strizzando l’occhio al più illustre precedente, Rumori fuori scena, anche Che disastro di Peter Pan si articola su due differenti livelli narrativi, da una parte il tentativo di mettere in scena un classico per ragazzi, con Peter e Wendy, l’Isola che non C’è, il coccodrillo e Capitan Uncino, dall’altra la storia degli attori che si impegnano in ogni modo loro malgrado, sfidando imprevisti, contrattempi e rivalità. La commedia ricorre via via a ogni topos del genere, strizza anche l’occhio alle slapstick comedies e offre un ampio ventaglio di gag spassose, seppur di tanto in tanto prevedibili per il pubblico adulto, molto meno per i numerosi bambini presenti in sala, sempre piacevolmente sorpresi e divertiti da questo insolito Peter Pan. La ricca scenografia è all’insegna dello stile di Broadway, nutrito, affiatato e simpatico il gruppo di attori in scena formato da Stefania Autuori, Luca Basile, Viviana Colais, Valerio di Benedetto, Riccardo Giacomini, Massimo Genco, Carolina Gonnelli, Alessandro Marverti, Yaser Mohamed, Ilaria Orlando, Igor Pedrotto, Marco Zordan che si ritrovano a interpretare diversi personaggi mettendo in bella mostra la loro versatilità e la vis comica. Fra un disastro e l’altro in questa commedia di gran cuore a vincere in scena sono le risate e il divertimento, ma soprattutto sembra essere il gusto del mestiere del teatro condito da un inossidabile ottimismo. “È una commedia senza mai un momento di noia. Lo spettacolo è una farsa e la farsa un vero spettacolo. Non importa quali bisticci sul palcoscenico e nel backstage si siano verificati, non importa il caos che avranno scatenato e subìto – ricorda il regista – Dopo lo spettacolo saranno tutti al bar, euforici, congratulandosi l’un l’altro e pianificando la prossima produzione”. Che disastro di Peter Pan è un viaggio a Neverland che non sarà facile dimenticare, uno spettacolo per famiglie e non solo, spassoso e divertente, ma senza mai rinunciare al garbo e alla passione per il teatro. In scena fino al 28 novembre a Roma. Info su www.teatrobrancaccio.it.
Fabiana Raponi