“Una Pizia al Capo, chi è?” è la prima tappa del progetto “Platea civica” con la direzione artistica della drammaturga Lina Prosa che il Centro Amazzone dedica al quartiere Capo, dove ha sede da qualche anno. L’idea è invitare a guardare lo storico quartiere con lo stesso sguardo con cui si guarda un teatro antico come quello di Segesta. Archeologia greca e archeologia contemporanea, dunque, riunite dal teatro, che trova il linguaggio della resistenza oggi dinanzi a muri irregolari, corrosi dal tempo e dall’abbandono, su cui è calato il silenzio e la forma di una immemorabile emergenza. Sia il silenzio invernale del sito greco che quello rumoroso di tutte le stagioni del Capo, conservano stratificazioni storiche e antropologiche che appartengono allo stesso viaggio dell’uomo sulla terra. Con questo progetto passato e presente si ricongiungono attraverso il teatro che sonda la sua necessità fuori dai territori borghesi urbani, nel luogo “altro” dove è possibile applicare il pensiero greco e la sua drammaturgia al rudere contemporaneo.
La prima figura mitica che va in scena è la Pizia, mitica sacerdotessa di Apollo, oracolo per eccellenza, figura anomala addetta nel tempio di Delfi alle visioni del passato e del futuro. A lei Edipo, nella sua erranza alla ricerca delle sue origini, va a chiedere conto dei veri genitori. La Pizia, però, è anche un omaggio all’energia femminile che segna in maniera particolare l’umanità del Capo. La figura mitica che parla questa volta il dialetto siciliano, insieme con Silvia Giuffrè, Alba Sofia Vella, Miriam Aurora Scala e al gruppo teatrale del Centro Amazzone, il “Teatro Studio Attrice/Non, sarà in scena in “Discesa dell’Eternità” al Capo, cavea di grande suggestione, intorno a cui la Street Art ha cercato di scambiare la percezione di “degenerazione urbana” con una possibile narrazione delle rovine. Sarà proprio una donna del quartiere a creare il clima mitico greco-palermitano accettando con grande generosità e sensibilità la complicità col progetto. La lingua oracolare della Pizia sarà il dialetto siciliano, su traccia drammaturgica di Lina Prosa. Dopo le fasi di laboratorio appositamente avviato tra lo spazio Migrateatro del Centro Amazzone e il Capo, la prima tappa del progetto avrà un esito pubblico sabato 27 alle ore 16 in “Discesa dell’Eternità”. Il pubblico, nella stessa ora, sarà accolto in via Carrettieri all’altezza del numero civico 6 e da lì raggiungerà lo spazio scenico deputato attraverso un breve percorso performativo. Questa prima tappa di “Platea Civica” è finanziata dall’assessorato eegionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.