Il Teatro dell’Opera di Roma apre coraggiosamente la stagione 2021-2022 sabato 20 novembre, ore 19, con la prima rappresentazione assoluta di Julius Caesar, tragedia in musica di Giorgio Battistelli con la regia di Robert Carsen e la direzione musicale di Daniele Gatti.
Il lirico capitolino sceglie un’apertura di stagione tutta speciale con una commissione a uno dei maggiori compositori contemporanei, Battistelli, Leone d’Oro alla carriera 2022, per raccontare l’omicidio forse più importante della storia affidandosi al libretto in due atti di Ian Burton che si è attenuto al testo originale di Shakespeare pur modernizzandolo di tanto in tanto e ampliando il ruolo del fantasma di Cesare che dopo in scena anche dopo la morte.
Julius Caesar segna la terza tappa di un sodalizio artistico fra Battistelli, direttore artistico del Festival Puccini, dell’Orchestra Haydn di Bolzano, accademico di Santa Cecilia, il regista canadese Robert Carsen e Burton e che arriva dopo le esperienze del Riccardo III alla Fenice, del 2005, e Co2 alla Scala.
“Più che un lavoro sulla violenza, è un lavoro psicologico. Non è un’opera di violenza, ma amletica, di dubbio. È una scrittura densa, cupa – spiega Battistelli – Sul piano drammaturgico e musicale, ci sono parti dove il canto fuori scena si incastra nell’orchestra, ibridazioni tra suono dell’orchestra e suono umano. La partitura mi è stata commissionata tre anni fa e viene da un’idea e da una proposta di Carlo Fuortes, sovrintendente uscente dell’Opera di Roma – continua il compositore – il lavoro è stato completato prima della pandemia, ma in vista dell’esecuzione, ho semplicemente previsto la possibilità di qualche riduzione di organico in orchestra. Vedremo in scena il Parlamento italiano.”
Carsen ha deciso infatti di ambientare la tragedia di Giulio Cesare nella Roma contemporanea con tanto di banchi – scene di Radu Boruzescu – e costumi moderni di Luis F. Carvalho.
Sul podio dell’Orchestra dell’Opera, il maestro Daniele Gatti, poco vicino forse al repertorio contemporaneo, che interpreta il nuovo lavoro di Battistelli al congedo come direttore musicale del Lirico capitolino e proiettato verso il Maggio Musicale Fiorentino.
“È un privilegio poter tenere a battesimo una nuova opera su un soggetto così alto e importante creato da uno dei maggiori compositori di oggi, Giorgio Battistelli, per di più come titolo di congedo dal mio Teatro, dopo tre anni meravigliosi – commenta Gatti – Il tutto con il suggello della regia dell’amico Robert Carsen. Credo anche che sia un segnale forte aprire la stagione del nostro Teatro con una prima esecuzione assoluta: un segno della nostra fiducia verso il nuovo e verso l’innovazione culturale”.
Il nuovo allestimento sarà affidato alla regia incisiva, intensa, ma poetica di Robert Carsen, presenza consolidata all’Opera di Roma e che per l’occasione cura anche il disegno luci insieme a Peter Van Praet.
“La musica è di oggi e Giorgio scrive per il pubblico odierno. Vediamo il Senato di Roma così com’è ora e sulla scena si muovono uomini politici in abiti moderni – spiega il regista canadese – Si tratta di senatori romani perché di questo parla il testo, ma è una trama che potrebbe accadere ovunque nel mondo, nel senso che la politica prevede dappertutto gli stessi meccanismi. Mettere in scena il nuovo lavoro di Battistelli e Burton, alla nostra terza collaborazione, non è solo un onore, ma anche una sfida particolare, dal momento che l’opera debutta in prima assoluta a Roma, città dove si svolge l’azione del dramma di Shakespeare. Sembra quasi impossibile che l’unica opera integrale su Giulio Cesare sia il capolavoro di Händel scritto quasi trecento anni fa. La comprensione di Shakespeare della politica personale e pubblica e il percorso e la distruzione che possono creare è forse ancora più rilevante oggi rispetto a quando l’opera fu scritta più di quattrocento anni fa”.
Internazionale il cast tutto al maschile e quasi tutto di lingua inglese con Clive Bayley nel ruolo dell’imperatore romano, Elliot Madore nel ruolo di Brutus, Julian Hubbard nel ruolo di Cassius, Dominic Sedgwick nel ruolo di Marc Antony, Michael J. Scott sarà Casca, Hugo Hymas interpreterà Lucius, Alexander Sprague sarà Octavius. L’unica donna in scena, Ruxandra Donose sarà Calpurnia, moglie di Giulio Cesare. In scena per la tragedia in lingua originale con sovratitoli in italiano e inglese anche il Coro diretto dal Maestro Roberto Gabbiani che si compone come elemento narrativo di 80 elementi che caratterizza l’opera. La nuova tragedia in musica, in prima assoluta, opera moderna per l’inaugurazione il cui precedente risale solo al 1901 con l’apertura affidata a Le maschere di Mascagni, verrà proposta da Rai Cultura in diretta/differita sul suo canale Rai5 a partire dalle 21.15. Domenica 21 sarà invece possibile ascoltarla sulle frequenze di Rai Radio3.
Dopo la prima di sabato 20 novembre, sono previste quattro repliche: martedì 23 e giovedì 25 alle ore 20.00, sabato 27 alle 18.00 e domenica 28 alle 16.30. I biglietti per la stagione 2021-22 sono in vendita presso la biglietteria e sul sito del Teatro dell’Opera di Roma. Per informazioni: operaroma.it
Fabiana Raponi